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Venerdì; 19 ott. 1923
Caro don Sterpi,
1/ Ho ricevuto il v/ espresso jeri sera alle 10,
perché don Bariani se l'era messo in tasca e portato ad Alessandria, -
ciò vi spiega il mio telegr. che chiedeva notizie
2/ Vi mando Tatangelo -
3/ Il «Dante» si mette bene: abbiamo tutti i professori: le scuole avviate
e il locale in ordine: posso partire già tranquillo, ciò che non era fino a pochi dì fa.
Gli alunni dell'istituto sono in tutto (tra interni ed esterni) un cento e trenta;
può darsi arrivino anche a 150. Possiamo essere contenti.
Dalle loro tasse abbiamo di che pagare i professori.
L'impressione a Tortona è forte, e, purtroppo, la bile di alcuni preti è anche forte:
non v'è più santa cosa del prete, sempre, ma, quand'è gramo di costumi o di animo,
non v'è altra persona sulla terra che faccia tanto pietà.
Dio
li benedica tutti! e ci a
noi tenga la mano sulla testa.
Al Dante gli interni sono qualcuno più dell'anno scorso,
ma non ancora tanti come il second'anno. Invece qui al Paterno sono di più dell'anno scorso;
però non tutti sono ancora venuti.
4/
Il Giulietto Piccardo mi mandò la cartolina di saluto da Castelliri
che vi accludo
(non vale la pena [di accludervela, anche se ne avevo intenzione).
Di lui si può dire quello che Manzoni disse
ha detto dell'Italia:
«pentita sempre, e non cangiata mai».
Vedrete che dovremo adesso tirare poi fuori altre 8 mila lire da dare a lui per i suoi studî, -
se non venderà anche lui la sua parte -
5/ Mi spiace tanto tanto per Secondo, e pregherò per la sua guarigione -
Confortatelo anche per me.
[P.
S.] Vedete che qui non c'è più
una sola richiesta per viaggi.
Don
Risi dice che le avete voi: mandate subito, per piacere.
Sono
già parecchi che viaggiano a biglietto intero =
Sono giunte