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Tortona, 22 dic.bre 1923
Caro don Sterpi,
1/ Grazia e pace da N. Signore Gesù Cristo,
e a voi e a tutti ogni santo augurio e benedizione da Gesù Bambino.
2/ Rimando le bozze, e tutto ho posto in ordine, ogni foglio per numero, come vedrete -
3/ Spedite, senz'altro, voi di lì, e a tutte le case - anche in America e in Polonia -
più copie ogni casa.
Così in Italia giungeranno almeno pel I dell'anno.
4/ Provvederò tosto per la partenza d'America, andando subito dopo le feste a Genova,
dove combinerò per l'imbarco.
Manderò don Gemelli e don Remo di sacerdoti,
e De Francesco e quel genovese che avete lì, che è ancora il migliore.
5/ A d. Remo ho già parlato.
Egli va a casa per due giorni, e poi passerà da Venezia a salutarvi.
6/ Mando don Pio Rolandi, egli ha anche la confessione e la predicazione:
ho io qui il suo cartellino.
Penso che non farà male: qui si è diportato benissimo.
Non deve bere vino né uscire, se non mandato da voi e con vostro permesso.
7/ Avessi altri, ve li manderei; ma mandando d. Remo in America,
vedete che qui non ho più nessuno disponibile. Di d. Gemelli non c'è da far conto.
E allora qui non restano che d. Cantoni, d. Legué, d. Torra, d. Bariani d. Curetti.
8/ Il don Rolandi è intelligente e può fare scuola, perché anche sa.
9/ A Caorle non ho nessuno da mandare, e pazienza!
Pregate per me, e abbiatemi in G. Cr. e Maria SS. per vostro aff.mo.
Sac. Orione d. D. P.