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 +         Tortona, il 28 febbr. 1924

          Anime e Anime !


 Caro Don Sterpi,


 Grazia e pace da N. Signore Gesù Cristo!

 1/ Solamente oggi ricevo la v/ lettera del 23 corr. con entro L. 5.000

in Cartelle del Consolidato - Non sapeva che ci fosse questa vostra lettera,

- lo seppi perché voi ne avete scritto al Can.co Perduca.

 In Casa però si sapeva, perché l'avviso la Posta lo aveva mandato sin da Domenica

24 corr. (come risultò oggi alla Posta dove sono andato a reclamare,

vedendo e credendo che qui nulla fosse giunto,

e nel vivo timore che avessero sottratta l'assicurata.

La detta assicurata si mandò a ritirarla senza nulla mai dirmi,

e meno male che non l'hanno consegnata, supponendo che entro ci fossero valori maggiori.

 Oggi mi fecero vedere tutto, e la ricevuta dell'avviso inviata qui da 4 giorni

e il rifiuto a consegnare.

 Io fui sempre a casa in questa settimana, meravigliato di nulla mai ricevere da voi,

e nessuno fiatava. Pazienza! Non dirò nulla.

 Però come fa pena aver a fare con persone non rette! -

Così oggi arriva una lettera da Don Fiori con cui avvisa che avremo facilmente una ispezione

in tutti i nostri Istituti da parte del Ministero, perché si sono trovate gravi irregolarità

nella contabilità degli Orfani del Patronato R. Elena.

 E vengo a conoscere che ad es. l'orfano Domenico Del Rosso, ch

il quale è uscito di minorità dai primi [di] Gennaio del 1923 (da più di un anno)

fu qui sempre messo in contabilità per L. 300 al mese -

 Si finisce che Don Orione fa proprio la figura d'un ladro volgare dello Stato.

E c'è una lettera di fuoco anche del Patronato. Cosicché bisognerà ora restituire più di L. 3900,

anzi più di L. 4000 al Patronato.

 Sono veramente disonestà da vergognarsi!

 Quante e quante volte ho detto: andate diritti, andate con l'onestà! No!

 Io devo andare a Roma, certo entro la prossima settimana:

come mi posso presentare al Patronato o alla Spalletti.

 E Dio voglia che non avvengano inchieste e che tutto finisca così.

 Tuttavia credo bene avvertirvi, per qualunque evenienza di ispezioni,

anche a Venezia, da parte del Ministero.

 Speriamo tuttavia in bene. Se saprò altro, vi preverrò.

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 3/ Vedete che L. 6.000 di Bra, sono cartelle del 3½ per cento, e non Consolidato;

quindi per dare al Vescovo L. 16.000 di consolidato, come vuole don Arrigazzi,

mi mancano L. 4200, ma di Consolidato al 5%.

 Bisogna quindi che se potete appena mi mandiate L. 4200 in Consolidato;

vuol dire che io ho qui L. 6000 di cartelle al 3,50 per %.

 Mi urgerebbe questa operazione, perché, prima di andare a Roma,

vorrei consegnare al Vescovo tutto. Poi se la vedrà lui,

quando avrà il mio scritto tra le sue mani.

 4/ Parodi non è passato da me - Oggi fu qui Mg.r. Malfatti,

ma mi disse di non averlo neanche veduto.

 5/ Il denaro che mi mandate per dare al Vescovo, assicuratelo bene,

e indirizzatelo al canonico don Perduca perché non è la prima volta

che qui si toglie il danaro dalle lettere.

 Questa somma mi urgerebbe. Ma vedete che come v'ho detto,

io tengo qui L. 6.000 in cartelle, al 3½ per %.

 6/ Qui solo jeri sera è giunta la I copia dell'opuscolo di III elem.

= sono molto contento, come pure di quello di 2da.

 Ho pensato che fosse il Patriarca a cercarvi i motti -

 7/ Bisogna spedirne qui da potere esitare: finora di illustrati non è giunta che I copia

(jeri) di 3ª e cinque o sei copie di 2da, una settimana fa.

 8/ Mettete pure «Fede e Vita» anche nei frontespizî interni

 9/ Ho visto quella Gazzetta delle Librerie di Milano: sono povera povera gente!

 Occorrendo, andrò. Ma ora non mi pare del caso.

Se si muoveranno faranno ben brutta figura, perché noi fummo approvatissimi.

Non bastava ancora mettere Mancini.

 10/ Dite cosa bisognerà fare per Cerasani.

 11/ Ho lasciato a donBariani la mia lettera del 19 corr. da spedirvi,

e si vede che l'ha tenuta sul tavolo, se solo l'avete ricevuta il 27!!

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 12/ Avvertirò don Biagio del carattere e debolezze di Mainetti.

 13/ Non ho ricevuto la lettera di don Risi che dite avermi mandata

ove si parla del S. Padre che vide i nostri libri.

 14/ Anch'io ho ricevuto lettera del Card. Di Belmonte, bellissima: tutta di suo pugno.

 15/ Vengo ora a conoscere da alcune vostre parole

che la sig.ra Berna si è rotta una gamba - Non lo sapevo - Le scriverò subito.

 16/ Vedrò per la suora da mandare a Mestre in ajuto: faremo tutto il possibile.

 17/ Vi mando qui acclusa una lettera di don Zanocchi per sua cugina suora.

 18/ Quanto a Del Grosso, vada pure in famiglia,

ma solo otto giorni prima di doversi presentare al Distretto,

e a casa vada non in abito da chierico, ma da secolare. E, intanto, se c'è ancora tempo,

lavori, lavori, lavori! Se non ha da lavorare a Campocroce, fatelo lavorare all'orfanotrofio;

ché, se non volesse lavorare e mostrasse malo spirito, parlategli prima nel Signore,

poscia avvertitelo, - ammonitelo dopo e indi fategli sentire chiaro qual'è il suo dovere

e lo spirito onde deve reggersi.

 Che se poi vedete che non profitta, dimettetelo, e sia come chi non è più dei nostri.

 Vedrò poi cosa dovrà farsi di suo fratello che è qui,

- perché non dobbiamo essere sfruttati.

 19/ E con la salesiana di Roma e con Marietti, non avete più concluso nulla?

Non vi hanno più risposto? Avranno fatto con Colombo di Milano.

 20/ Quanto al portinaio; per Padova, non saprei, al momento, chi mandare.

Siamo anche noi senza.

 21/  Circa la v/ citazione per quei licenziati, sarà forse bene che sentiate Bombardella

o qualche avvocato. Può darsi che la legge conceda loro il diritto ad una commissione arbitrale.

Noi ignoriamo le leggi al riguardo. È bene che vi informiate bene.

 22/ In questi giorni io ho lavorato poco, - e penso che voi altri lì lavorate tanto.

Ma mi metterò anch'io, con l'ajuto di Dio.

 23/ Vi saluto e vi conforto nel Signore. Pregate per me sempre.

 24/ Qui tutti bene, grazie a Dio.

 Vostro aff.mo in G. Cr. e Maria SS.


        Sac. Luigi Orione  della Div. Provv.za