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[Espresso]


[Al M. Rev.do Don Carlo Sterpi]

Istituto S. Girolamo Emiliani alle Zattere]

(Gesuati) in  Venezia]


 +         Anime e Anime !

          [Roma] IX Giugno 1924


 Caro D. Sterpi,


 Grazia e pace da N. Signore!

 Giunto jeri mattina da San Severino e letto il v/ scritto,

sono subito andato dal Sig.r Pio, il frat. del Patr.

 A Sua Eminenza già ho mandato un espresso, informandolo. Gli scriverò ancora oggi,

dopo che vi sarà stato consulto in una Clinica dove lo porteranno,

unicamente per esaminarlo meglio.

È bene che, per ora, il Patriarca non venga; questo non l'ho scritto a Lui,

ma se capiste che volesse partire, trattenetelo poiché si tratta di qualche pubblicità

che ci può essere sui giornali in questi giorni, per una vertenza cavalleresca di suo fratello,

e anche per altro. La vertenza che doveva culminare in un duello pare chiusa,

ma l'altra parte minaccia fare pubblicazioni, e ci sono protestanti sotto e si tratta, ripeto,

di cose delicate moralmente, benché cose gravi pare non ci siano state.

 Quanto al malato, c'è qualche pericolo di paralisi spinale, e pare si tratti di un male brutto,

preso per infezione -

 Il malato tiene il letto da 15 giorni, ed è curato amorevolmente dalla Sorella.

 Stamattina ho detto la S. Messa per lui: spero che la Madonna lo guarirà.

 II  Di Novi non so più niente neanch'io, solo pare che si corra pericolo

di non avere più la somma di L. 150 mila a fondo perduto da quella Signora

e L. 50 mila a prestito. E ciò per parte del Vescovo, - mi scrissero; ma non ci credo.

 Sto aspettando più sicure informazioni da Don Botti e da Don Perduca.

 III  Ho trasferito a Tortona la Superiora di S. Severino.

(Ricovero Vecchi) che era stata chiesta in isposa dallo stesso Presidente del Ricovero,

e oggi ho scritto allo stesso Presidente che ritiro le Suore nel più breve tempo.

Ora là ne restano due delle quali una di 22 anni era al corrente di tutto,

assisteva alle conversazioni quotidiane tra Presidente e Superiora e taceva.


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 Per oggi, per non creare maggiori dicerie e scandali, la lascio,

ma si tratta di 8 o 15 giorni al più. Se dovessero fermarsi di più,

cambierei anche quella rimasta di cui non sono contento.

 IV  Dovrò ora partire per la Calabria, ma ve ne scriverò o telegraferò.

 V  Qui Don Risi va meglio, - ora l'ho mandato alla Colonia

 VI  Quanto al mandare a Giulio Piccardo quanto gli può occorrere per viaggio

andata e ritorno a Venezia perché venga alla Iª Messa di suo fratello, fate pure.

 VII  Prendo parte al vostro dolore per la morte del primo ragazzo. Che preghi per noi!

 VIII  La Zanocchi è venuta a noi che già non era sana -

Né noi possiamo addossarci di mantenerla all'Ospedale. Non si potrebbe mandarla in famiglia

alcuni mesi e poi ricoverarla ad Ameno o a S. Sebastiano?

 Saluto, conforto e benedico in G. Cr. e Maria SS.

 Vostro aff.mo


         Sac. Orione  d D Provv.


 P. S.  Ora che so da Don Perduca che la Prefettura di Alessandria ha approvato,

scrivo a Don Chiappano e alla Signora di Novi direttamente,

per sapere quando posso andare per ritirare il danaro e fare l'atto col comune

per subito cominciare i lavori.

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