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+ Anime e Anime.!
Roma, il 2 luglio 1924
Caro D. Sterpi,
1/ Grazia e pace da Gesù N. Signore!
2/ Ricevute v/ lettere
3/ Non posso occuparmi del tipografo per esami codesti v/ tipografi,
non lo posso proprio più , per vera mancanza tempo.
4/ Vedete voi di lì come potete sostituire Berton: qui non ho nessuno
Potrebbesi forse prendere D. Gemelli da Tortona,
ma siete ora in parecchi Sacerdoti a Venezia che non dovrebbe essere difficile
distaccarne qualcuno per Mestre. Ad es., Remo?
5/ Miele non ha studiato, o non ha ingegno?
6/ E per Cipriani, pazienza! È una croce, pazienza!
7/ Oggi vi mando L. 10.000. Vedete però che ho già scritto io alla Luigia Del Buono
di Quiliano che entro questa settimana, avrebbe ricevute £. 15.000 (quindici mila.)
Non mi fate fare brutta figura - Mandateli subito; e se voi non aveste le £. 5.000
da
aggiungervi, telegrafate qui a Don Fiori
Risi, che, in qualche modo, ci aggiusteremo.
Ma voglio tenere la parola data - Il resto lo manderemo dopo, e Dio ci ajuterà.
8/ Per Novi hanno scritto al Prefetto di Alessandria di qui,
il Ministro dell'Interno Federzoni, di agevolare la nostra pratica.
9/ Le Istruzioni agli Esercizî desidero farle io;
voi cercate un santo e buon predicatore di Meditazioni.
10/ Agli Esercizî fate che vengano e possano venire il maggior numero
11/ Liberatevi, per quel tempo, dai ragazzi, quanto più potrete
12/ Cerchiamo la nostra riforma e santificazione
e faremo del vero bene anche agli altri
13/ Diminuite le Suore dal Lido, e vadano a lavorare a Mestre e a Campocroce.
Più sono e meno fanno, e meno si fanno.
14/ Forse staserà stessa lascierò Roma, diretto a Milano.
Vado a Milano con l'Arcivescovo di Messina per vedere se posso facilitargli una pratica
in cui entra Gallarati Scotti. Vi telegraferò se parto.
15/ Avrei anche desiderio di spingermi a Venezia, ma ho impegni molto urgenti a Torino
e poi devo tornare qui e a Reggio Calabria e fino ad Acireale -
Vorrei passare almeno un giorno a Tortona e uno a Genova,
ove i Gambaro saprete che hanno dato £. 125.000 mila pel piccolo Cottolengo,
- e sono atteso per i loro nepotini.
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Ciò tutto prima degli Esercizî.
Quindi fatemi la carità di appuntarvi subito ciò di cui si dovrà parlare
se io posso passare a Venezia.
Bisogna che mi usiate il piacere di lasciarmi partire il più presto
e di non insistere che resti proprio perché sento che è bene ci vediamo,
ma ho bisogno di non lasciarmi sfuggire la roba di Reggio Cal. e altro.
Quanto alla data degli Esercizî mi pare buona
Cercate un santo e valente Sacerdote per le Meditazioni
A Venezia ora non potrei trattenermi più di uno o due giorni, al più
Saluto, conforto e benedico in G. Cr. e Maria SS.
Vostro aff.mo
Sac. Orione d D Provv.
P. S. Ricevo una lettera, proprio ora, dal P. Celi della Civiltà Cattolica,
che scrive pure a nome del Direttore della Civiltà, il P. Rosa.
È una lettera da buon Gesuita, ma che merita d'essere conservata.
Risponderò da Figlio della Div. Provvidenza.
Vi mando anche una lettera del Principe Boncompagni
che si è occupato per l'affare di Novi,
e a cui oggi mando appunti perché si occupi della Villa S. Clotilde di S. Remo.
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