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[Espresso]


[Al M. Rev.do Sign.re

Sign. Don Carlo Sterpi

Convitto Paterno

(Alessandria) Tortona]


 +        Anime e Anime !

         S. Severino Marche

         il XVII Ottobre 1924 = mattino =


 Caro Don Sterpi,


 Grazia, conforto e pace da N. Signore Gesù Cristo!

 I Ricevo qui la v/ del dì 11 corr. indirizzatami a Tortona.

 Scrivetemi qui fino a che vi telegrafi che parto, e vi dirò dove vado.

 II Il Conte ha passato una notte buona: noto un miglioramento per quanto leggero.

 Favorite darne notizia alla sua nipote.

Egli sopporta la malattia con molta rassegnazione cristiana.

 Il S. Padre gli mandò una bella benedizione con voti di guarigione -

Anche stamattina gli ho detto la Messa in camera;

fa la Comunione ogni mattina con molta divozione.

Stamattina gli ho dato un altro po' di acqua della Madonna di Lourdes.

Jeri la Contessa Cristina Crivelli gli ha letto la cartolina scritta dalla nipote,

la Suor Teresa, da Venezia.

 Qui è circondato da ogni possibile cura sia dai domestici che dai parenti -

Mg.r Vescovo viene ogni giorno.

 Benché tutti i Medici (fu visitato da tre) dicano che è finito e questione di qualche giorno,

- io, invece ora spero ancora, e, anzi, molto ci spero, nel Signore.

 Continuate a pregare e far pregare - Il Malato si lagna che non può pregare;

sa che io scrivo a voi per far conoscere le notizie sue alla Nipote Suora.

 III Ed ora vengo a Giulietto. Ho risposto sulla sua stessa lettera direttamente.

Non dico di no. Però conosco il suo carattere leggero e volubile

e la tendenza sua ad intrupparsi con i meno buoni. E per me come, certo, anche per voi

sarebbe un dolore ben grave se ci dovessimo vedere costretti a doverlo allontanare.

Non parlo poi della situazione morale che egli verrebbe a creare ai suoi fratelli -

Queste mie parole desidero siano lette ad essi

- Essi devono sentire in esse non la rigidità dell'animo, ma il timore del cuore di un padre in G. Cr.

 La situazione di Giulietto, già delicata di per sé, lo diventa assai più,

avendo egli due fratelli Sacerdoti in Congregazione. Essi non devono sentirsi mai umiliati

o diminuiti davanti al personale dalla condotta del loro fratello.

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 Tutte queste riflessioni e altre più forti, ma paterne, ho scritto a Giulietto,

dicendogli di venire pure a Venezia e inviandogli la benedizione per lui e suoi fratelli.

Siccome fui già molto esplicito, non sarà il caso che Gigi e Attilio ritornino a ribadire,

perché amo la correzione, non l'umiliazione di alcuno.

 Può darsi che egli si apra con essi, e mostri la lettera,

la quale ha pure la sua parte di affetto paterno in G. Cr. Et de hoc satis.

 Riprendo la lettera che è la mattina del 18 corr.

 1/ Ho ricevuto e letto al Conte la lettera della sua nipote Suora a Venezia -

Ditele che lo zio ne fu tanto tanto contento, e consolato e così la Contessa Decia

la Contessa Caterina e la Cristina Crivelli, cugina.

 Il Conte mi incaricò di ringraziare la Suora e le Consorelle di essa delle preghiere - Non va peggio, - ansi, finora, il miglioramento permane da 2 giorni: si nutre, e il cuore va regolare.

 Ricevo ora la v/ del 16 corr.

 1/ Eppure bisognerà facciate ogni sacrificio, ma che andiate a Genova.

Mi rincresce che lasciate Venezia in questi momenti, ma là c'è un interesse duplice e grave,

specialmente urge la situazione Canepa bisogna decidere si o no

per fare l'atto della sua Casa a tempo

 2/ Chi è la Maria Teresa che parte, per lasciare la Congregazione?

 3/ Va bene per Masci a Campocroce, per ora,

perché non so quanto fervore religioso gli verrà da Berton

 4/ Mandate pure a Padova Di Renzi per ora poi vedremo.

 5/ Vedete che Nicola piccolo è forse il più avanti di tutti.

= A Stazzano era il I di 3ª Ginn.le.

 6/ I Nicola pagano nulla I Camilloni nulla

 7/  Di quello venuto da Novi non mi sono mai illuso, - per questo non gli ho dato l'abito.

E sì che Don Orione vorrebbe vestire tutto il genere umano! Vi dico di metterlo alle strette:

è, è: non è, non è, - e si sa chiaro con chi si tratta e chi sta con noi e chi non è con noi.

 Vuol dire che, dichiarandosi pel no, sentirete che cosa vuol fare e a che condizioni resta,

e vedremo se conviene o no tenerlo. Patti chiari

 Ho veduto anche la lettera di Fedele - Era da aspettarcelo -

Vedremo che cosa chiede e se convenga o no.

 Chiudo per spedire -

 Saluto, conforto e benedico in G. Cr. e Maria SS.

 Vostro aff.mo


         Sac. Orione  d. D. P.


 Il Conte molto vi ringrazia delle preghiere. D. Risi è a Roma -

 A Giulietto Gigi può rispondere che sa già che D. Orione gli ha scritto

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