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Tortona, il 5 Dic. 1924 mattino
Caro D. Sterpi,
Gr. pace e conforto da N. Signore!
1/ Fui ad Imola l'altro jeri e jeri a Modena; ve ne scriverò o ne parleremo presto.
2/ Accetto a Tortona il ragazzo raccomandato dalla Cassa di Risparmio di Venezia.
3/ È con profondo dispiacere che debbo dirvi che non saprei proprio come sostituirvi
Ghiglione: non ne ho. È un dolore grande dovervi scrivere: non ne ho!
Date ascolto a me, prendete uno dei due Maestri secolari di Montebello
che avrei disponibili: dategli L. 100 mensili: fate una combinazione di personale
(perché capisco che non si può mettere uno secolare al posto di Ghiglione[)],
e così tirate innanzi.
Attendo risposta intanto che potrei disporne.
4/ A proposito di Ghiglione vedete che desidero sia al più presto inviato a San Remo.
Non addossiamoci, caro D. Sterpi, maggiori responsabilità. Fatelo visitare
(se così credete) subito ma toglietelo da Venezia subito subito.
Faccia tappa a Tortona, dove gli useranno ogni riguardo.
Qui nessuno sa che ha buttato sangue, e m'è spiaciuto che a Venezia tutti lo sapessero
e sentire quel goffetto di Vaccari così impressionato come se ne volessimo fare un tisico.
Ghiglione poi sta male lì dove lavorate voi e dove sono altri ragazzi.
Come mai non lo fate stare a sé? Ci ho pensato più e più volte in treno in questi tre giorni -
Mi raccomando, caro Don Sterpi, datemi ascolto. -
5/ Dovevo stamattina continuare per Genova alle 7 e minuti, partirò invece all 9½
Qua de causa? È un dolore, e sia fatta la volontà di Dio!
Don Ferretti è ricaduto, grande diarrea e vomito, pare anche di sangue.
Da due giorni non celebra più. Vi informerò: è già la 3ª ricaduta dopo che è a Tortona.
Fate pregare e fatelo sapere al Patriarca; se appena appena si potrà ancora,
bisognerà mandarlo anche lui a San Remo.
6/ Ora vi chiedo scusa, e vengo ad altro - È mio vivo desiderio
che lo studio dei giovani dell'Orfanotrofio sia, possibilmente subito, tolto di dov'è:
locale affatto affatto affatto insufficiente, dato il loro grande numero.
È poi anche pericoloso quell'assiepamento anche per la moralità
(tanto più quando si sarà in primavera ed estate) oltreché fin da ora molto nocivo per la salute.
Porterete i ragazzi sopra il refettorio, nel teatro -
Anche da D. Bosco si faceva studio nel teatro, e per le volte che si recitava
si faceva San Martino, o si addossavano le tavole in un canto dello studio.
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Non vedo altro posto migliore
Già ho disapprovato quello studio l'anno scorso che erano meno:
potete quindi pensare cosa penso io quest'anno. E così per qualche aula scolastica:
bisogna provvedere o
portando qualche scuola
classe in quella parte di studio
dove volevate fosse la scuola di disegno o in qualche modo. Dio vi aiuterà -
Guai se vi appestate la Casa di certe malattie.
Io non vorrei darvi dispiaceri scrivendovi queste cose,
ma sento, in coscienza, di dovervelo fare. Quindi non dubito che vorrete aderire
per quanto v'è possibile ai desiderî su esposti.
Se trovate difficoltà
per
a portare i giovani nel teatro -
e
sono difficoltà gravi,
- vogliate liberamente manifestarle. Io di qui non trovo altra soluzione migliore
Ed ora vi mando una lettera di Mg.r Daffra. Sia benedetto il Signore!
Si vede che ha detto di no per l'Ordinazione perché non è sicuro in coscienza per gli studî.
Gli risponderò per S. Ambrogio, egli dirò che pagheremo il Canonico.
Veramente questo brav'uomo, che mi ha spinto tanto per S. Clotilde
promettendo anche ajuti, non dovrebbe ora fare così.
Basta: sit Nomen Domini benedictum!
Coraggio nel Signore e nella Madonna SS.
Aff.mo vostro
Sac. Orione d. D. P.
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