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+ Anime e Anime !
[Tortona] Mercoledì, 21 Genn. 1925
Caro Don Sterpi,
La grazia del Signore sia con voi!
1/ Io ho qui, in oro, L. 250; ogni lira oro posto che equivalga oggi a L. 4,60 carta,
circa, sarebbero L. 1150, circa, danaro carta. Ho poi 2 Sterline, che equivalgono oggi,
ognuna, a L. 115 carta circa, e quindi sono L. 230 circa.
Totale Lire carta 1380 (circa).
II/ Don Perduca poi mi dice che voi avete una moneta oro di Genova,
da lui datavi l'anno scorso; metà del provento di essa però va a Don Bosco.
Allora (è una dubla genovese) valeva già alcune centinaja di lire carta:
oggi varrebbe assai assai più.
III Io poi tengo 425 pesetas (moneta spagnola), ma in carta.
Qui il Direttore della Cassa di Risparmio di Voghera ora mi dice
che ogni cento pesetas carta danno L. 325 italiane:
quindi sono altre 1481 lire italiane in carta. Oggi, veramente, la Spagna,
avendo guai in casa e con i Riffani in Africa, avrà la sua moneta carta anch'essa in ribasso.
Qui
mi hanno detto che ogni
cento pesetas carta oggi vale
si ha L. 325 italiane in carta.
IV A Tortona la retta mensile è di L. 130, più altre lire 30 di recente aumento provvisorio,
dato il rincaro pasta, pane etc. - Poi vi è ogni altra spesa. Vi mando, a parte, un Programma
V/ Vi mando un assegno bancario di L. 4.000 ricevuto oggi da Don Zanocchi.
Di questo danaro mandate direttamente L. 3500 alla Marchesa Anna Ricolfi D'Oria,
a Chiavari. Sono gli interessi, già scaduti col I Gennajo delle L. 150.000
che mi diede pel San Giorgio di Novi Ligure.
Al San Giorgio fui jeri: non è in grado di pagare, anzi avrà circa L. 30.000 di debito
tra Muratori, falegnami, pavimentisti, mobili etc.
Io mandai L. 4125 a San Remo; altre L. 4125 a Cassano Magnago, tutto per interessi:
avrò in casa sì e no L. 150. Ho dovuto dare L. 1000 a Canepa per vivere e pagare tasse:
gli rubarono tutto: ho poi saputo quanto: erano L. 15.000.
Già avevo dato L. 1000 all'Avv.to Della Cella per quell'atto -
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Qui jeri eravamo senza nulla. Oggi, entrarono L. 100 dal barone Garofoli
per l'Università Popolare e qualche altra cosa di offerte per la Madonna della Guardia (L. 25).
Con la marchesa Ricolfi Doria bisogna essere puntuali, e far subito.
Anzi ora che ci penso: mandateli direttamente a me che ci andrò di persona a Chiavari,
e chissà che non mi lasci giù 500 lire; avrei così guadagnato l'abbonamento ferroviario del mese.
Ma mandatemeli subito: non fatemi fare brutta figura. Che se, invece di mandarmi sole L. 3500,
mi mandate tutte le L. 4.000, allora sarete un bravo figliulo, che mostrerà
di non essersi dimenticato del tutto di questa povera casa, di questa vecchia madre.
Io tengo a v/ disposizione l'oro e le pesetas,
se volete anche queste, benché non siano oro.
VI E di far l'atto di Lido, non se ne parla? Vedete che urgerà fare anche l'atto
di Novi; fui chiamato da Vescovo domenica sera alle 10; è nominato il Rettore,
e lo vogliono mettere in collegio.
Jeri ho dovuto andare a Novi.
Per ora ho detto che, se non mandano via gli altri inquilini, non ho appartamenti.
Vogliono un appartamento con cucina etc. È don Palenzona.
A me però il Vescovo non mi disse neanche chi è, - né io lo richiesi: lo seppi a Novi.
VII Ricevo cartolina da Rio de Janeiro che i nostri sono giunti colà contenti
il 3 gennajo. È firmata anche da Eduino.
Don Zanocchi aspettava i nostri per l'Epifania. Ci fu don Dutto un po' malato.
Altro, per ora, non ho, A Genova si è aperta la Casa a Quezzi pei Minorenni
delinquenti: la questura ne ha mandati già alcuni, usciti di carcere.
Avrete visto che Genova ha il nuovo Arcivescovo in un lombardo,
Mg.r Minoretti di Crema.
Domani mi rimetto in viaggio per Cuneo a Torino.
Scrivetemi qui.
Saluto e benedico in G. Cr. e Maria SS.
Aff.mo
Sac. Orione della D. Provv.za