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 +        Anime e Anime !

         Tortona, il dì 8 Giugno 1925


 Caro Don Sterpi,


 La grazia del Signore sia con noi!

 Ricevo la vostra del 6 corr., e voi avrete ricevuta, dopo,

la mia inviatavi dai Chierici.

 Come mi chiedete e così vi mando la bolletta delle tasse per me,

qui pel questa Casa di Tortona.

 Che cosa pago pel Convitto di S. Remo, non lo so.

 Ciò che (secondo me) sarebbe urgente è di mettere a posto la denuncia

della Marchesa Giuseppina Valdettaro, mia e vostra - perché per D. Camillo e D. Mario essi,

essendo residenti all'estero, e così Don Adaglio hanno tempo fino al 31 luglio,

come dice la legge, che vi ho citato nella mia ultima -

 Così qui non si sa nulla né che cosa pago a Noto, a Messina,

forse anche quel terreno acquistato presso S. Prospero a Reggio Calabria

(se pure è in testa mia, il che non so) - Anche per San Remo non lo so.

Così per l'Orfanotrofio di Venezia

Così Qui per la Tipografia credo siate voi che compriate,

e per la Tigpografia qui si paga la Ricchezza mobile su L. 4000 nette di utili,

- questo per vostra norma.

 Basta, - vediamo di uscirne come si può.

 So da Don Fiori che vi ha mandato il reddito imponibile pei terreni di Roma

intestati alla Valdettaro. Essa ha anche qui S. Bernardino;

ma, per questo, ci penserà Don Perduca, qui, con quest'Ufficio.

 Ciò che urge, che giunga a tempo, all'Ufficio di Roma

(credo che si debba fare là ove è il terreno) la denuncia entro il 10 corr.

Credo che le denuncie si debbano fare o indirizzarle agli Ufficî

dove sono gli stabili denunciati, - però assicuratevi se si potesse fare anche lì.

 Sera di lunedì 8 Giugno.

 Qua giunto nello scrivere, arriva in casa Don Perduca che è stato fuori dall'Avv.to

e dal Notajo.

 Essi anche sono del parere che voi ed io non facciamo la denuncia,

almeno per questa Casa e per quella di Venezia -


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 Per la parte che io e voi abbiamo del Convitto di San Remo,

non so se arriviamo a L. 6000 nette. Solo che poi tutto il reddito di tutte le altre parti si riunisce.

E allora?

 Ciò invece che urge è di fare la denuncia della Valdettaro -

 Vi mando quei dati del terreno di Roma che io ho. Vedete di fare voi per la parte di Roma

 Per S. Bernardino faremo qui come potremo.

 Certo che questa occorrenza ha messo in evidenza una volta più

che non c'è bisogno di un centro di amministrazione e di chi amministri.

Ne faremo oggetto delle nostre riunioni.

 Vi mando anche le bollette delle tasse per il Dante (ma c'è tempo fino al 31 luglio).

 E così per la parte le proprietà intestate a D. Zanocchi.

 Vi mando la bolletta tasse qui del Paterno, qui sono due a me intestate

(quelle che ha poche lire, è l'orto[)].

 La bolletta col vostro nome e di Don Risi è il probandato

 Ma questo non è passato alla Società? Come va allora che qui si paga ancora?

 Pensate, caro D. Sterpi, che paghiamo ancora per la Madonnina di Castelnuovo.

 Vedete che razza di amministrazione!

 Non ho altro - Dice Don Perduca che, nel fare la denunzia,

bisogna dedurre anche oltre le imposte anche la tassa di patrimonio.

 Ma che ne sappiamo noi della Valdettaro?

 Pazienza, e avanti!

 Saluto voi e tutti, conforto e benedico in N. Signore e nella Madonna.

 Aff .mo vostro


        Sac. Orione d.D. P.

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