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         S. Severino, Martedì

         10 Nov. 1925

 +        Anime e Anime !



 Caro D. Sterpi,


 Grazia e pace da N. Signore!

 Ricevo v/ espresso del 7 corr., inviatomi qui.

 Sono giunto ora, e canterò la Messa pel povero Conte, poi riparto per Roma, subito,

per essere là a ricevervi domattina il Pellegrinaggio Tortonese.

 Ho fatto venire a Roma col Pellegrinaggio anche la Maria, persona di servizio

di Don Chiodi e la Mamma di Don Curetti- povere donne!

Cuciono tanti stracci, ci voleva un po' di soddisfazione anche per esse.

Staranno da noi a Roma, e le farò accompagnare

 Ci viene anche quella Boveri Albina, benefattrice dell'Asilo di Montale Celli,

e che è già come una Suora.

 Speriamo che tutto andrà bene -

 Bisogna avvertire il Sig.r Marcon che il Pellegrinaggio, il quale dura sino al 16 sera,

mi impedisce di trovarmi a Goro il 15.

 Bisognerebbe che sapessi dov'è a Roma la Walter per andarvi.

È più facile che io trovi essa, che essa me, in quei giorni di lavoro movimentato.

 Il Marcon chiedevami anche copia del Regolamento o Statuto per l'Asilo.

Vedete che io lo farò, ma col tempo; non fo che correre di qua e di là, - e poi buttarmi sul letto.

 Per le Suore vi ho già scritto jeri sera. Va ad accompagnarle la Ved. del Deputato Coda

che sta con noi ed è Signora distinta e abile.

 Sono lieto siate contento di quell'uomo che vi ho mandato di qui.

Io non ho fissato nulla. - Provatelo prima - Non lasciategli mancare qualche soldo per ora -

Poi combineremo.

 Saluto conforto e benedico in G. Cr. e  Maria SS.

 Aff.mo vostro


       Sac. Orione  d. D. Provvidenza


 Accettate, e mandate a Tortona, quello di Thiene che farebbe la III IV Ginn.le -

Fategli pagare più che potete, almeno pel I° anno di prova.

 Mi occuperò di quell'Ernestro con Perosi -

 Vedete di accontentare la Paganuzzi, magari tirandone (senza dirglielo)

un numero limitato di copie, alcune centinaja.

 È vero che io glie lo avevo promesso, anzi mi ero offerto.

 A D. Brizio scrivete che il Concilio dopo averlo già voluto rivedere

e correggere, a mezzo di P. Barbera e di altro Monsignore ancora ora lo vuole rivedere.

Che quindi non si è potuto farne la réclame, non solo, ma anche siamo in trepidazione per la sorte

che ancora gli può toccare, né si osa metterlo fuori, se prima non si è almeno assicurati

che non provochi una diffida pubblica.

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