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Tortona, il 4 Genn. 1926
Caro Don Sterpi,
Grazia e pace dal Signore!
Giungerò a mezzanotte del 5 corr., cioè domani a notte.
Avvertitene Don Pensa, perché riposerò al Manin.
Mi pare di non avere altro.
Jeri ci furono qui vostro fratello e cognata a visitare la malata;
vostro fratello, che fu qui, sta bene. Insistette di avere notizie sul vostro stato di salute,
perché mi riferì che gli avete scritto che gli avreste detto realmente come vi sentite,
se egli vi avesse promesso di non dirlo a nessuno.
Poi non gli avete più fatto sapere nulla, e quindi si comprende come sia in uno stato
di timore.
Anche da Reggio Calabria Don Bartoli mi scrive testuali parole:
«Con dispiacere ho appreso che D. Sterpi è ricaduto ammalato.
Noi continueremo a pregare per lui, ma bisogna che Lei gli dia un'altra destinazione:
che sia tolto dall'assillante lavoro e dal clima pernicioso di Venezia:
Ci farà gran piacere se vorrà darci sue notizie» -
Passata la festa, bisognerà che abbiate pazienza e vi curiate sul serio. -
A Cuneo siete stato 3 giorni o 4, sebbene non interi -
Arrivederci, e preparatevi a venire via, senza farmi rissare
Il Signore e la Madonna SS. vi confortino di ogni grazia celeste -
Vostro aff.mo in Xsto
Sac. Luigi Orione d. D. Provv.za