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[Roma, Ognissanti li] 4 febbr 1926
+ Anime e Anime !
Caro Don Sterpi,
Grazia e pace da N. Signore!
1/ Ho ricevuto la v/ del 3 corr.;
2/ Ho poi visto la Settimana Religiosa di Venezia;
3/ C'è D. Risi un po' malandato, ma non a letto;
4/ Quel Don Pietro Parodi, che io credevo di trovare qui -
e doveva esserci, almeno già da 15 giorni - non è ancora venuto, né ha scritto.
Ha scritto a voi? Che sia a casa malato? A Tortona non scrisse affatto.
È veramente magnifica! meglio adoperare questa parola che un'altra
Veramente quando gli ho detto di venire a Roma
(era
un giove mercoledì (15
giorni fa almeno)
gli aggiunsi di trovarsi qui per la domenica successiva.
Mi disse di sì, ma era un sì che non mi piacque
A Genova dai nostri non è più stato, ed io lo ritenevo già alla Colonia.
5/ Ora gli scriverò, e sentirò; ma ci voleva tanto poco a scrivere!
Se questi sono i più buoni, dove andremo?
6/ Quanto al debito vecchio col macellajo, bisogna che lo determiniate
in che somma è, e poi la Divina Provvidenza mi ajuterà a pagarlo.
7/ Oggi ho visto il Principe Boncompagni,
il quale si adoprerà per ottenerci la riduzione viaggi.
8/ Io non sono ancora d'accordo con Don Pensa circa il cambiare formato
al foglietto della Divina Provvidenza.
È vero che egli me ne ha parlato, ma lui non ha capito la mia risposta.
Però se voi due in Domino ritenete che sia meglio uscire sotto forma di fascicolo
e non di foglietto, io sono contento che cambiate.
Non ho ancora capito tutte le ragioni di questo cambiamento.
Certo che, dovendosi mettere la Madonna,
desidero sia quella che dovrà essere la vera, cioè quella di Venezia col Bambino.
9 I due Chierici sono partiti da Roma jeri,
dopo aver preso la benedizione del S. Padre. -
Oggi telegrafano da Brindisi che sino a domani sera alle 20 non parte il piroscafo.
10/ Non so se potrò fermarmi sino a vedere fratel Alessandrini.
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Non avrei altro
Saluto, conforto e benedico a voi e a tutti -
Aff.mo in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Luigi Orione della Div. Provv.za
Vi telegraferò prima di partire
P. S. Vi unisco lettera di D. Adaglio:
non si potrebbe a Venezia riceverlo e fargli trovare i bagni caldi e l'altra cura?
Così sarebbe tra i nostri, come egli mi disse a voce. Rispondermi