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        [Roma Ognissanti] 16 maggio [192]6

 +       Anime e Anime !


 Caro don Sterpi,


 Grazia e pace da n. Signore!

 I Vi avrà scritto don Adaglio; ora mi trovo un po' più libero.

 II Vedrò se l'8 giugno posso far partire don Montagna e don Parodi.

Questi è a casa sua per un fratello gravemente malato -

Temo di mandare in America un cerotto - Nei due o tre mesi che fu qui

non ci fu verso ad indurlo ad andare a vedere il Papa. E sì che ne ebbe delle occasioni!

E così lasciò Roma da 8 giorni, e (se andrà in America) ci andrà senza la benedizione del Papa -

 Io stesso non so se convenga mandarlo -

Questi che hanno poca testa, ne hanno poi molta per intestardirsi e dare dolori. Vedrò.

 Da casa non mi ha scritto più se il fratello è vivo o morto;

sarà poi vero che era malato?

 III Avete poi parlato al Patriarca per avere quel prestito?

 IV  Come ho scritto a don Pensa, appena libero sarò facilmente a Venezia

a trovarvi i malati. Come vanno? Qui preghiamo

 V  Per la Lotteria sto aspettando risposta dalla Segreteria di Stato, -

che sarà domani o dopo.

 VI Ci sono qui padre e fratello di don Pelizza, giunti jersera.

Egli va lentissimamente migliorando.

 VII Ho ricevuto «La piccola Opera», e non c'è male.

Bisognerà farne subito tirare maggior numero di copie

per inviarla anche ai nuovi indirizzi che ho mandato.

 VIII Sono molto addolorato di tutti i nostri malati, -

anche don Del Rosso è a letto da 15 giorni

 Preghiamo la Madonna che ci ajuti.

 Aff.mo v/


        Sac. Orione d. D. P.


 P. S.  Non mi dilungo affatto a parlarvi della famosa Lotteria

perché io stesso non ci credo ancora, quantunque in questi giorni si sia lavorato tanto -