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[Al M. Rev.do Signore
Sig.r Don Carlo Sterpi
Direttore Istituto Artigianelli alle Zattere(Gesuati)
Venezia]
da Tortona, la sera di mercoledì 26 maggio 1926
+ Anime e Anime !
Caro Don Sterpi,
La grazia di N. Signore sia sempre con noi!
Sono giunto qui stamattina, e domani vado a Genova, dove passai senza fermarmi -
Venerdì sarò facilmente a Venezia per vedere i nostri malati e parlarci di qualche cosa.
La grande festa dell'Ausiliatrice, che quest'anno sarà più che solenne
sarà a Roma, da noi, domenica 30 corr., ed ho bisogno di esserci
Quindi da Venezia andrò a Roma, se pur non dovrò ancora passare di qui.
Onde la mia fermata a Venezia non potrà essere, questa volta, che breve, ma ci vengo
volentieri, perché ne sento il bisogno e spero dare un po' di conforto a voi e a tutti.
Quell'affare poi di Roma si sarebbe combinato;
ma non conviene parlarne affatto perché temo sfumi tutto in un'americanata -
Si è fatto tutto col Conte Senatore Santucci e nel suo studio d'Avvocato,
che è uno dei migliori, - e con il Conte della Torre, Direttore Dell'Osservatore Romano,
e con tutti i possibili permessi della Congregazione dei Religiosi, -
andai io stesso dal Cardinale Laurenti che mi accolse molto bene.
Anche la Segreteria di Stato è informata. Però io non ci credo ancora.
Si
ottenne il permesso il 20 A maggio,
festa di S. Bernardino,
e le condizioni mie le ho presentate il 21. -
Le condizioni economiche furono accettate: entro luglio dovrebbero versare la somma,
poi il 14% sull'incasso lordo delle cartelle vendute.
Però vi informo unicamente per la cronaca:
non dobbiamo affatto fare conti su quest'affare, e neanche parlarne
per non avere il danno e le beffe, e che non ci capiti come i perfosfati di Mg.r Albera,
che analizzati a Milano diventarono sassi, e nulla più -
Comunque, conforto e benedico in G. Cr. e Maria SS.
Aff.mo
Sac. Luigi Orione d. D. Provv.