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[Espresso]
[Al M. Rev.do Signore
Sig.r Don Carlo Sterpi
Direttore Istituto Artigianelli alle Zattere Gesuati
Venezia]
+ Anime e Anime !
Tortona, il 14 giugno 1926
Caro D. Sterpi,
Grazia e pace da N. Signore!
1/ Vi sono tanto tenuto delle notizie dei nostri cari malati,
quantunque mi siano riuscite, Dio lo sa, tanto dolorose.
Parlate un po' col Prof.r Velo: non mi so rassegnare a vedere Don Gigi finire così!
Sia fatta la volontà di Dio
2/ Ho mandato le L. 10.000 appunto perché ve ne serviste per Trento;
sono L. 10.000 ritornate dal fratello di D. Montagna, di quelle 30 mila prestategli.
Me le portarono senza chiederle.
3/ Ha scritto jeri il Conte Bianchini di mandargli L. 60 mila subito, -
poi pel restante aspetterebbe fino a dicembre, ma io ora non le ho.
Contavo di farmele dare da quella Albina Boeri di Montale, ma sta gravissima
con un cancro; fui a trovarla, ma essa non può più muoversi
Le hanno fatto disporre qualche cosa per dopo morte, in danaro,
perché non abbia, da lasciare a noi la roba, (che sarebbe più d'un milione)
ma anche quel danaro (forse un 200 mila) pare sia vincolato per fabbricare il nuovo Asilo,
e furono consigliate a deporle in Curia e a non darle a me: a non fidarsene
4/ Ho ben parlato subito otto giorni fa a Genova ai Gambaro,
e mi dissero che avrebbero dato entro il mese, come io ho chiesto;
ma ci fui poi venerdì, e non mi dissero più nulla. -
Confido tuttavia che il Signore ci ajuterà -
Caso mai mi rivolgerò di nuovo a Don Risi, benché mi costi assai assai.
Sia benedetto il Signore!
5/ Jeri abbiamo sepolto il papà di Don Adaglio: voi e D. Pensa scrivetegli. È qui.
6/ In questi giorni non ho potuto muovermi perché ho assistito il Generale di Brigata
di residenza a Tortona, e lo seppelliscono stasera
7/ Domani vado ad Alessandria e Torino -
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8/ Prima che io venissi a Venezia anzi un 25 giorni fa, già il Ch.co Vaccari
mi aveva detto che egli non si sentiva di dare l'esame di Teologia (Dogmatica),
e l'ho dispensato -
Giunto da Venezia, mi disse che nella chiusa del mese di maggio la Madonna
gli fece capire che non doveva farsi Sacerdote
Mi disse che ne aveva parlato con vostro fratello il quale gli avrebbe cercato un posto -
Io in tutto l'anno non gli diedi incarico alcuno; egli non aveva che da studiare,
e l'ho sempre mandato a scuola anche di latino, ogni giorno un poco, da D. Curetti
Solo mi fece alcune goffate con scambi di pupazzi dipinti con i Chierici del Seminario,
che egli frequentava -
Queste, o simili cose, due o tre volte, tanto che ho dovuto rimproverarlo -
Di spirito non ce n'è. Ora mi venne a parlare già a cose fatte e combinate -
Ho visto che scrive a voi che io sono contento. Che contento d'Egitto!
Gli ho detto: Va bene, cioè quando uno dice: me ne vado, ho deciso,
e si
fa tutto senza dirmi nulla, non resta che
prendere atto.
Sabato è andato a casa e oggi è ritornato, perché dice che sta aspettando di avere il posto;
ma qui che fa? Non del bene perché ha sparso per tutto che se ne va -
Quindi, quando i collegiali se ne vanno,
ho intenzione di dimettere in bel modo anche lui; - qui ora fa nulla,
poiché mi disse che non vuole più studiare -
Mi ha chiesto di fargli gli abiti da borghese, e glie li faremo. -
Vi mando una lettera ricevuta, in proposito, da vostro fratello, -
che deve avere scritto anche al Vaccari, - Io la mandai a Gavazzana dove era.
Saluto nel Signore e nella Madonna SS.
Aff.mo v/
Sac. Luigi Orione della Div. Provv.za
P. S. Fra due o tre giorni andrò a Roma - Ma prima, vi scrivo -
Al nuovo Cardinale doneremo il bacile e brocca di argento dorato,
che gli zii di Mg.r Cerrati mi donarono -Noi facciamo la doratura.
Ho scritto a Cribellati e ad Albera che loro facciano da sé quel che credono -