V016T155 V016P206
[Espresso]
[Al M. rev.do signore
sig.r don Carlo Sterpi
Istituto Divin Salvatore
via Sette Sale, 22 Roma (2)]
Anime e Anime !
Tortona, il 22 genn. 1928
Caro don Sterpi,
Grazia e pace da N. Signore!
Come vi avrà detto don Risi, gli ho dato incarico di chiedermi un'udienza privata.
Non ho nulla di speciale da dire, non è da molto che non sono stato dal S. Padre.
Giungerò mercoledì mattino perché domani (lunedì) alle 20
ho una predica qui a San Michele, - cosicché partirò martedì alle 17 di qui.
Ho pensato che meglio è venire intanto che qui c'è ancora d. Biagio, -
poi mi riuscirebbe più difficile stare più giorni lontano.
1/ Voi scrivete subito subito alla Damiasso
che mandi a dire a voi quanto è che le si deve;
io mercoledì porterò un po' di danaro, e così le manderemo gli interessi.
Io ora non so quanto è.
2/ Non ho difficoltà con il capo mastro sia di fiducia dell'Ing.r Chiappetta,
ma i muratori vorrei che fossero tortonesi,
per non crearmi della impopolarità dannosa per gli aiuti al santuario.
3/ Accetto il giovane di Aiello e anche suo fratellino, -
però, dal momento che vengo io, ne parliamo quando sarò a Roma.
4/ D. Adaglio è tornato da Venezia, dove si fece fare la radioscopia;
presto verrà a Roma per farsi visitare dal prof.re che già lo ha operato, e che lo aspetta.
Il d. Adaglio pensa che non lo abbiamo curato bene, come forse voi già saprete.
Direte alla sig.ra Giuseppina che io ho dovuto assentarmi,
non ho potuto più scrivere neanche a voi - Ho ricevuto altra lettera dal Guido,
che
il quale mi dice che con quelli della Consolata non
si fanno più nulla,
perché essi stessi risposero che già avevano combinato diversamente.
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Non mi fu possibile rispondere al Guido: gli parlerò, venendo.
Essi (compreso Marinucci) dovrebbero fare una carta
che ci tolga le obbligazioni (eccetto il piano) e annulli la convenzione. -
Questo ho scritto alla sig.ra Giuseppina.
Saluto, conforto e benedico in G. Cr. e Maria SS. -
Vostro aff.mo
Sac. Orione d. D. P.