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+ Roma, pomeriggio del 13 Aprile 1929
Anime e Anime !
Caro don Sterpi,
Grazia e pace da N. Signore Gesù Cristo!
I Ho ricevuto v/ espressi e accluse lettere - Rispondo breve, ma a tutto, possibilmente.
II Scrivete al superiore generale dei padri Cavanis
che non si era, a principio, pensato che il padre n. n. non facendo più parte
della Congregazione dei Cavanis, non avrebbe da noi potuto celebrare,
perché
poiché la nostra è Congregazione ancora di diritto
diocesano;
d'altronde
egli dice che pare non
ha abbia deciso neanche
ancora di farsi della nostra
Congregazione.
Si
trova qui «tra come
color che son sospesi»
Né noi possiamo chiedere al nostro Vescovo che lo accolga,
poiché, intanto, non lo conosce, - e bisognerebbe dirgli tutta una storia dolorosa
che lascerebbe perplesso qualunque Vescovo, per quanto bene animato,
prima di decidersi ad accoglierlo. Né noi possiamo ingannare quasi i Vescovi,
tacendo
quello che c'è stato, e lo stato d'animo del Padre;
che
non dice neanche di volersi fermare con noi. Quindi
egli non può così ora
celebrare.
E, d'altronde, fa pietà vederlo in questo stato di abbattimento,
e ciò anche perché non può dir Messa. Come fare?
Mi pare che la più spiccia sarebbe che egli fosse ripreso nella loro Congregazione,
e che stesse temporaneamente presso di noi,
sino a che la Congregazione stessa non ritenesse possibile richiamarlo.
Oppure
che la stessa loro Congregazione, esposto a Roma il caso, gli
ottenga ottenesse
di poter celebrare, restando presso qualche nostro Istituto,
o sino a che si trovi qualche Vescovo benevolo che lo accolga.
Don
Orione è È una parte questa che Don Orione non
crede ritiene di poterla fare lui.
Ma
Però egli si farebbe promettere dal Padre di non
venire mai nel Veneto,
se si trovasse ad es. qualche Vescovo del Veneto che lo incardinasse, -
come pure ci assumiamo di tenerlo presso di noi con ogni fraterna carità,
sino a che la Divina Provvidenza non gli apra qualche via; ma bisogna che possa celebrare,
anche per evitare lo scandalo dei chierici e giovani.
Pregate di una risposta possibilmente sollecita,
perché, ripeto, è un dolore pel padre n. n. come per tutti vederlo così avvilito =
da
senza il conforto della celebrazione della Messa. e
onde togliere l'ammirazione in casa.
Scrivere per raccomandata
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III Avvertite la famiglia di Baldinato per raccomandata - sullo stato reale del malato. Farlo preparare.
IV Di Regonesi ne parlai al Vescovo, quando fu portato all'ospedale -
mi
disse ne avrebbe scritto al parroco suo
di lui che è cugino del Vescovo.
Bisognerebbe ora far sapere al Vescovo che sta meglio.
V Lupo rinviarlo in famiglia appena si può imbarcarlo
VI Voi chiamate Nowicki e ditegli con grande carità e pazienza
che vi dica il perché è sottosopra. Disilludetelo che sia stato un castigo
l'avergli rimessi nelle mani le sorti di più di 100 probandi,
che mi sono più cari come che
la pupilla degli occhi.
Del resto gli avevo già scritto in Polonia che lo chiamavo in Italia
appunto perché mi desse questo ajuto, -
e ne feci l'elogio, proponendolo ai giovani e chierici, in pubblico refettorio. -
Ditegli che non dia luogo al diavolo,
poiché gli ho dato un ufficio di particolarissima stima e fiducia.
Comunque, se mi avesse detto, quando glie ne parlai in mia camera,
che egli non si sentiva, io non lo avrei presentato. E se oggi non si sente, io non insisto
Ma non prenda come castigo un atto di inestimabile fiducia.
Metta dunque il suo cuore in pace, faccia di amare molto Gesù e la Madonna
e di essere un buon religioso, - e stia tranquillo in Domino
Io non ho mai, mai mai sognato di dargli castighi. Per quale motivo?
Stia sulla parola dei superiori e vada avanti in Domino,
che i turbamenti di spirito non vengono da Dio, ma dal nemico.
VII
La ferrovia Il
Ministero mi ha rilasciato il duplicato del permanente.
VIII Va bene per Egidio.
IX All'Arcivescovo di Brindisi scriverò io di qui.
X Florio non è missionario né aspirante - non voglio che si iscriva.
XI Per Castiglione se don Giorgis sa di avere ricevuto e riscosso una cartolina
per
di lui di L. 50 per Castiglione, gli spedisca
le L. 50;
se no, non gli mandi nulla, e non si tiri la zappa sui piedi, come se avesse riscosso,
quando non ha riscosso.
Se poi non ricorda se ha o no riscosso, gli mandi L. 50, dicendogli:
«pur non ricordando di avere ricevuto L. 50, - mando L. 50
che tu dici esserti state spedite qui».
Per tutto il resto non rispondere affatto
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XII
A don Fulgheri rispondo di con
lettera a lui diretta, consigliandolo di accettare
XIII E i malati in casa, sempre uguali? E sempre gli stessi?
Ma dunque non si riprenderanno più, se sono gli stessi e allo stesso stato! -
Vedete un po' d'interessarvene
XIV Sono contento che a S. Alberto tutto sia a posto, - Deo gratias!
XV Da Panzarasa andate subito voi, a nome mio: così si sa il netto della cosa:
ditegli
se può aiutarci perch ad
acquistare quella Casa per la Madonna della Guardia
Don
Orione ci farà una Casa un per
tante opere buone pel Santuario.
Andate subito: La Madonna vi aiuterà!
XVI Vedete di curare quello di Torre Calderari.
XVII Quanto a Castelfranco, se non ci danno la chiesa, - come si vive?
Come e dove si esercita il Ministero?
Non andiamoci a legare col solo Patronato, senza chiesa.
Col Patronato senza ginnasio, sì; col Patronato senza chiesa pubblica, no.
XVIII Mason ha lui il suo congedo, e vi si spedisce qui accluso per raccomandata.
XIX Due signori mi portarono jeri a Cascia dove fecero la loro Pasqua
poi passammo Rieti e Mg.r Massimo ci volle portare a Greccio e a Fontecolombo,
santuari Francescani.
XX Non chiudetele quelle due botteghe col muro;
chiudetele con chiave, e fate pure le aperture verso il cortile.
Saluto, conforto e benedico Voi e tutti.
Vostro in G. Cr. e Maria SS. Aff.mo
Sac. Luigi Orione della Div. Provv.za
Io non ho ancora deciso quando tornare, - devo passare per Cortona e Firenze.
Scrivete sempre qui fino nuovo ordine