V017T014           V017P025



[Al M. Rev.do Signore

Il Sig.r Don Carlo Sterpi

Casa Divina Provvidenza

(pr. Alessandria) Tortona]


 +       Roma, il 18 Aprile 1929 mattino


 Caro don Sterpi,


 Grazia e pace da N. Signore Gesù Cristo!

 I Ricevo la v/ del 16 corr.

 II Sì; mi urge conoscere se le L. 200.000 mila sono garantite da ipoteca

e su che cosa: se è una ipoteca che regga o se è su ferramenta o

su depositi di magazzini che possono essere vuoti

 III Sono contento che si faccia l'atto pel terreno di Villaromagnano Deo gratias!

 IV Datemi notizie di Bomben. Bisognerà forse subito fare una assicurazione

 V Mandate pure sempre anche Costamagna:

sarà un sacrificio che lo farà volentieri per la Madonna

 VI Sono contento che quelli che non hanno vocazione siano tosto allontanati.

 VII Vi prego vivissimamente di far dare gli esami a Tortona e Voghera, -

speravo li avessero già dati: siamo in ritardo.

Vedete che siano dati con grande serietà e non in blocco, come i primi

 VIII Andate, vi prego, da Panzarasa.

 E quello di Mombisaggio o di Torre Calderari non s'è più visto?

Bisognerebbe non lasciarsi sfuggire quella Casa di S. Bernardino

 IX  Domani, venerdì, sono fuori Roma tutto il giorno, - a Bassano di Sutri -

Ospizio Vecchi per accontentare la vedova di quell'Altobelli che ho assistito morente

Torno a sera.

 X Vedo che a Genova hanno f dato i conti esatti per l'ulivo e mi fa piacere;

la somma doveva essere quella: è stata una vera Provvidenza.

 XI Non credo che la banca Popolare combini di prendersi le cambiali,

dopo che la Commerciale ebbe quelle referenze:

se non le hanno volute a Milano, cioè sulla piazza stessa dov'è la ditta, -

certo non le prenderanno a Tortona, immaginarsi!!

            V017P026


 XII Sarà bene chiedere sempre chi è che viene a cercarmi.

 XIII Domani vi manderò L. 2500;

io ho ricevuto qui dalla sig.ra Aldini che è a Roma altre 200 lire, e posso scusare!

Ma! se a don Risi o a don Fiori venisse in mente di darmi qualche cosa!

 XIV  Oggi poi Barbati mi fa avere questa lettera: non so se siamo tenuti,

almeno in parte, crederei di no. Vedete un po’ di fare studiare la cosa.

Tenterei di fargli la proposta di distruggere tutta la Convenzione,

eccettuato l'obbligo di tenere il sig.r Albino e la sig.ra Giuseppina,

e poi di accettare di pagare noi. Che ne dite?

 Egli dovrebbe con un atto legale rinunziare al suo diritto personale di abitare qui -

Per ora mi limiterò a dirgli che io da solo non posso dirgli niente;

ma che credo che Iddio abbia disposto così per dire lasciargli aperta una porta

perché faccia delle opere buone.

 Saluto conforto e benedico in Gesù Cr. e Maria SS.

 Aff.mo


          Sac. Orione  d. D. P.