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[Espresso]
[Al M. Rev.do Signore
Sig.r Don Carlo Sterpi
Superiore Casa Div. Provvidenza
(prov. Alessandria) Linea Genova Tortona]
+ [Roma] 11 Nov.bre 1932 mattino
Caro don Sterpi,
La grazia di N. Signore Gesù Cristo e la Sua pace siano sempre con noi!
Spero che voi o don Perduca sarete andati a Genova,
per la Messa anniversaria del nostro benefattore Edoardo Gambaro.
Vengo ai chierici da mandarsi qui -
I Interrogherete Garuffi che per Bressan ha scritto: per intelligenza sì, per condotta no.
Se si trattasse di cose riguardanti la condotta morale, si sospenda dal mandarlo,
a meno fossero solo impressioni dubbie del Garuffi.
Se di cose puramente disciplinari o vertenti la vocazione, - pesare la valutazione,
e regolarsi; - occorrendo, chiamerete voi, a parte, il Bressan, e sentitelo,
e poi decidete se mandarlo o no.
Egli avrebbe il titolo ad essere iscritto, senza più bisogno di dare esami.
dovrebbe portare il diploma di licenza o almeno una dichiarazione del preside,
dove ha dato la licenza, meglio però il diploma.
II Quanto agli altri:
chi ebbe maggior numero di voti dai compagni furono Lion e Antonio il ciociaro.
Antonio era già nella lista di don Bruno, Lion, no.
Antonio sarebbe da mandarsi, ha il suffragio dell'una e dell'altra parte.
Quanto a Lion, è molto significativa la votazione avuta -
Bisogna sentire i suoi insegnanti e don Bruno, ma fare le cose svelte,
non abbiamo che tre giorni di tempo.
Se, quanto a studî, ritengono che sia bastevolmente preparato,
non gli si può negare di venire ditelo chiaro a D. Bruno e insegnanti
Qui lui e Antonio avranno una prova di esame, non un vero e proprio esame
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Adesso bisogna vedere quali sarebbero gli altri due, o almeno un altro,
tra quelli già proposti da D. Bruno e dagli insegnanti: scegliere il migliore
o i due migliori, - non di più di cinque, - non meno di quattro, possibilmente, ma anche tre,
se non è possibile 4
Siccome poi qualcuno potrebbe cadere nella prova,
e non voglio l'avvilimento di nessuno, essi dovrebbero partire all'improvviso
e all'insaputa di tutti, perché chi cade, possa (con il biglietto di ritorno) tornarsene,
senza restare mortificato. Al Seminario si dirà dopo, quando si saprà chi può restare qui
e chi no.
Ciò che urge, è fare presto, possibilmente sino a che sono qui io,
cioè entro due o tre giorni, non voglio restare di più.
Qui stanno tutti bene, così a Fano, dove ho potuto concludere poco, -
così
a S. Severino dove vidi il Vescovo e Mg.r
il sig.r Sergio Gentili, -
ed ho dato l'abito ad otto chierici di 2da ginnasiale.-
Trovo che qui a Roma hanno duplicato e più le tasse,
e ci sarà da affrontare una spesa maggiore.
Ho
saputo che don Remo vi ha
spedito L. 5000 per le colonne,
e ora non avrebbe potuto dare, però ho visto in lui più che la buona disposizione
per l'avvenire.
Mi spiace che non potrò lasciare qui che un 500 lire, se ci arriverò,
poiché
da anche da Fano ebbi
nulla; portai da Tortona L. 300,
ma un centinajo circa ho dovuto spenderle, ed ebbi L. 200, in tutto, per 2 Messe, a Fano,
da certa Contessa, che non è la Saladini. Con la Saladini, penso si concluderà nulla.
Il
Vescovo di S. Severino ha messo gli occhi su quella Casa dataci dal
Mg.r
sig.r Sergio Gentili, - è un capitale che non rende e deperisce:
bisognerà pensarci e provvedere, se no ce lo portano via ne parleremo.
Oggi andrò alla colonia per decidere se è possibile mandare Piacenti a Reggio
con Plutino, - è pure urgente
Ritorno ai chierici da mandarsi qui:
siccome un cumulo di riflessioni mi fanno stare poco tranquillo
sulla efficacia del noviziato, - è necessario che parliate chiaro a chi viene qui,
che cioè, questa Casa, senza essere un vero e proprio noviziato,
va considerata non tanto quale Casa di studî quanto come una vera Casa di prova religiosa
e di formazione per lo spirito e vita della Congregazione della Div. Provv.za.
Non pensino di venire qui per studiare solo, ma, soprattutto per formarsi religiosamente.
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In realtà, caro don Sterpi, ritengo che oggi questa Casa
sia ancora quella dove i chierici sono più vigilati, curati e aiutati per la vita religiosa.
Ho scritto all'ospedale di Bra, a don Cremaschi, confortandolo
e promettendogli una prossima visita: vado per vedere lui,
ma anche per vedere come va la Moffa, che ogni giorno più mi fa pensare.
Sarà bene che anche voi pensiate un po' chi mettere ai fianchi di don Cremaschi,
se non proprio a sostituirlo, per ora; ma, in effetto, bisognerà sia tale che affidi
e che si prepari.
Mi fa tanta pena don Cremaschi, povero figlio!
Bisognerà lasciargli tutta la apparenza che è sempre lui che fa,
ma che alla Moffa ci sia chi, in realtà, faccia. Anche qui farò pregare per lui.
La superiora delle suore è a S. Oreste, dove, in questi giorni,
ci saranno gli Esercizî Sp.li per le suore, - facilmente ci farò una corsa
Mi pare non avere altro di urgente
Saluto conforto e benedico voi e tutti! Pregate per me
Aff.mo in G. Cr. e Maria SS.
Sac. L. Orione d. D. Pr.
Bisognerebbe che i chierici fossero qui almeno per lunedì per la scuola -
Avvertite loro arrivo