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[Al M. Rev.do Don Carlo Sterpi
Direttore Casa Divina Provv.za
(prov. Alessandria) Tortona]
+ [Roma Sette Sale] 17 febbrajo 1933 A. XI
Caro don Sterpi,
La grazia di N. Signore sia sempre con noi!
I Vi accludo L. 3000 pei bisogni della Casa, - le ebbi jeri da don Orlandi, -
non mi poté dare di più, - non gli rimase che L 1100.
Anch'io non posso spremere di più, e ne sento una pena viva.
II Don Bartoli è partito l'altro jeri: ha lasciato L. 1200 a questa Casa.
Non potrà dare di più, - e non potrà più dare. -
Siamo stati da comm.r Leone Castelli, quello che edifica pel Vaticano:
entro un anno darà fatto il Santuario di S. Antonio a Reggio - il preventivo e di L. 600.000:
si arriverà al milione: abbiamo tempo 10 anni al pagamento;
ma ho promesso al comm.r Castelli che gli daremo un cento mila lire all'anno.
Cominciano subito.
Don Bartoli ha un centinaio di mila lire - è tutto il suo fondo;
gli ho detto di mandare subito al comm.r Castelli L. 40.000.
Ma noi non potremo più far conto su un aiuto, in caso di bisogno.
III Caro don Sterpi, io non posso tutte le settimane provvedere 2 o 3 mila lire
per Tortona, - non lo posso più, e bisognerà che vi sappiate regolare;
o penso a mettere a posto la Congregazione o penso al pane materiale.
IV È venuto il momento di pensarci seriamente, e di stringere e di stringere:
Vi prego nel Signore di non offendervi, ma sento che bisogna che ci fermiamo da ogni spesa.
V Don Fiori ha da fare la cinta al terreno di via Appia,
non mi ha dato nulla, e non mi può dare nulla
VI Urge pure fare il trapasso del terreno, almeno quello della Valdettaro,
e poi mi preme cominciare i lavori: abbiamo tempo 60 giorni, ora già meno.
VII Don Remo mi ha detto che già aveva mandato a voi denaro,
e che ore (scrive) gli avete chiesto l'altro. È vero, - voi ne avete bisogno,
ma io non saprei più a chi rivolgermi.
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VIII A Roma non ebbi nulla, da nessuna parte,
e tutti i giorni devo spendere qualche cosa; tengo ancora circa L. 500.
La Madonna voglia assisterci e ajutarci! Fate pregare
IX Da Genova non seppi più nulla.
Jeri avranno tenuto seduta al rettorato della provincia;
quando saprete qualche cosa, me lo notificate. Stiamo pronti al sì come al no, fidati in Dio!
X Qui si aspetta don Candido.
XI Avrei bisogno di fermarmi almeno altri cinque o sei giorni - vedete un po'.
XII Mi ha impressionato la morte del povero don Barco -
XIII Vi unisco lettera, avuta jeri per espresso da Varallo. Non rispondo.
Si vede che si vuole la rimozione di Canavese sit et simpliciter
Bisogna che vediate ben bene e subito quali sono le nostre obbligazioni
e scadenze di pagamento perché egli non abbia motivo o pretesto da impugnare l'atto -
Ultimamente ci siamo fatti richiamare ai patti pel pagamento, -
ora, certo, se ne varrebbe per chiedere la risoluzione del contratto, -
come ho letto io in una sua lettera a Mg.r Malfatti:
questo tenterà, me lo aspetto, in tutti i modi.
Vedete, voi che avete in mano i documenti - di appuntarvi le scadenze
e di
anticiparle anticipare
l'invio del denaro sia della proprietà che del mobilio.
XIV E dei malati che mi dite? Vedete un po' per quelli di Montebello
Ho l’impressione che non siano curati e che quella Casa, per l'inverno, sia un guaio,
pel freddo e pei venti
Ore 10 del 17 / 2 -
Ricevo ora vostro espresso del 16; e telegrafo per gli ordinandi; - tuttavia confermo:
Florczak al presbiterato - Ciapala, Nardi, Mogni al diaconato Andriollo e Re ai 2.di minori:
ch.co Nicola Carlo e ch.co Santella ai quattro minori. -
Se vedete che ci fosse qualcun altro da ammettersi alla tonsura o ai minori,
fate pure anche per essi le pubblicazioni.
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Sono tanto contento che voi e il can.co siate stati ai funerali di don Barco.
Nel timore che non poteste andare, avevo incaricato don Piccinini
Mando un biglietto avuto ora da Mg.r De Dionigi - Tenerlo -
Ricevo pure ora lettera di don Adaglio, che mi dice
che ha trovato tutti molto uniti col direttore - Deo gratias! -
Attendo relazione. - Benedico.
D. Orione