V018T024 V018P027



[Italia]


[Al m. rev.do signore

sign. don Carlo Sterpi - Superiore

Casa Divina Provvidenza

(prov. Alessandria) in Tortona]


 +      Repubblica Argentina -Victoria F. C. C. A.

       30 nov.bre I934


 Caro don Sterpi,


 La carità del Signore e la Sua pace siano sempre con noi!

 I Ho ricevuto le vostre, l'ultima è quella del 21 nov.bre da Roma. -

Sono lieto che siate stato a Genova il 20 per l'ufficio del figlio della Queirolo; -

anch'essa me ne ha scritto, tutta contenta;

quel giorno, ritornata a casa, ricevette anche una mia.

 II Fatemi sapere qualche cosa di quello che ha fatto il Generale a Nervi; -

io direi, per non scontentarlo, lui e la signora,

di dargli i più piccoli, piccoli che sono a Salita Angeli, che ne dite?

Quelli che non vanno neanche alle elementari - Così non c'è pericolo che diano dispiaceri,

sono innocenti; e se proprio non volessero i bimbi, dare le più piccole, piccole bimbe,

ma preferirei i bimbi, - potreste, in caso, avanzare voi la proposta, -

intendetevi con Sciaccaluga, magari si potrà dire che lassù i bimbi è meglio levarli

per ragioni di innocenza, vi sono uomini, etc.

 Quanto alla Marchesa Ricci, vedete che è una testa balzana e compromettente:

promise già, e non diede. Chiacchera molto molto.

Dite pure che andranno per fare la chiesa al SS. nome di Gesù, ma quando si farà, -

e non legatevi quoad tempus, - e quando nulla osti all'Autorità Ecclesiastica.

Se non si può a meno di mettere in carta la condizione a cui dà la somma, -

vi sia ben chiaro: quando nulla osti all'autorità ecclesiastica.

E circa il tempo non mettete limiti, non leghiamoci le mani per carità,

tanto più con una donna e una donna simile! Vogliate riferirmi.

 Circa S. Sebastiano, intendevo solo dire che va bene

quell'accomodamento che avete fatto con i parenti.

 Quanto al progetto di portare i ricoverati giù al palazzo e l'eventuale probandato su,

ve ne ho scritto, ma piuttosto in senso non favorevole; non avete ricevuto la lettera,

dove esprimevo parere piuttosto contrario, e vi dicevo di andare su col can.co Perduca

e di visitare e ponderare bene tutto? Poi di riferire?

 Sono contento che abbiate restituito a d. Calvi: Deo gratias!

 Aveva forse paura perché io sono partito?

 Per S. Michele prego e faccio pregare, e sia fatta la volontà di Dio!

 Pur troppo Iddio farà giustizia.

            V018P028


 Se andate a Roma, sarebbe bene andaste a nome mio da P. Cappello,

all'università Gregoriana; lo informate dei sentimenti contrari del Cardinale,

tanto per l'affare Minetti che per S. Michele, - egli è al corrente di tutto.

Vedete se per San Michele egli sa qualche cosa, e vedete se vi pare che se ne interessi o no.

Si potrebbe anche sapere da padre Restrepo della Gregoriana,

se ha potuto fare passare la copia del mio ricorso a Sua Emin.za il Cardinale Pacelli,

e se Sua Eminenza lo avesse trovato da poterlo appoggiare presso il Card. Serafini.

Padre Cappello sa molte cose e il Card. Pacelli anche, - bisogna vedere sta se hanno fatto,

per Paccelli lo saprete da P. Restrepo.

 Quanto a d. Bartoli, frenate, limitate, limitate.

Per dargli L. 50.000 ce ne ho messo io 12.800 e più.

 Poi lui deve già dare L. 60.000 all'anno pel santuario

e pagare il 6% di L. 40.000 avute a fondo perduto.

Ai A I tre ragionieri erano pagati fino a tutto ottobre. Sono L 500 caduno al mese:

io davo a ciascuno L. 1000 a bimestre anticipato,

ad es. il I Otto nov.bre per nov.bre e dicembre.

 Mano mano che entra danaro a Genova, prendete e mettete su libretti:

lasciate poco poco danaro alle suore, se no, non vanno alla questua, diventano signore.

 Il Generale ha già comprato?

 Di salute stiamo tutti bene, grazie a Dio.

 Ho scritto augurî al Card. di Genova e fatto atto di ossequio

come a visitatore apostolico.

 A tutti gli antichi alunni mandate le circolari stampate (2500)

per gli amici e Benefattori mandate col Conte Grande.

 Faccio seguito al I dic.bre I934.

 Oggi ho scritto a d. Risi per avion che in risposta ad una lettera a me diretta

da d. Beccaria, gli dica di togliersi da Roma, e, se non ha trovato altrove, né viene accettato

da don Guerra, a cui certo io non lo posso raccomandare,

anche perché quello veneto dell'anno scorso ha tanto abusato della ospitalità; -

gli permetto di ritirarsi a Sant'Alberto dove non dirà la messa,

e farà un mese di Esercizî, poi vedrò quello che potrò fare per lui per aiutarlo.

 Tanto vi comunico - Resta inteso che con questo non è che d. Beccaria sia ammesso

in Cong.ne e voi, interrogato, dite pure che non fa parte della Congregazione.

 2/ Il Card. Minoretti dice che la commissione mi ha dato torto.

Ma io ho fatto dire al vicario Canessa dall'on.le Boggiano che solo intendevo dare dei dati,

non di essere sottoposto ad un giudizio senza avere difensori.

E i dati neanche li ho dati per intero - Sentite un po' l'on.le Boggiano

e ditegli pure che mi si fa l'appunto di consigliarmi da lui,

unicamente per aver egli difesa una certa causa contro il parroco di S. Stefano di Genova -

causa che nulla ha a fare con la nostra.

 Qui o Mg.r Canessa fa due parti, - o il Cardinale ha detto cosa che non è.

Egli voleva sapere da d. Minetti se il danaro con cui acquistò Borzoli

era danaro di questua che allora secondo il Cardinale, Borzoli sarebbe roba di chiesa - Minetti in quell'interrogatorio disse di sì.

            V018P029


Ma P. Cappello ha dato per iscritto la dimostrazione che, anche essendo danaro di questua,

non per questo è roba di chiesa. E voi avrete tale giudizio nell'incartamento.

Anzi in un certo incartamento dell'opera Card. Ferrari, che è a nostre mani e che troverete, -

vedrete che risulta che Borzoli fu acquistato con danaro della Cardinal Ferrari .

Osservate bene. E don Penco me lo disse anche lui,

e questi che sono qui della Card. Ferrari me lo dissero pure.

Badate di sentire bene l'on.le Boggiano.

 Vi avverto che ho mandato col «Conte Grande» due qualità di circolari stampate,

una per gli amici e benefattori (3.000 circa)

e 2.000 per i nostri ch.ci sacerdoti, novizi, aspiranti, eremiti e singole suore.

Quella per gli amici mandatela anche a ciascuno degli antichi allievi.

Di tutte due bisogna fare subito. Di quelli cui la ho spedita io,

ho mandato nota con lo stesso Conte Grande.

 Saluto, conforto e benedico in G. Cr. e Maria SS.

 Aff.mo vostro


            Sac. Orione


 Ho scritto per avion a mio fratello Benedetto, jeri; parte, con questa, a Pontecurone.

 Così a Don Risi, parte con questa.

 Data l'ostilità del Card. contro il presepio vivente, manifestata a me l'anno scorso,

non so se convenga farlo per non inasprirlo.

 Quei sacerdoti che promossero la sottoscrizione circa S. Michele avranno,

ora la approvazione del Cardinale.

 Tutti salutano e mandano auguri. - Sto bene, grazie a Dio.