V018T032 V018P044
+ Victoria F. C. C. A. - Argentina
5 genn. 1935
Caro don Sterpi,
I È la prima lettera che vi scrivo in questo anno nuovo: Amiamo, serviamo
e benediciamo il Signore sempre e ringraziamolo per la sua misericordia e di tutto quello -
dolce o amaro che Egli disporrà sia per noi che per la piccola Congregazione.
II Ricevo la vostra per avion del 20 dic.bre,
e anche la vostra busta con entro stampe e corrispondenza, -
che dai bolli mi pare imbucata a Roma il 13 - 12 - 34.
III Mi avete scritto, tempo fa, che avrebbe presa la tonsura anche Sciaccaluga -
vedo che non è nel numero degli ordinati; se si può, mandatelo avanti; -
mi pare che se lo meriti.
IV Quanto a S. Michele, regolatevi come vi ho scritto, ora avrete ricevuto copia
della mia a Mg.r Bruno. E sia benedetto Iddio, in qualunque modo la questione si risolva.
Penso che Sua Eminenza a Roma ne abbia parlato fin col S. Padre - che lo sente molto. -
Ho
la impressione - non da oggi - che Genova cerchi
di tira a perderci in tutti i modi,
-
tanta è la passione ostile che lo anima. Preghiamo per lui, e vediamo di soffrire, tacere,
e non prestare il fianco.
V La linea da tenere oggi e domani è pregare, tacere, lavorare:
avere grande ossequio e obbedienza filiale al Vescovo che verrà dove si può,
aiutarlo quanto più si potrà, ma stare in casa nostra;
e, in qualunque modo sia deciso per S. Michele, tacere, tacere, tacere, -
perdonare e amare Dio e il bene di tutti
VI Per don Del Rosso converrà togliergli l'insegnamento, e fare di tutto per salvarlo:
ve lo raccomando tanto, tanto, tanto. Confortatemelo, salutatelo!
VII Sono contento che abbiate vestiti altri 12: Iddio ce li conservi!
VIII Quanto a Milano, ho detto al Cardinale che avremmo aperto
un Piccolo Cottolengo Genovese; Egli approvò e benedisse, e fu Lui che mi scrisse
di non chiamare S. Benedetto la chiesa, che già sta in Milano o archidiocesi, -
ma chiamarla la chiesa della Div. Provvidenza.
IX Vedete che le carte della Badano so di avervele date: pregate Sant'Antonio,
Egli ve le farà trovare.
X Sono tanto contento che suor Stanislaa vi abbia dato L. 6000, -
che non ve lo posso esprimere: se il mio sangue io potessi convertirlo in danaro,
lo farei per ajutarvi - Ma qui ho trovato molti debiti,
e le suore e don Zanocchi inclinati a farne altri, e vanno in un abisso, andando così!
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I migliori sacerdoti d. Montagna, d. Dutto, don Cesare
erano ridotti a non denunciare più fatti gravissimi perché tanto era inutile
e non si prendevano provvedimenti. Cose da non credersi.
XI Domani cominceremo gli Esercizî nella casa di Lanus, li predicherà un gesuita:
saremo la più parte dei sacerdoti, poi vi saranno tre giorni di adunanze:
avrò la più grande carità, ma per la moralità e per i debiti dovrò parlare molto chiaro.
A Victoria ci sono circa 100.000 lire di debito, - in parte tenutemi nascoste,
con minaccia che il collegio sia messo all'asta.
Ho dovuto fermare dieci contos che don De Paoli potrebbe mandarvi,
per ogni evenienza qui, e si paga credo il 15%.
Sì, io ho ricevuto del danaro, ma tutto va, vedo che tutto va.
Ora ho qui qualche cosa per far fronte, ad ogni evenienza.
Sarà bene far vedere al generale la ricevuta di quanto avete depositato,
perché, vedendo che non si edifica, non dubiti.
Il 18 genn. si apre il noviziato a Lanus, -
si capisce che anche là ci vorra qualche mil. pesos, e poi da mantenerli.
E anche le suore hanno fabbricato, senza danaro, e avranno circa L. 25.000 da pagare.
Domani darò L. 1.500 in acconto del debito che il padre dei fratelli ha qui;
egli ha dato L. 4000 e più a don Bruno - non potrò dare di più per ora -
poi si vedrà: Dio mi aiuti!
Urgente e riservato
Per motivi facili a comprendersi, è urgente, urgentissimo
che le suore abbiano le Regole stampate.
Voi prendete lo scopo nostro, primo capitolo come è nelle nostre costituzioni, - poi,
o prendete le stesse nostre costituzioni (adattandole per le donne) o quelle della Michel,
e le aggiungete al I capitolo sul fine della Congregazione cambiando nome:
le
missionarie della carità. Ormai, tol
eccettuata la diversità dello scopo o fine,
tutte le costituzioni sono le stesse e devono essere fatte
sulla falsariga che fu data dalla Santa Sede: sono tutte le stesse.
È bene che il nuovo Vescovo trovi le costituzioni.
Per
le sacramentine idem (vedete che
di farvi dare le regole dalla Maria Gambaro
delle sacramentine di Genova fondate da sua zia materna.
Pagherò i viaggi di qui, ma ho bisogno qui; con urgenza, due o tre chierici,
che abbiano fatto il liceo bene, che siano di buono spirito, esemplari:
da mettere in noviziato quali assistenti e maestri,
che sappiano fare il ginnasio e la filosofia qui non ne ho
farli partire sul Nettunia o Oceania dove la 3ª è meglio della 2ª classe.
Fatemi sapere quando il Vescovo entra.
Saluto, conforto e benedico tutti in G. Cr. e M. SS.
Sac. L. Orione d. D. P.