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Non tempo a rileggere
+ Buenos Aires, il 23 febbr. 1935
Calle Victoria, 2084
Caro don Sterpi,
Deo gratias! - Una ricca signora mi dà 20 ettari di terreno alla parte di Buenos Aires
per fare il piccolo cottolengo argentino. È stato il nunzio ad interessarsene
e oggi lui stesso mi conduce da detta signora che non conosco ancora.
Jeri l'Arcivescovo di Buenos Aires mi diede la più ampia benedizione; a me e all'Opera.
Deo gratias! - Vi informerò più ampiamente martedì prossimo, per avion.
Fate pregare molto - Avrò bisogno di personale suore, -
poi anche di qualche sacerdote. Scriverò.
Prima di alzare la fabbrica di Roma, è urgente fare il trapasso della Valdettaro
alla Società Anonima, una delle nostre, ma non quella di Genova.
Avverto don De Paoli e don Montagna del passaggio dei chierici:
saremo ad incontrarli.
Vedete che, dopo avervi inviata la circolare per avion,
vi ho mandato, pure per avion, un periodo, quasi in fine,
che temevo di non aver messo nella circolare per avion, poiché lo feci dopo;
ma ha non piccola importanza. «E voi, giovani carissimi ex alunni, amici, benefattori,
vivete di fede operosa: preghiamo secondo le intenzioni del Vescovo: disponiamoci
a fare quanto ci dirà. State bene. Addio![»] il sottolineato è quello che mancava.
Alla Castagna fate pure tutti quei lavori che meglio credete in Domino:
facciamo presto e bene, sì che per S. Giuseppe
si possa dai benefattori vedere qualche cosa di fatto.
Io non vedo l'ora che i chierici vengano via dal palazzo Spinola
e per la spesa dell'affitto e per il pericoli di quella casa.
Mi urgono le carte dei chierici: mi mandate subito
anche quelle dei due che sono partiti ora. Finora nulla ho ricevuto -
Ho pregato e ho pianto la morte del povero arciprete d. Milanese -
sono tornato l'altro jeri da Mar del Plata, e lo seppi soltanto ora.
Gli ho detto la messa e pregherò! Vi ringrazio della benedizione.
Sono tanto contento della visita del capo ufficio beneficenza del comune.
Sono pure lieto dell'acquisto di Alessandria: oggi ho ricevuto lettera dalla Larrea,
contenta del ricevimento, ma non me ne parla ancora del terreno.
E le L. 10.000 di D. Milanese prevosto, hanno poi dato? -
E le 100.000 dei ciechi di Genova?
Il 6 marzo telegraferò al Vescovo, anche breve.
Se non dessero S. Michele, o ci togliessero S. Bernardino, ritornate da Mg.r Bruno
sentitelo e poi, quale procuratore, vi autorizzo a ricorrere alla Plenaria.
Può darsi che il nuovo Vescovo porti Lui la decisione.
V018P066
Se si inizia il cottolengo bisogna aver pazienza e capire che devo vararlo, -
tanto più che il fervore pare che la Div. Provvidenza lo vada crescendo. -
Quanto all'asilo di Molino, piuttosto che perda le L. 100.000
(qualora fosse conditio sine qua, non) direi di farlo erigere in Ente Morale
restando il Superiore dell'Op. Div. Provv.za Presidente nato
e con l'obbligo che vi siano le nostre suore, - anche come ricordo nel mio passato.
Verranno forse le immacolatine di Castelnuovo per averlo loro, ma risponderete
che quando D. Orione fu a salutare l'arciprete, ha capito che non era favorevole
(forse per il suo urto col prevosto don Bianchi di Castelnuovo circa l'ospedale) -
È aperto l'asilo di Vho? Scriverò a don Adaglio. E Pasqualone come sta?
E il papà di Don Fiori? E la Colonia S. Innocenzo come va? Chi c'è?
Ho bisogno di Butler - e una intera Bibbia tradotta in italiano:
ho bisogno fotografie del cottolengo grosse e piccole e la vita del Cottolengo.