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 +       Buenos Aires, il 2 marzo 1935

        Anime e Anime !


 Caro don Sterpi;


 Il Signore sia sempre con noi!

 Ricevo la v/ da Roma, del 22 febbraio, Cattedra di S. Pietro in Antiochia. -

Anch'io, il 22 / 2 - festa della Cattedra di S. Pietro in Antiochia,

ho ricevuto da questo Arcivescovo Mg.r Copello la più ampia approvazione e benedizione

per aprire il cottolengo argentino, e jeri, I marzo, ho accettato un ex prete,

presentatomi e raccomandato dal nunzio, e oggi un sordomuto di 26 anni, figlio di italiani.

Non ho ancora né una casa ad hoc né il terreno (me ne furono offerti parecchi terreni

e parchi anche ma, finora, non ho deciso per nessuno: prego e vedrò.

Lunedì devo visitarne uno, il più grande, ma che è un po' lontano da Bs. Aires.

Comunque il cottolengo sento che va avanti in Domino

 Mandatemi, al più presto, le carte che mancano dei ch.ci ordinandi,

e anche le carte di Punta e Solano; intendo confortarli.

 Al momento non mi è possibile pagare qui io pel danaro avuto da Emilio Orione.

E prevedo che sarà molto difficile anche dopo: comincio il cottolengo con la fede, -

e dovrò fabbricare: pregate.

 Sta vero che Franceschini e Masci insegnarono filosofia ad Aggio?

Che scuola fece? diede esami?

 Sono contentissimo che parli Corsanego Merli, - fate pure il 17, possibilmente, -

perché il 19 avreste, penso, ben poca gente - Corsanego Merli tratti quello che meglio crede:

lasciatelo libero, - farà sempre molto bene - Fategli una buona propaganda.

Potrebbe fare il cottolengo e la carità.

 Sono veramente addolorato pel povero caro chimico: pregherò per lui.

 Appena ricevo, risponderò subito per l'Ente Morale a Roma -

 Appena ricevuta la nota dei chierici ordinandi, risponderò sempre per avion.

 Ho scritto a p. Ignudi, confortandolo, per avion.

 Sono stati chiamati dei nostri per l'Africa?

 Scrivete subito subito ai missionarî della Consolata chiedendo, in via riservata,

la vera ragione perché Aggio lasciò il loro istituto, e che classi vi aveva fatto.

Qui egli mi tenne celato (in uno scritto suo, dove avevo detto che mi dicessero

dove sono stati e gli studî fatti) - Pare che non aveva avesse fatto neanche il ginnasio,

poiché non sapeva fare né la divisione né la moltiplicazione

(glie la insegnò qui p. Dutto) e non appare né sincero ne lavoratore.

 Gli altri hanno dato tutti qui, con esito buono, l'esame da maestro, lui no.

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 Ho bisogno di sapere quanto ha dato il padre dei fratelli Lorenzo e Carlo

a don Bruno: ho già dato qui L. 2500, - ora chi è creditore piange

e scrive lettere che fanno pietà: è un povero Padre di famiglia:

non vorrei dargli più di quanto Don Bruno ha ricevuto, -

perché qui noi non riceveremo nulla affatto dal così detto,

credito che vanta il padre dei Lorenzo e Carlo.

 Pei preti lapsi, rispondete che desiderate aspettare Don Orione;

già ve ne mando io uno di qui, partirà entro marzo, raccomandatomi da un Arcivescovo:

avvertirò.

 Dite alla Superiora suor Pazienza che jeri ho licenziata suor Beatrice,

e che dica un Te Deum. Ditele che a Cuenca non potrò lasciare direttrice delle scuole

suor Fede che fu bocciata all'esame dallo stesso che è ispettore e visitatore

delle scuole di Cuenca. E fu rimandata in malo modo,

poiché disse che essa non sapeva fare una lezione - quindi,

o bisognerà mettere come direttrice per le scuole suor Bernardina

o mandare quella che è maestra e sta in noviziato, - perché le scuole di Cuenca

hanno perduto molto nella stima delle famiglie e là si apre un altro collegio.

 Prepari delle suore pel cottolengo di qui. Scriverò.

 Se posso appena appena, non tolgo la maestra che è in noviziato.

Suor Fede rimarrebbe Superiora della casa, ma non può essere direttrice delle scuole.

 Saluto conforto e benedico voi e tutti.

 Il nuovo Vescovo invitatelo a visitare le case e a celebrare al santuario,

e tenetevi pronti a tutto.

 Se a Roma cambiassero il piano combinato, avvertitemi anche telegraficamente.

 Oggi per avion ho scritto a Mg.r Bruno; se posso, vi unisco copia, per vostra regola.

 A Molino dei Torti c'era un mio ritratto da chierico, -

vedete di averlo per la Congregazione.

 Ho scritto oggi per avion a De Paoli che mandi le testimoniali:

il ch.co brasilero mettetelo in teologia: riuscirà bene in qualche parte.

 Non vorrei fare danno a terzi a noi favorevoli - Ecco cosa direi di fare:

tanto don Goggi di Carbonara come don Coda e don Grassi Antonio

furono da me officiati per S. Michele. Ora che è vacante Stradella,

bisognerebbe che faceste sapere a d. Goggi e a don Coda - in via segretissima

e senza scrivere, ma parlando voi a loro, direttamente, che si ritengano liberi,

qualora credessero di concorrere per Stradella. Pregarli del segreto assolutamente.

Forse d. Goggi concorrerebbe - Se chiedono per S. Michele,

dite che può darsi che la cosa si aggiusti, e che, comunque,

si tengano liberi se credono di concorrere per altra parrocchia.

 Quanto poi a don Grassi, - vedete se volesse concorrere per Molino dei Torti.

 Saluto e conforto e benedico voi e tutti in G. Cr. e Maria SS.

 Aff.mo

         Sac. L. Orione  d. D. P.