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Riservata


 +       Buenos Aires, il 2 aprile 1935

        Calle Victoria, 2084


 Caro don Sterpi,


 Il Signore sia sempre con noi!

 I Jeri ho ricevuto la v / del 21 marzo, San Benedetto!

 II Sono contento che per S. Giuseppe a Genova sia andato tutto bene, Deo gratias!

 III Sono anche molto contento che abbiate assistito all'assemblea della Ligure.

 IV Tenetemi al corrente della pendenza di S. Sebastiano Curone.

 V Tenetemi pure al corrente della pendenza di S. Michele.

Dite ai nostri che siano molto molto prudenti, e, qualunque sia il risultato, tacciano.

 VI Avrete ricevuto, prima di questa mia, e dopo la vostra del 21 marzo,

due mie per avion.

 VII Punta e Solano fanno veramente bene.

 VIII Non vedo necessità di acquistare Camaldoli.

 IX Fatemi sapere chi è il prefetto di Novara, ché gli scriverei.

 X Visitate con frequenza la sig.ra Queirolo; quella suora che va da essa,

mette male verso la Superiora gen.le e ambisce essere essa Superiora a S. Caterina,

e tira dalla sua, mi pare, la Queirolo; bisogna andare con riguardo con detta suora,

ma paralizzare la sua azione nefasta. Lo deduco da certi indizî,

anche non recenti ma pure da recenti.

 XI E a don Calegari di Alessandria, avete parlato?

 Vi ho scritto a proposito di quella somma, che va messa più al sicuro:

vedete un po' in Domino.

 XII E i chierici di Roma, come vanno?

 XIII E per le ordinazioni, che avete potuto fare? - E don Pollarolo dov'è? che fa?

 XIV Perché c'è tutto codesto accanimento contro di noi?

E che si dice, infine, nei ricorsi? - Finiranno di provocare una visita apostolica?

 XIII - E pel nord America avete pensato qualche cosa?

Converrà fare un po' presto, prima che il diavolo ci metta i bastoni tra le ruote.

 XIV Facilmente avremo una casa nel centro di Buenos Aires, -

un piede a terra, che farà da casa centrale del piccolo cottolengo argentino.

Finora noi non abbiamo casa in Buenos Aires, eccetto la casa dove sta don Contardi,

che è dalle vicentine e alla periferia di una grandissima città. Ho tolto di là don Camillo

Secco, e ci ho messo don Tiburzio; a don Contardi ho lasciato la parte morale religiosa;

e a don Tiburzio tutta la partita amministrativa. Deo gratias!

 XV Domani i giornali annunzieranno la apertura del cottolengo argentino.

Fate pregare molto - La Madonna ci aiuti!

 XVI Vedete, caro don Sterpi, che io non posso venire: io poi qui non ritornerò più;

qui poi ora devo consolidare quel po' di bene che, con la grazia di Dio, si è cominciato.

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A chi insiste che io torni, specie alla Queirolo, date speranze, per non amareggiare,

ma voi dovete pure comprenderlo che è il Signore che mi ha levato di lì,

e che ora chiede da me che lavori per la Congregazione in America, -

dove nessuno potrebbe sostituirmi, e tutto questo nuovo apostolato di carità,

umanamente parlando, fracasserebbe - Sono con voi sempre, con l'orazione col cuore,

e so che Iddio vi assisterà.

 Saluto, conforto e benedico voi e tutti in Gesù Cr. e Maria SS.

 Vostro aff.mo

          Sac. Orione  d. D. P.