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+ Buenos Aires, il dì 8 aprile 1935
Caro don Sterpi,
Il Signore sia sempre con noi!
Ricevo la v / del 28 marzo, - la presente non partirà di qui che il 10 corr.
Ringrazio il Signore che sua Eccell. rev.ma sia di parere favorevole,
e accontentiamoci di qualunque lista ci vorranno dare, sia larga sia stretta, -
più stretta sarà, e meno responsabilità si avrà, e si potrà meglio lavorare la vigna
se essa è piccola: - noi non cerchiamo di avere incette e rendite, ma il bene delle anime
e della Congregazione, e che San Michele non sia distrutta come parrocchia.
Di questo sono proprio contento; - e sua Eccellenza più andrà avanti
e più resterà contento di non averla abolita.
Ora dobbiamo farla diventare parrocchia modello, non per ambizione,
ma per le anime che la Chiesa ci affiderà e anche perché Mg.r Vescovo
abbia a sentirsi sempre più soddisfatto di non aver soppresso San Michele,
e di aver dato parere favorevole - A voi dico che, piuttosto che dare pretesto
ad una divisione tra il clero, ero e sono disposto a rinunziare anche a San Michele -
così mi detta il cuore nella carità di Gesù Cristo.
Per i miei peccati e vita di poca orazione e pietà,
sento che proprio sono io la causa di codeste prove della Congregazione, -
e se la parrocchia viene, è proprio perché N. Signore mi vuole confondere, -
e anche così mi chiama a darmi tutto a Lui e alla S. Chiesa.
Qui continueremo a pregare, che tutto avvenga come Dio vuole
e può essere di bene per la Congregazione.
II Bisogna, nelle vostre, assicurarmi sempre se avete ricevute le mie lettere,
anche per quello che contengono.
III Sono molto impressionato per i malati di Roma: pregheremo e attendo notizie:
giorni fa ho visto il crocifisso grosso tutto fasciato di nero che non si vedeva più nulla
neanche le mani né i piedi né il capo; questo circa una settimana fa, -
e un dieci giorni prima ho visto in sogno la Madonna Addolorata, viva che piangeva,
e con un fazzoletto bianco si asciugava la parte destra del volto,
sì che anche l'occhio ne era coperto, - poi mi stese il braccio e la mano sinistra.
Era molto amareggiata. Fate pregare.
IV Scriverò al nuovo podestà per avion, per Pasqua.
V Deo gratias! Pregherò per la Alice Montel e pel fu Maggi: scriverò alla vedova.
VI E scriverò a Novara, alla Cappa, ringraziando.
VII Da quanto conoscete del mio lavoro qui, comprenderete che non mi è possibile
affrettare il mio ritorno, - tanto più che qui prevedo, data la mia età,
che difficilmente potrò più ritornare.
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9 aprile - Stamattina si è fatto l'atto di vendita a noi dei 21 ettari di terreno
pel cottolengo a Claipoli, - e un signore ci dà gratuitamente un bel locale,
nel punto più centrale di Buenos Aires, tutto un primo piano, sono 13 camere
oltre cucina e servizî, più un hall, coperto, come negli hotel e un bel terrazzo. Deo gratias! È casa data ad uso intanto che stiamo ad avere una casa di proprietà
e di provvidenza permanente, in B. Aires. Fate pregare. Qui stiamo bene grazie a Dio. -
Il Conte mi scrive di quel palazzo delle dorotee, ma voi non gli avete parlato,
dopo che vi ho risposto? È vero che lo danno per poco, ma I non è un edificio
secondo la povertà nostra e del Cottolengo; 2do è poi sempre un milione di debito
che ci addossiamo, senza che ora ci veda la necessità.
Spero scrivere ancora prima di Pasqua, ma ho molto lavoro
e molti che fanno perdere tempo.
Dite a don Garbarino che non perda tempo,
ma si prepari bene pel l'esame del concorso.
Saluto, conforto, benedico e già anticipo gli augurî pasquali a voi e a tutti.
Pregate per me.
Aff.mo v. in Gesù Cr. e Maria SS.
Sac. L. Orione d. D. P.