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[per L'Italia Via Air France]


[Al rev.do don Carlo Sterpi

Superiore Casa Divina Provvidenza

(prov. Alessandria) in Tortona

11 Maggio]


 +      Bs. Aires, il dì 11 maggio - sabato - 1935

       Calle Victoria, 2084


 Caro don Sterpi,


 Il Signore sia sempre con noi e ci conforti! E sia sempre benedetto il Signore!

 Stiamo bene: mando i saluti di tutti.

 Sono contento delle buone notizie di Bra, ma scrivete a don Cremaschi,

a don Bruno, (sia per Voghera che per Montebello) a don Parodi Silvio -

e sia così tanto per Tortona, Genova, Milano - scrivete: Don Orione manda a dire

di «scrollare la pianta, perché cada ciò che non vi è fortemente attaccato» E aggiunge

che questo lo dice non da se, ma per ordine avuto. E «guai a quei Superiori che

per malintesa tolleranza, tengono in Congregazione elementi non nostri». O sonnecchiano,

e lasciano illanguidire i chierici. Come sta Orati? e d. Vavroschi? - Grazie delle preghiere

davanti a Don Bosco e al cottolengo - Continuate a pregare.

 Fate fare una visita, una buona e fonda visita nelle case: non si tolleri il vizio

né lo scandalo, né i tiepidi, - e non si guardi in faccia a nessuno: si vigili

e si vada e si faccia tutto con vera coscienza. Io qui ho allontanato monache, chierici e altri,

e ora Iddio visibilmente ci aiuta. Il prof.r Riccardo M. ha molti debiti, e non vorrei che,

domani, qualche suo creditore ipotecasse i beni e le azioni a lui intestate non potreste

metterci anche Polsenti? Ho scritto oggi a don Pagella e d. Piccinini una lettera circa

i chierici a Novi - ed ho loro detto di farvela leggere - Esprimo le mie idee sui chierici alle

magistrali. Per i sacerdoti lapsi, andiamo adagio: ve ne scriverò a parte, caso per caso. -

Per l'Albania direi di accettare: qui né all'Uruguay né al Brasile non è vera missione:

qui sono più civili ed evoluti che lì, civili secondo la civiltà moderna;

la lettera da mandarsi a Propaganda Fide la passerò a voi.

 Come sta Iosa? Oggi ho ricevuto una buona lettera della sig.na Angela Badano.

 Gli abruzzesi vanno considerati come ¾ meridionali, quindi da non fidarsene troppo

in fatto di vocazione e di vero distacco dai parenti; ci sono eccezioni lodevoli,

ma sono eccezioni. State attento a Cipolloni, che non mostrò mai pietà.

Attento molto a Montebello e a Roma, - e, anche, a Bra.

 Non ritengo che siano avviati alle magistrali se non chierici che siano ben formati

nello spirito religioso; che abbiano fatto il noviziato: abbiano i voti e che abbiano

fatto bene la filosofia. E che i migliori per intelligenza non si mandino alle magistrali,

ma a studî più seri e in ambiente più religioso, - e ciò a costo di non mandarne

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che qualcuno alle magistrali. Tengo molto timore che, se non sono più che di pietà

e informati a spirito religioso, i maestrini nostri di Novi (come capitò ai salesiani)

finiranno di abbandonarci tutti o quasi.

 A Novi se ne dia pochi e sicuri. Facciano il liceo e filosofia in casa da noi,

il che supplisce il non poterli più mandare al Laterano. A Fano non sono sicuro in casa

e non sono sicuro pel seminario non pel rettore, ma per l'insieme: non è ambiente religioso.

Istruiamo ed educhiamoli noi, in case nostre i nostri chierici.

 A Roma si diano più chierici che si può, ma che siano umili, di pietà

e abbiano fatto il noviziato bene bene bene. Temo che don Cremaschi

pensi più ai lavori materiali che a formare bene i chierici - Diteglielo:

che non trascuri la edificazione religiosa - In Gesù e Maria SS.


          D. Orione  d. D. P.


 E per Roma? Che ne dite della mia ultima proposta? Se non fosse accettata,

vorrei saperlo per regolarmi.

 Don Ricaldone ha scritto una grave circolare dove si parla dei giochi del foot-bal,

dello Sport, dei bagni etc - e si dà la linea da seguire. Non l'ho potuta avere:

fatevene dare da d. Gusmano due copie: mandatemene una. - Benedico.


          D. Orione