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        Buenos Aires, 14 giugno 1935

        Pequeño Cottolengo Argentino

        Calle Carlos Pellegrini, 1441


 Caro don Sterpi,


 Il Signore sia sempre con noi!

 I Ricevo la gradita vostra del 7 corr. ci ha messo 7 giorni.

Al Brasile e all'Uruguay sono avvertiti del passaggio dei nostri.

 Sono contento che si sia fatta la funzione a Tortona e a Genova, e che Mg.r Vescovo

ne sia rimasto bene: più andrà avanti e più vedrà che, con l'aiuto del Signore,

gli daremo delle consolazioni.

 II Aiuterò specialmente il ch.co, che mi dite che è un po' leggero:

se vi fossero cose positive, me lo scrivete, - so che, nel passato, a casa sua,

non sempre è stato buono, - me lo disse lui; ma è di buona radice, e speriamo.

 III Da S. Sebastiano non ho ricevuto nulla, finora.

 IV Scriverò a tutti i chierici nostri, come mi dite.

 V Quando don Piccinini mi ha scritto tanto bene di d. Botti ho detto tra di me:

Dio volesse!

 VI Quanto agli ordinandi, disponete voi in Domino!

Per i ragionieri e Sciaccaluga mi avete scritto che li avreste appoggiati a Cribellati,

così vi direi di fare per Ravotti. Di Manca non mi fido, aspettate.

Quanto a Brusaterra, sì. Circa Bertolotti, chiamatelo, ditegli quello che pensate di lui, chiaro,

e poi regolatevi, come capirete da lui e come Dio vi ispira.

Circa i polacchi fidatevi poco anche p. Szymkus, ché è qui, non mi lascia tranquillo.

Tuttavia, fin che si tratta di tonsura e minori, se sono a posto con i voti, con gli studî

e si dimostrano di pietà e attaccati alla Congregazione, spingeteli avanti,

ma adagio a farli suddiaconi. Quelli che già sono in Sacris, - se non c'è nulla di grave,

spingeteli avanti. Veramente abbiamo bisogno di sacerdoti.

Per quei di Roma, non disturbiamoli, lasciamo che diano loro esami, e stiamo attenti:

alcuni sono più della loro famiglia che della Congregazione. Ve ne sono tre o quattro non nostri.

 VII Mi fa tanto pena la situazione di v. fr.: conservate la vostra parte per aiutarlo

e aiutare i suoi figli; se però ora la vostra parte potesse salvarlo, vedete se non sia il caso

di darla anche subito - A quanto ammonta il debito? Se si trattasse di una somma possibile

potremmo anche dargli un aiuto. Ma poi, avrà detto tutto? Questo è, che non ha detto tutto,

se no, non doveva intestare alla moglie, ma ai figli. Preghiamo!

 8/ Quelli che ora fanno il tirocinio, e che erano a Roma, rimandiamoli a Roma,

se la salute, la condotta religiosa e l'intelligenza sono buone.

 9 Chi ha fatto il noviziato, proveniente da Roma, se ha finito la filosofia,

faccia almeno due anni di esperimento pratico. Tutti dovrebbero, i provenienti da Roma,

avere finita la filosofia. Come mai Fereira è ancora alla Moffa? a fare che? il signore?

Se non ha fatto il tirocinio, lo faccia: i due americani non mi lasciano tranquillo:

dico Merino e Fereira. Non è affatto il caso di mandarli in America.

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 10 Non ho capito quanto scrivete circa un preventivo

presentato al prefetto di Novara, - di che si tratta?

 11/ Quanto al danaro di Nicola, è inutile parlarne a d. Zanocchi:

glie ne ho parlato almeno una dozzina di volte, senza riuscire a saperne il netto;

dite a don Bruno che vi dica quanto egli ha ricevuto dal padre dei Nicola;

io ho già dato qui un tanto, non vorrei dare di più di quello che dobbiamo,

ma vorrei dare quello che dobbiamo.

 12 Non vorrei avervi impressionato riguardo al mio diabete, ecco:

sentivo molta sete e non potevo più lavorare, non sapevo perché.

Ho dubitato fosse un po' di diabete, e l'analisi dell'urina diede 42 per mille di glucosa.

Mi hanno proibito patate, frutta uova, riso, poco pane etc.

Oggi mi hanno estratto un po' di sangue e ripetono anche l'analisi dell'acqua.

Io ora sto meglio di prima, certo perché mi sono astenuto da certi cibi ed ho riposato di più.

Quindi state tranquillo: vi terrò informato. La I analisi, la fece Gonnella,

ma sono in mano di altri bravi medici.

 Il memoriale dell'on.le Boggiano, circa il Brichetto,

potrà servire molto a don Perduca. Qui preghiamo.

 E pel nord America? Scriverò. Propaganda, presto.

Bisognerebbe mandare qualcuno che potesse diventare anche Vescovo, -

e ne occorrono tre sacerdoti: Vorrei mettere una condizione: che cioè ci assicurino

un vicariato apostolico, ed io, da parte mia, assicurerei di mandare un personale scelto.

 Pensavo di mandare don Gemelli, che già sa il greco ( a Rodi non si parla greco)

e mettere un altro al posto di don Gemelli, - poi egli credo abbia pure il diploma da maestro

o da (professore) sui generis!) ed è cavaliere, e già pratico con gli orientali.

 Desidero sapere se don Adaglio tiene i voti perpetui;

ricordo che a Campocroce non volle poi (quando c'era il patriarca e ricevette lui i voti)

fare il 4° voto, ma non so se ha i voti perpetui vedete nel registro, e riferitemi.

Non gli darete più nessun incarico speciale: trattatelo con ogni carità;

ma non è conveniente, per ora, che abbia incarichi, - poi sarà quel che Dio vorrà:

ricorderete queste parole.

 Mesi fa, in aprile, mi scrisse che, malgrado il divieto avuto dalla Congregazione

dei Religiosi e da me comunicatogli un anno fa, di desistere dal fare ricorsi al Papa

per le sue contrarietà di Palestina, avrebbe ancora scritto per non lasciare scadere l'anno.

Gli ho risposto per avion, proibendogli di farlo, e dicendogli che me ne assicurasse.

Non mi rispose: Penso che avrà scritto lo stesso. Questo vi dico per vostra norma.

 Oggi ricevo lettera da don Adaglio che non ha scritto al Papa,

ma è una lettera non bella. Anche per Natale mi scrisse una lettera tutt'altro che serena

e buona, - cui non ho risposto. È anche molto della famiglia,

e in modo che non è da religioso.

 Saluto, conforto e benedico in G. Cr. e Maria SS.

 Aff.mo vostro.


          Don Orione  d. D. P.