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 +     Bs. Aires, 3 luglio 1935 Calle Carlos Pellegrini, 1441

      Pequeño Cottolengo Arg.no

      Anniversario dell'apertura del I oratorio festivo

      in Tortona, nel giardino dell'Episcopio,

      quando ero custode del Duomo - Deo gratias!


 Caro don Sterpi,


 La grazia di n. Signore Gesù Cristo e la sua pace siano sempre con noi!

 È da un po' che non vi scrivo, - non ho più tempo a scrivere,

eccetto che un po' la notte, - di giorno sono completamente assorbito da altro lavoro.

Sto bene, grazie a Dio, e i nostri di qui pure tutti in buona salute; -

spero che anche voi e gli altri nostri d'Italia e di fuori Italia si trovino bene.

 In questo frattempo ho aperto, col divino aiuto, due case: la Di casa centrale

del Piccolo Cottolengo Argentino, in Buenos Aires, di dove vi scrivo, e la nuova casa

del P. Cottolengo in Avellaneda, che è una città di circa 200.000 abitanti, con come

una continuazione di Bs. Aires, e sta a questa capitale come sta Sampierdarena a Genova.

Avellaneda è il più grande centro di industria e di commercio dell'Argentina, sono quasi

tutte fabbriche, e quindi è il più grande centro di opera operai; - la più parte socialisti

e peggio. Noi ci siamo proprio in mezzo, ed ho trovato alcuni vetri delle finestre forati

da tre palle di pistola: non posso dirvi quanto sono contento che la Divina Provvidenza

mi abbia condotto ad aprire una casa di carità e di rinnovazione sociale cristiana

in mez nel cuore del socialismo e del comunismo argentino. Adesso capisco perché Iddio

mi ha fatto fare il noviziato a San Bernardino.

 Ho già accettato ad Avellaneda i primi nostri padroni, i primi poveri.

Un ex capitano, uscito dalla galera, per un grave fatto di sangue, che ha la mia età, argentino.

Un fanciullo di 10 anni, il cui padre uccise la madre e poi si suicidò.

Il piccolo da due anni viveva sperduto per le vie di Bs. Aires, mendicando;

fu trovato dalla p. S. una notte lungo la strada mezzo morto dal freddo,

(qui siamo in pieno inverno). I giornali ne hanno parlato e fui a prenderlo verso le 11 di notte

ad una commissaria di P. S. che è ai margini della città. - È figlio di spagnoli.

Fu tutto pulito e rivestito a nuovo, - ora sembra un altro, povero ragazzo!

Non finiva di mangiare nei primi giorni. Abbiamo un uomo, un napoletano,

con una gamba mezza aperta, tiene il letto. Una donna, protestante, francese,

tanto dimagrita che non pesa 35 chili, - tiene il letto - Un'altra, che è calabrese, -

abbandonata dai figli. Oggi entra un giovane mezzo scemo;

si comincia con lui la famiglia dei «buoni figli». Deo gratias!

 La Divina Provvidenza non mi è mai mancata: jeri avevo bisogno di 500 pesos,

e me li ha mandati. - Tengo una piccola statuetta della Madonna, a cui manca una mano, -

anche il Santo Bambino è mutilato, è una divotissima statuetta trovata

insieme alla roba raccolta coi rifiuti delle case e mandata al cottolengo: -

mi pare di potervi dire che con questa sua statuetta, che mi tengo sul tavolo,

la Madonna giuochi a fare grazie e a mandarmi quanto ho bisogno.

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Con questa statuetta benedico la gente e pare che la SS. Vergine consoli molti e anche tutti

e a molti conceda delle grazie, e guarigioni così dice la gente - Dio sia benedetto!

 Adesso sto preparando la cappella pel Cottolengo di Avellaneda, che non c'è ancora.

La cappella di questa Casa Centrale di Bs. Aires è stata benedetta da sua Eccell.za rev.ma

il sig.r Nunzio Apostolico, che ci conforta con tanta paterna bontà;

e così l'Arcivescovo di Bs. Aires, Mg.r Copello e l'Arcivescovo di La Plata, Mg.r Alberti. -

Questa cappella è riuscita bella e devotissima; casa e cappella si devono

alla munifica generosità della nobile Sig.ra Damasa Saavedra, che volle pensare a tutto,

offerse cioè casa e cappella con tutto il mobilio e gli arredi occorrenti.

 Ho celebrato la prima santa messa in questa nuova casa il 28 giugno,

festa del S. Cuore, e sull'altare troneggia la statua del Sacro Cuore.

 Con la approvazione e benedizione dell'autorità ecclesiastica pubblicherò,

quanto prima, un piccolo bollettino «El Pequeño Cottolengo Argentino»,

che sarà diffuso gratuitamente.

 Se lo credete, pubblicate sulla Piccola Opera e sui nostri foglietti

che Don Orione ringrazia sentitamente quanti vollero scrivergli e ricordarlo a Dio

nella festa di S. Luigi.

 È spiacente di dover far noto che le lettere,

anche raccomandate e telegrammi inviati a lui, e diretti in Victoria F. C. C. A.,

come pure a Calle Victoria 2084, sono giunti sì in Argentina,

ma non pervennero a mani di Don Orione,

poiché la borsa della corrispondenza, mentre era recata a lui,

alla sua nuova residenza in Buenos Aires, Calle Carlos Pellegrini 1441; andò smarrita.

 Caro don Sterpi, - da molto tempo non ricevo vostre lettere. Non ho più tempo.

 Quando sono gli Esercizî dei sacerdoti e quelli dei chierici? e dove si faranno?


 P. S.  Mando uno stampato. Pregate vivamente don Brizio che favorisca

dargli una forma più sintetica. Egli ha da Dio molta forza di sintesi:

rispedirmela per avion - È un'opera molto buona che mi aiuta a fare.

 Agisco con pieno consenso del Nunzio e dei Vescovi

R Ricevo, mentre sto per spedire, la vostra via aerea del 28 giugno

con foglio dattilografato. Scriverò.

 Saluto, conforto e benedico voi e tutti, di tutto cuore.

 La SS.ma Vergine sempre ci assista e benedica maternamente.

 Vostro in Gesù Cr.


        Sac. G. L. Orione  della Div. Provv.