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+ Buenos Aires, 2 ottobre 1935
Calle Carlos Pellegrini, 1441
Caro don Sterpi, il Signore sia sempre con noi!
Rispondo alle ultime due vostre, del 17 20 sett.bre ricevute contemporaneamente.
Quando mi scrivete, riportate, possibilmente, le date delle mie,
perché non accennandovi e non parlandomi su quanto ho scritto,
magari un 20 giorni prima e per avion, resto nel dubbio che qualche lettera non vi sia giunta, -
come lo sono ora.
Sono contento che la Queirolo sia stata a Tortona:
tenetene alta la speranza circa il mio ritorno e visitatela di frequente,
confortandola, - io le scriverò.
Circa il mio ritorno vedete la lettera che oggi ho mandato per avion a Sciaccaluga, -
e sarete il primo a convincervi che ora sarebbe voler rovinare tutto,
se prima non vedo fatti alcuni padiglioni del cottolengo:
potrebbero dire che sono fuggito col danaro, - che, invece,
è tutto depositato al Banco della Nazione. - D'altronde poi qui, ci ritornerò più?
Nelle cose urgenti, rivolgetevi alla Madonna, sentite, magari, il parere di gente fidata,
e fate in Domino. Siamo nelle mani di Dio, - non temete!
Mandatemi pure qui don Bortolato, non ho nessuna difficoltà,
e con lui alcuni chierici, come vi ho scritto, ma buoni tutti diretti qui.
Ditemi per quanti devo pagare il viaggio.
Quanto all'aumento del Registro di Roma, in parte me lo aspettavo, ma non alto così.
E quando m'avete scritto di aver fatto anche l'atto del terreno di don Ghiglione,
io non ne ho capito il perché, data la maggior spesa. Pregherò e pazienza! -
Per ora non vi spaventate della espansione: pel nord America:
è una necessità da tempo. In Albania non andremo, se le cose non sono ben chiare
e una posizione non solo sicura, ma che abbia quel suo sbocco in un avvenire non remoto, -
meglio,
allora, diversamente,
chiedere una missione in Cina.
In
Inghilterra si tratta tratterebbe
di uno, per ora, e non è ancora sicuro. - Poi, dati i tempi,
è necessario avere alcuni piedi fuori. È vero che ora siamo in momenti costruttivi,
ma possono venire momenti distruttivi.
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D'altronde non è il caso che si parli, direi, neanche in casa di nuove case che si aprono:
non se ne parli né se ne pubblichi: non è che si voglia l'espansione, ma la salvazione.
Preghiamo e lavoriamo fidenti, e Dio ci assisterà.
Quanto agli alunni del Dante e del San Giorgio, -
è già da qualche anno che si era ventilata l'idea di abolire l'istituto tecnico superiore, -
ma al Dante toglierebbero la parificazione e metà almeno il sussidio,
e
forse cadrebbe anche l'istituto Superiore
inferiore; - mentre al San Giorgio,
dato che ci sono le magistrali, forse anche levando le classi superiori,
il tecnico inferiore resterebbe, ma il sussidio verrebbe, certo, dimezzato.
A proposito: come sta il San Giorgio col comune, quanto al noto debito?
A momenti scadrà il termine. Che hanno dato quest'anno per smorzare il debito? -
E così c'è sempre il debito del Dante E gli interessi a Paolino, sono pagati?
Come vi ho scritto, non sono del parere che si apra una causa
contro il Card. di Genova, ma piuttosto vedere se si può vendere Monte del Gallo:
se là possiamo rifarci bene, - se no, sarà sempre un argomento di più per far vedere
che devono darci quella somma. Se invece potessimo rifarci,
si dichiara che ci riteniamo pagati, e facciamo del Brichetto, quello che vogliamo.
Sono contento dei tre suddiaconi: Deo gratias!
Se il decreto per la parrocchia non è soddisfacente,
sia
per certe disposizioni che contenesse che per gli
la esiguità della parrocchia, -
noi,
prima di rigettarla elevare
osservazioni di qualche gravità,
sentite Boggiano o qualche canonista, che già conosca la pratica, possibilmente. -
Tutt'al più potrete dire a voce (è meglio) che,
pur troppo non vi pare molto soddisfacente per la Congregazione,
e che desiderio di Don Orione era che la vertenza fosse stata composta
così che sempre i Figli della Congregazione avessero trovato motivo di guardare con serenità
e con amore a Tortona.
Come voi sapete, io sono contro ad avere parrocchie,
che non aiutano la vita religiosa, ma la storpiano, - solo si accettano per necessità
e per dare aiuto ai Vescovi.
Quanto a S. Michele, salvo il principio, e avuta la chiesa, per noi è tutto salvo.
La gente verrà lo stesso, se la chiesa sarà officiata bene, -
e se i religiosi saranno di edificazione in tutto.
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Desidero che Mg.r Vescovo si persuada che noi gli siamo figli veramente devoti,
che lo aiuteremo quanto più potremo, che non abbiamo nessuna voglia di creargli
imbarazzi o dispiaceri, né di interessarci di ciò che non ci spetta.
Dite a tutti i nostri che lavorino e preghino da buoni religiosi,
e che non s'intrighino mai di quanto capita in diocesi.
Dubito che vi faranno chiudere la cappella sul Castello.
Non lasciate certificato di buona condotta al Ferrari Enzo,
sul suo conto ci fu anche qualche cosa circa la moralità.
Si vede che egli ha speculato e finito il liceo; questo vedrete che capiterà di altri che,
quando si trattasse di fare subito la teologia, continuerebbero a sfruttarci,
ma quello che li secca sono i tre anni di tirocinio pratico:
hanno premura di prendere la messa e se ne vanno.
Quanto al caso Scillone, se la cosa è come mi avete scritto, -
è evidente che è una sua montatura, un pretesto per andarsene, -
come fece quel siciliano di Mazara del Vallo che si scassinò un baule,
e poi disse che per quella figura lasciava la Congregazione. -
Don Bartoli ne sa qualche cosa. Penso quindi, che fosse tutto un progetto già preparato.
Comunque oggi mando lettera per avion a don Bartoli, perché veda di calmarlo. -
Voi me ne riferirete.
Mi addolora la notizia dei due chierici malati:
andate a confortarli, prego per loro e li benedico.
Non mandate chierici al liceo Regio, ma che i chierici facciano un vero e buon liceo,
con molta sana filosofia, da noi: questo molto, molto, molto raccomando.
E curino lo studio del catechismo e della religione, e la pietà e vita religiosa.
Per l'asilo di Molino dei Torti, vi ho risposto subito, per avion, di sì -
Ente Morale, con le nostre suore e almeno, uno di noi, possibilmente presidente,
con facoltà di farsi rappresentare.
Ecco, perché non so mai se le lettere le ricevete o no.
E così ho scritto alla Superiora da almeno 25 giorni -
inviando
autorizzazione sia per
la vestizione, di quelle che fecero bene il noviziato. che
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A voi, un 20 e più giorni fa, inviai anche i due primi capitoli delle costituzioni
per le suore; in data 2 sett.bre.
Autorizzo a vestire le suore che sono entrate in noviziato ora
e così autorizzo a vestire le suore che avessero fatto bene 6 mesi di probandato.
Che se la Superiora, in via puramente eccezionale per sue buone ragioni,
volesse dare l'abito a qualcuna che avesse fatto anche solo 3 mesi di buon probandato,
lo faccia pure in Domino; - più di così, no!. Chi ha finito il noviziato bene,
faccia pure i voti, ma le formino bene e pie ma non marmotte.
Saluto, conforto e benedico voi e tutti in G. Cr. e Maria SS.
Don Orione
Vi ho anche scritto di mettere d. Adaglio a Monte Mario e don Fiori a Rodi; -
spero avrete ricevuto.
Don Scillone era già un ch.co espulso dal seminario di Catanzaro,
e non mi parve mai molto attaccato a noi.
Può anche essere che Scillone cerchi così di andarsene, prima che venga io.
Oggi parte l'«Augustus» - vi mando qualche documento per posta ordinaria.
Quanto al vitalizio di Torino, meglio è che voi andiate di persona e la interroghiate
e visitate tutto - sappiate qual'è il reddito e le condizioni, -
se no, non si può decidere nulla. Vi riservate di scrivermene.
Don Brizio si è licenziato per sempre? Che è successo?
Forse non sarà gran male: noi si è fatto quanto ci è potuto.
Benedico a tutti in Gesù Cr. e Maria SS.
Aff.mo Vostro
Don Orione d. D. P.