V018T106 V018P185
+ Buenos Aires, 27 ottobre 1935
Calle Carlos Pellegrini 1935 [1441]
per l'Archivio, e sia tutto a gloria di Dio
e di Maria SS. nostra Madre
Caro don Sterpi,
La pace di n. Signore Gesù Cristo sia sempre con noi!
Scrivo che alla mia sveglia sono le 5¼,
ma che in realtà sono le poiché la sveglia va un po' avanti, di un trenta minuti.
Siamo dunque all'alba della festa di Cristo Re
E qui nella mia camera va succedendo un fatto che mi pare abbia dello straordinario:
sia tutto e solo a gloria di Dio e a nostro conforto.
Mentre scrivo sta ancora acceso sopra il capo di una piccola statuetta della SS. Vergine
una piccola luce, che si è accesa da se questa notte.
La mia camera è chiusa, e nessuno poté entrare. La luce non si poteva accendere da sé,
Mi sono svegliato che al mio svegliarino potevano essere un po' dopo le 3½.
La luce elettrica era spenta, ma girandomi ho visto con mia grande meraviglia
che era acceso il lumino della Madonna,
che io non avevo acceso e che non poteva accendersi.
Ora (in questo momento) il lumino si è spento: allo svegliarino sono le 5 e 23.
Sono ora andato a vedere all'orologio della casa e sono le 5 meno 8 minuti.
Sono rimasto alquanto meravigliato a guardare, e a persuadermi che fossi ben desto,
ed ho pensato che segno potesse essere.
E m'è venuto di pensare che fosse la Madonna del Carmine
(la statuetta è una Madonna del Carmine mutilata ad una mano,
e
anche al b Bambino
manca una mano e il braccio destro, parte del petto,
e la piccola testolina è retta da un filo di ferro: ha anche i piedi mutilati[)].
Ho pensato dunque che era il giorno e forse l'ora che don Garbarino diceva la messa
a San Michele, e che la Madonna del Carmine volesse che anch'io di qui prendessi parte
alla sua festa e alla vostra gioia. E anche che fosse un piccolo segno di soddisfazione
per quanto si è sofferto in pazienza e silenzio e usando ogni carità,
per la faccenda di S. Michele.
V018P186
Sono stato un bel po' coricato, come quasi trattenuto dalla straordinarietà del fatto,
e pensando che cosa volesse dire la Madonna.
Poi mi sono alzato e sono andato ad inginocchiarmi davanti alla Madonna
a recitare una Salve Regina. Ma, prima, ho voluto constatare se il cancelletto fosse aperto,
ché allora poteva accendersi. No, il cancelletto era ed è chiuso, ed io l'ho lasciato chiuso,
come ora è.. Poi mi sono rimesso sul letto, guardando la Madonna,
perché sentivo della stanchezza: un po' pregavo e un po' pensavo che cosa volesse dirmi.
Poi la luce si è spenta, e dopo qualche momento si è accesa, sempre tutto da sé.
Allora mi sono levato e vestito e sono tornato vicino alla Madonna
a pregare un'altra Salve Regina e a cominciare le litanie della Madonna.
In certi momenti la luce sfavillava e brillava in modo straordinario.
Io provai ad accendere e a spegnere la mia luce elettrica,
ma quella continuava per conto suo.
Provavo un senso indefinito di conforto a vedere splendere
quella luce nella oscurità della mia stanza. Mi pareva che la Madonna fosse viva,
e
che volesse dirmi qualche cosa e che mi facesse
potesse fare piacere
e darmi animo nel Signore.
Stiamo attaccati al Signore ed alla SS. Vergine,
e camminiamo umili, puri e retti e in carità grande:
che la giornata che resta della nostra vita sia tutto amore di Gesù Crocifisso,
di Maria SS., della Santa Chiesa e delle anime.
Siamo tutti per i più poveri, e abbandonati.
Ave Maria, e avanti!
Sac. Giov. Luigi Orione dei figli della Div. Provv.za
La statuetta è su di un canterano, posto lungo la parete sinistra della mia camera:
staccato affatto dal mio letto e un due metri circa distante.
È un canterano offerto di provvidenza al Piccolo Cottolengo, -
e così la statuetta mutilata che è di terracotta.
B. Aires, 30 ottobre 1935
P. S. Tutto quello che in questi quattro fogli numerati in rosso è scritto in nero,
fu scritto durante e subito dopo il fatto, la mattina del 27 ottobre.