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 +        Roma, il 29 ottobre 1914


 Carissimo don Montagna,


 Don Felice mi fa ora pervenire una lettera e anche un telegramma

ove è detto che il cameriere di Mg.r Fiore, Cometto,

attende costà presso di voi di ricevere ordini per la sua destinazione.

Egli vada a Tortona, accompagnato da una vostra lettera. E là si disponga nel Signore bene,

e si metta nelle mani di don Sterpi come nelle mani di un padre.

Io spero che egli si metterà così bene che presto lo potrò vestire da chierico,

e anche l'anima di Mg.r Fiore esulterà dal Cielo.

 II Spero sia giunto don Giuseppe Ricci. Vedi di fargli del bene.

I divini voleri sono sempre adorabili in tutte le cose:

Iddio ha voluto che io ti mandassi codesto Sacerdote, al quale tu potrai e farai certo molto bene.

Tu cerca di condurlo passo passo nella vita da buon sacerdote con zelo illuminato e

discreto.

Lo zelo illuminato desidera molto di far tutto quello che può; ma non esige molto dagli

altri perché conosce la limitazione e debolezza umana,

e sa che troppo difficile è trovare un uomo che non abbia difetti.

 Il don Ricci potrà fare molto, se subito si metterà bene, e non aspetterà.

Egli però ora deve essere confortato e guidato passo passo

come faceva Giacobbe nel condurre i suoi agnellini,

che moderava quasi i suoi passi alle gambette dei suoi agnelli per non stancarli.

Così fa tu con lui. Cercate di fare insieme lettura spirituale e meditazione.

E quando ti sentirai di dire un po' di divino Ufficio, ditelo (se puoi) insieme.

 Coraggio, caro mio don Montagna, fatti coraggio, tu guarirai bene:

il Signore ti riserba a fare molto bene al nostro caro Istituto.

Io prego ogni giorno per te - Salutami don Ricci, Alessandro, Fra Giuseppe e tutti -

 Tuo aff.mo in Gesù e Maria SS.


          Sac. Orione  d. D. P.


 Cometto potrebbe andare subito a Bandito, e poi di là andrà a Tortona con altri -

Ma tu forniscigli il denaro del viaggio per Tortona addirittura