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 +         Roma, 17 / XI [1]915


  Mio carissimo don Montagna,


 Ho ricevuto l'altro jeri il tuo telegramma,

che non ti so dire quanta consolazione mi abbia portato.

 Siamone grati, sempre grati a Dio, e alla SS. Madonna, a S. Antonio, a Pio X

e a don Gaspare!

 Spero presto venire a Cuneo,

ma intanto ringrazierò di qui per lettera il Maggiore Brezzi e il Prefetto.

Vi supplico di non far conoscere la cosa e di non dare spiegazioni

né al can.co Peano né ad altri. Cercate di assopire se ne aveste parlato,

e non ti dico di più, per ora.

 Ora sento di doverti parlare di un timore che da parecchi mesi mi è nato nell'animo.

Mi pare che tu sia un po' troppo stretto nella economia, e che, dopo che c'è Cantoni,

tra te e lui, stretto lui e stretto te, finirete in un eccesso che non va,

e che mi diventa grettezza. Ciò farebbe male al vostro spirito e a tutta la Casa,

e quindi fate bene un bravo esame di coscienza, ma spassionato. Io vorrei sbagliare,

ma devo dirvelo per evitare un male al buon andamento di codesta Casa.

Tu eri già un po' stretto, e m'accorgo che Cantoni ti ha spinto ancora di più in quel senso.

 Ora questo, cari miei figlioli, non va: voi da su questo vi guasterete nello spirito:

ve lo dico nel Signore e con tutto l'affetto la benevolenza e la carità in Gesù Cristo di

padre.

Su questo dovete addirittura emendarvi e fare un vero sforzo, perché codesto spirito v'impedisce di farvi santi.

 I Santi sono piuttosto larghi: così Don Bosco don Rua e don Guanella.

Perché, sapete cosa vi capiterà? che sarete inclinati a diffidare di non potere andare avanti,

e questo spirito di diffidenza è contro lo spirito di fede e di fiducia

e di abbandono nelle mani della Divina Provvidenza

 Fate economia, fate pure economia;

ma non solo date quello che strettamente ci vuole;

ma qualche cosa di più dello strettamente necessario.

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 A sfamare le turbe bastava il pane, eppure Gesù ha moltiplicato anche il pesce.

Fate che non si consumi il pane e la roba; questo sì! E poi, figli miei,

abbiate fede, abbiate fede, abbiate fede.

Nell'economia tenete la via di mezzo: e non peccherete né per eccesso né per difetto.

 Ascoltate, o cari miei figlioli, questo consiglio

che vi do con grande affetto in Gesù Cristo, e andate al fondo di esso con l'umiltà di

figlioli in Gesù Cristo, e con l'amore di figli fedeli camminate sempre per la strada della

discrezione e siate molto teneri di ognuno dei vostri fratelli, e più inclinati ad allargare su

questo che a stringere.

 E questo farete nel Signore

 E fatelo come verso di voi come verso gli altri per l'amore del Signore.

 E in questo amore di Dio vi saluto tutti e vi benedico con tutte due le mani.

 Vostro aff.mo in G. C. e Maria SS.


         Sac. Orione della Div. Provv.