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[Al molto rev.do
don Giuseppe Montagna
Direttore della Colonia Agricola S. Antonio
Barriera di Nizza - Cuneo]
+ Roma il 4 genn. 1916
Caro don Montagna,
Non ti ho più scritto da quando ci siamo visti a Cuneo.
Ebbene dunque come stai? E come hai cominciato il nuovo anno?
A te, a fra Giuseppe, ai chierici e ai giovanetti tutti della Colonia
prego da Dio ogni più santa benedizione e conforto a vivere tutti
e a lavorare a salvarvi le anime vostre a dare luce di edificazione e a salvare le anime altrui!
Darai la lettera che qui ti unisco a De - Francesco, chiudendola prima.
E a te particolarmente e in relazione specialmente a codesto gruppo di chierici
già alti, che dirò? Sta super custodiam tuam!
Sta molto bene in custodia sopra codesta singolare custodia
che la Congregazione ti ha affidata, senza inquietudini interne -
che non sono mai da Dio - ma con cura materna e con serena sollecitudine e dolcezza
nel Signore
Sento che essi hanno poca confidenza con te
e tu
forse ne hai poco di affiatamento con essi
loro,
anche pel breve tempo che hai. Ma vedi se t'è possibile di avvicinarli di più,
di ajutarli sopra tutto nello spirito e anche negli studî
Come
dalle cose create si salle alla i sale
all' Increato cioè al Padre nostro che è nei cieli, -
così ajutandoli negli studî tu potrai affezionarteli, unire i loro animi a te,
dare loro confidenza ad aprirti il cuore e ajutarli mirabilmente nello spirito
e nel mantenere in essi e crescere la vita loro di buoni religiosi:
ajutandoli negli studî la tua parola sarà anche più efficace nella parte spirituale
e nel custodire codesti piccoli figli che la Divina Provvidenza vuol formare per la Chiesa
e per la gloria di Dio e a salvezza di tante anime -
Essi saranno i nostri fratelli e continuatori, se noi li ajutiamo con l'esempio non solo,
ma anche con calda parola di carità in G. Cristo.
Io prego la Madonna SS., che ti dia ogni ajuto celeste. Di per noi nulla possiamo,
ma tutto possiamo in Dio che ci conforta e nell'ajuto materno della Vergine benedetta.
La Madonna SS. ti darà molti conforti, perché chi lavora per dare Sacerdoti alla
Chiesa e a formare i primi figli di una Congregazione ha poi grazie particolari
e una corona di gloria pure particolare in Paradiso.
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Egli, il Signore, ti darà luce per conoscere i difetti di codesti nostri fratelli
e la prudenza necessaria per giudicarli e correggerli;
rare volte però avviene che la correzione fatta sul punto del mancamento giovi.
Questo
ti avverto dico per la
esperienza di oltre 20 anni.
Il vero figliuolo della pace, che è figliuolo della Divina Provvidenza cioè di Dio,
desidera sinceramente di essere corretto e castigato,
come facevano i Santi che desideravano essere corretti -
E tu
da questo spirito vedrai chi di questi
codesti Chierici è di buona lega
e chi non è dei nostri. Chi di essi riceverà la correzione allegramente e con gratitudine,
aspira alla perfezione e vuole essere davvero mortificato
e figlio vero della Divina Provvidenza; -
chi trova sempre un pretesto per difendere il suo operato o una scusa, temiamo di lui.
Coraggio e fede e pace grande di spirito,
o caro mio figliuolo in G. Cristo don Montagna!
Tu dovrai fare molto cammino nella Congregazione
e molti me ne condurrai in Paradiso con te!
Nè
servi di Dio, e più nei in
quelli che sono Figli della Divina Provvidenza,
non deve mai entrare alcuno scoraggiamento,
appunto perché siamo Figli della Divina Provvidenza.
Noi siamo soldati di Gesù Cristo, e però non dobbiamo temere,
ma aumentare un coraggio superiore di gran lunga alle forze che sentiamo,
perché, vedi, caro don Montagna mio, dove finiamo noi,
là comincia l'azione di Dio che è con noi!
Sarebbe sconveniente assai perdere il coraggio sotto un tale Padrone e Duce.
Confidenza in Dio!
Confidenza in Dio!
Confidenza in Dio!
Nulla di più caro al Signore che la confidenza in Lui!
La nostra debolezza non deve sgomentarci
ma dobbiamo considerarla come il trofeo della gloria di Gesù Cristo -
Ho voluto inviare a te questa mia,
che é la seconda lettera che scrivo in quest'anno a miei fratelli sacerdoti,
avendone scritta una jeri a don Sterpi, - e ciò ho fatto per confortarti,
mio caro figliolo in G. C., e perché tu sarai il mio braccio destro,
se starai umile in Domino.
Ti benedico con grande affetto nel Signore insieme con tutti i chierici,
eremiti e giovani della Colonia -
Tuo aff.mo
D. Orione
Dirai a mio nipote che stamattina é giunto Desiderio con Cereseto -
Dirai anche a mio nipote che frequenti di più i Sacramenti.