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Anime e Anime !
[Iglesia de Victoria] 24 aprile 1922
Caro don Montagna,
La grazia e la pace di N. Signore siano sempre con te e con tutti voi.
Mando la corrispondenza.
Iddio permette - certo a bene dell'anima mia -
che abbia anche qui qualche dispiacere, che proprio non mi aspettavo,
dispiaceri
che non mi vengono né dall'Italia
né dal Brasile.
Ora, ad evitare per quanto è in me
disinganni
e gravi conseguenze in avvenire
e per della
la Congregazione e col
il
ripetersi
qui di per per
chi resterà a fare le mie veci,
dolori
certi dolori che io ho già ripetutamente
provatoi
in Italia,
avrei
ho bisogno di parlarti
parlare,
specialmente perché vedo che don Contardi non mi vuole capire
quindi
se se appena lo
puoi, vieni subito, che ho cose urgenti.
Qui
tutti bene grazie al Signore e le cose vanno anche bene.
E raccomanda intanto a don Contardi di andare con più semplicità,
poiché sta scritto: «et cum simplicibus sermocinatio Eius»
E mi
fa pena dover ripetere quello che già ho gli
ho detto a voce:
si
vada per la diritta via
e non per le vie
oblique, che non è da veri religiosi:
non
vi lasciate Non si lasci ingannare da uno nello
zelo per le anime si
vada non col
che è solo di sentimento, ma che non è secundum scientiam:
andate
e si vada si vada
non solo col cuore ma anche con la testa,
con
calma, con discrezione, con consiglio: e
non si corra, non si corra.
Basta
con le ripetute non si corra, non si vada con quella leggerezza che
ha
Quel
fare leggero hanno ha
già rovinato troppe cose e impedito molto bene.
Quello
che ci è necessario è lo il
vero spirito di Gesù Cristo,
che
è spirito di sacrificio che non va mai scompagnato
disgiunta
e
quella carità piena di dalla
prudenza e di saviezza di dal
tatto e di
dalla
umile obbedienza: che è
questo lo spirito che sempre viene benedetto da Dio
e
che arriva poi a suo
tempo sempre a tutto
e
non crea di fa superare
adagio adagio dolcemente
ogni difficoltà
e lascia dietro a sé del vero bene.
Il «Vivo ego, jam non ego, vivit vero in me Christus che fu pieno di carità,
ma
sincero calmo, mite, umile e obbediente deve essere la nostra
vostra divisa:
la
divisa di ogni missionario; senza questa
d'essa potrete fare del rumore, ma vero bene,
e
del bene stabile
profondo e duraturo non mai; che
anzi e che anzi tutto poi fracasserà,
come
pur troppo è avvenuto già più d' di
una volta con profondo mio vivo dolore.
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Saluto e benedico a te, a Castagnetti e anche a don Contardi,
e la benedizione di Dio e della Madonna della Divina Provvidenza sia sopra di voi -