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Tortona, il 9 giugno 1926
Caro don Montagna,
Grazia e pace da nostro Signore!
Ricevo tua del 7 corr. - Il tuo passaporto sta all'Italica Gens a Roma,
e sarà presto pronto, spero. Solo jeri ebbi le carte di don Parodi Pietro,
che dovrebbe partire con te, e dovetti rimandare le fotografie, perché non firmate.
Appena pronti i passaporti, vi fisserò il piroscafo:
pregate che possa avere i mezzi, come confido nella Provvidenza del Signore -
Sono contento di saperti in condizione di partire. -
Dirai a don Del Rosso che non sarei contento che ora andasse ad Avezzano:
si curi lui. Poi non capisco: ho ricevuto a Venezia un suo telegramma prima del 7 corrente
ed ora mi scrive e mi tace affatto dell'urgenza che dimostrava di recarsi ad Avezzano
per visitarvi la zia malata - Non vorrei fosse stato un giochetto degli zî,
sapendolo lui malato, per farlo andare ad Avezzano.
Qui c'è il papà di don Adaglio, che ha già ricevuto Viatico e Olio Santo:
sarà bene che gli scrivi qui parole di fraterno conforto.
Saluto don Giorgis, te, don Del Rosso e tutti.
Ti benedico di cuore in G. Cr. e nella Santa Madonna.
Aff.mo tuo
Sac. Orione d. D. Provv.za
P. S. È giunto don Alferano per rivedere suo papà, ché gli avevano scritto da casa
che non stava bene, - ma, purtroppo morì mentre egli era in viaggio.
Sta bene - e fu a Roma, a S. Severino e a Venezia con me. - Ha già il biglietto di ritorno. -
Chiede personale in ajuto.
Ed io ho parecchi sacerdoti malati! Pregate