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 [+]         Anime e Anime !

          Tortona, il 6 febbraio 1930


 Caro don Montagna,


 La grazia e la pace di n. Signore siano sempre con noi!

 Ricevo la gradita tua lettera del 13 genn.; tu, in questo frattempo,

avrai ricevuto altre mie lettere che vi spronavano ad agire in Domino.

 Quanto all'Opuscolo, una volta che esso non è stato pubblicato da noi,

non dobbiamo perdere del tempo a star lì a pensare se è un bene o un male

o ad angosciarci: «omnia munda mundis».

 Quanto alle condizioni per la Floresta c'è Sua Eccell. Rev.ma Mg.r Arcivescovo; -

noi ci rimettiamo a quello che egli disporrà; Sua Eccell. Rev.ma ci ama da padre, -

noi siamo lieti di essere nelle sue mani.

 Il personale che farà bisogno la Divina Provvidenza lo manderà, già te lo ho scritto.

Mi spiace che tu non sia stato ancora a La Floresta, ma va! e cerca di vedere

e di interessarti di tutto: - Iddio poi darà luce, grazia e forza!

Ma perché rincantucciarti? Animo in Domino!

 Vuol dire che, se ci sarà da aprire gli occhi, ma li apriremo!

ma conigli non vogliamo essere: meglio leone un giorno che coniglio un anno.

Ma che timore avete che non corrispondiamo? Quid timidi estis modicae fidei?

Ma noi vogliamo disfarci per la Madonna dei Fiori: l'avete capita o no?

Ma avanti avanti!

 Che mi stai cinguettando, o caro don Montagna?

Fatti il segno della Croce e va avanti, - ad occhi aperti, s'intende,

ma va avanti con fede.

Non temere di comprometterti: noi tutti ci vogliamo compromettere,

non basati sulla nostra nullità, ma sulla nostra fede e fiducia in Dio,

e sull'amore superbamente grande e filiale per la Madonna.

 Nessuno si sente più nulla, anzi più misero, ancor di più, più miserabile di me,

quando vedo che pubblicano tutte quelle sciocchezze su di me, pugno di vermi e di miseria,

ma poi non mi ci voglio perdere dietro un minuto, non ne vale la pena:

«omnia cooperantur in bonum etiam peccata», dice S. Paolo.

 Quello che preme è di stare ai piedi di Dio e della S. Chiesa,

e poi non fozzilizzarci fossilizzarci, non seppellire i talenti,

non lasciarci prendere da un timore che è inganno del diavolo,

ma lavorare, lavorare e lavorare!

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 Non avete ajuto? Ma ve ne manderò! Obbedite, e basta!

 Perché non volete andare in Paradiso portati sulle spalle della obbedienza?

 Ora bisogna prendere subito (si capisce, facendo i patti ben chiari

e che sia un vero trapasso di proprietà) la Floresta e quel terreno del Porto,

offerto da quella signora: - e ciò come già vi ho scritto.

 Sono contento che sii andato a Minas. Ebbene, che me ne dici?

 Vi dico anche di accettare subito un po' di ragazzi costì al Patronato,

e anch'io sono del parere che siano i figli dei carcerati.

È un'opera santa, e che, forse, a Montevideo non c'è ancora.

 Prendeteli piccoli possibilmente. Benedico te e gli altri,

particolarmente per codesta nuova opera: è una nuova gemma che viene ad incastonare

la corona che la piccola Opera della Div. Provvidenza deporrà,

prima ai piedi della S. Chiesa e poi sul Capo di Maria SS. Mater Dei,

pel centenario XV, nel 1931.

 Io scriverò a giorni al Dott.r Perea dicendogli che, per le condizioni,

mi sono messo rimesso a quanto farà l'Arcivescovo,

e ne scriverò anche subito all'Arcivescovo.

 Quanto al personale, vi manderò in marzo un sacerdote e un fratello coadiutore,

ottimi elementi. E manderò sempre gente valida; - e così per l'agricoltura

elementi adatti e competenti; poco mi cale di fermarmi a fondar Case in Italia,

ma sento che la Madonna vuole che facciamo e facciamo molto per l'Uruguay

 Quid times, carissime Joseph?

Alza lo sguardo e il cuore alla Madonna et adelante! Ave Maria, et adelante!

 Noi, col divino ajuto, faremo l'agricoltura: faremo il santuario, ma bello!

faremo il Noviziato, - e la Madonna de la Floresta diventerà la Lujan dell'Uruguay!

 Tu, intanto, va da Sua Eccell. Rev.ma l'Arcivescovo a fargli visita,

se già non ci fossi stato, dopo il suo ritorno, e sentilo bene in merito;

ma sgranchisciti, e caccia da te non la umiltà, ma la pusillanimità,

che non è virtù né merito, ma è difetto.

 Chi serve a Dio, deve essere forte e superiore alle difficoltà, che,

per permissione di Dio, incontriamo sui nostri passi.

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 Da noi, è vero, non possiamo nulla, ma, se confidiamo in Dio, non dobbiamo temere.

Né dobbiamo con la immaginazione rendere grandi gli ostacoli né i pericoli,

ma pensare che Dio è con noi, e che noi lavoriamo per lui e abbiamo Gesù ai fianchi:

noi lo dobbiamo amare e servire virilmente e non da deboli

 Fede, fede! e piena fiducia in Dio!

 Coraggio, dunque, don Montagna, e via da noi ogni timore vano, ogni pusillanimità!

 Scrivimi subito il personale di cui hai bisogno, e serviamo Dio con magnanimità

 Conforto e benedico in G. Cr. e Maria SS. te e tutti!

 Aff.mo tuo


        Sac. Luigi Orione  della Div. Provv.


 P. S.  Ho ricevuto la tua due ore fa, e ho subito risposto, dopo qualche ora -

il che ti dice quanto ci tengo che ingrandiate il cuore e che, confidati in Dio,

lavoriate a piantare altre tende nell'Uruguay.

 Abbiamo il can.co Perduca un poco malato di pleurite, ma va meglio da alcuni giorni

 È stata qui tua sorella Caterina, - i tuoi tutti bene; scrivi loro.

 E voi, come state? Per Pasqua avremo quattro nuovi sacerdoti tutti italiani