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+ [Victoria] 9 nov.bre [193]4
Caro don Montagna,
La grazia di n. Signore e la sua pace siano sempre con noi!
I Ricevo la tua lettera solo oggi, 9 corr., - la tua lettera è del 5 nov.bre.
Come mai ci mise sì tanto?
II Mando don Castagnetti, che tu accompagnerai da Sua Eccellenza Rev.ma
e
consegnerai a Mg.r Vescovo le due lettere a lui
dirette, lettere che ti mando
aperte,
perché tu le legga, - poi le chiuderai.
Don
Castagnetti non deve sapere ciò che io scrivo all'Arcivescovo di L
lui,
ne, in superbiam elatus, in judicium incidat diaboli.
III Accompagnerai a La Floresta il don Castagnetti e lo presenterai in Casa
e alle suore come Superiore della Casa; se là ci fosse il D.r Perea,
lo presenterai anche al D.r Perea.
IV La direzione dei lavori di campagna e tutta la responsabilità dell'azienda agricola
la avranno gli eremiti, e le disposizioni su questo le darà Fra Colombano Avvertirai di questo.
V Tanto don Castagnetti come don Nardi e gli eremiti saranno dipendenti da te,
e tu andrai, almeno ogni 15 giorni, a La Floresta: - vedrai tutto,
ed essi ti daranno conto di tutto, come a Superiore Maggiore.
Li sentirai anche con pazienza e carità grande in Gesù Cr. e li guiderai, specie nei primi mesi.
VI Don Dondero, come io ero d'accordo con sua madre e fratello, è passato di qui,
e andò a fare le prime Sante Comunioni dai suoi.
Egli tornerà all’Uruguay, ma non starà alla Floresta; - avrà da svolgere altro lavoro,
e già gli ho di questo parlato, egli sa che viene sostituito.
Egli ha accolto la disposizione con molto buono spirito.
Ti dirò poi dove dovrà stare, e cosa dovrà fare.
VII Tutto quello che è scritto sino al N. VI escluso,
lo leggerai ai nostri Religiosi de La Floresta, se io non avessi più tempo oggi di scrivere
apposita
lettera per essi, da leggersi in
a tutti in chiesa, da te,
nell'accompagnare don Castagnetti.
VIII Alla vigilia dei Santi è morto Mg.r Vescovo di Tortona: intanto pregate per lui:
riceverete disposizioni per i suffragi da farsi in tutte le Case della Congregazione.
IX Hai fatto bene a celebrare la Messa, - mi era sfuggita.
X Celebrate pure le 9 Sante Messe date dalla signora che ha regalato il letto e corredo.
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XI Non devi così preoccuparti del giovane che sta in cucina,
anche egli non possa essere tenuto da noi per farne un nostro Religioso.
Intanto egli, se vuole, può sempre restare quale personale addetto,
e fare anche lui i suoi voti come i religiosi; - non saranno voti canonici,
ma sono voti veri e proprii voti di divozione, solo che li può dispensare il confessore.
X Né io intendo di mettere nessuno sul marciapiede, resti pure sino alla fine dell'anno.
E sarò ben lieto se mi sarà dato di poterlo raccomandare ad altre Comunità.
XI Quanto ad avere chi lo possa sostituire, c'è; - quindi non stare in ansietà,
te ne prego.
XII E ti dico anche di nutrirti, se no tu vai a finire come il povero don Gaspare,
mi raccomando.
XIII E gettati più fuori e scuoti anche don Castagnetti, se no capiterà
che uno si rannicchia di qua, l'altro si rannicchia di là, e non farete tutto il bene
che potreste fare se fosse un po' più disinvolti, più sereni, più allegri,
meno pesanti nella vostra pietà, più alla S. Filippo, più alla Don Bosco, più alla Cottolengo,
più alla don Guanella.
XIV Abbiamo da fare con i giovani e col popolo, - come li tireremo a Dio,
se non siamo un po' allegri?
Allegri in Domino, s'intende!
Abbiamo dei chierici, del personale, dei sacerdoti, degli eremiti, - se saremo taciturni,
pensierosi sempre, diventeremo loro pesanti, non faremo amare la Casa,
la Congregazione: noi non siamo trappisti: noi siamo i gaudenti della Carità:
noi siamo i santi dell'allegria.
Guai
se avremo sempre con un
fare e una faccia da quaresima!
No, no, voglio star allegro e ballare in Domino anche in quaresima!
Se saremo tristi, come faremo la felicità di chi sta con noi?
Noi dobbiamo irradiare la gioia, la letizia di Dio, la felicità di Dio:
far sentire che servire e amare Dio è vita, è calore, è ardore, è vivere sempre allegramente, -
e che solo i servi di Dio sentono la pace giojosa e il bene e la gioia santa della vita.
Niente cappa di piombo, né su di noi né su chi sta con noi!
Cantate! Suonate! Letiziatevi in Domino!: riempite la Casa di soave festosità.
Servite Domino in laetitia! «Scrupoli e Malinconia via da Casa mia», diceva S. Filippo.
Io voglio ballare, cantare, suonare anche da morto -
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XV Coraggio, caro don Montagna! Ti aiuterò pregando,
ti aiuterò mandandoti personale, ma ti voglio vedere meno gobbo, meno pensieroso:
fede! fede! fede! ma di quella! - Fate debiti, fate debiti con fede grande,
con grande amore a Gesù, alla S. Madonna, alla S. Chiesa e non temete:
fiducia fiducia nella Divina Provvidenza! e Avanti! Avanti!
Bisogna disinvolvervi! bisogna ricostituire il Patronato de Obreros:
bisogna avere fede operosa, - pregare amare Gesù, la Chiesa, le anime e muoversi,
uscire, fare debiti!
E non basta vivere di tè: mangia, nutrisciti per l'amore di Gesù Cristo,
caro don Montagna.
Di' a Castagnetti che si disinvolva e tu dagli l'esempio
Per essere pii non dobbiamo essere marmotte, per carità,
pii e ardenti di amore a Gesù e alle anime, amore santo e operosissimo -
Saluto e conforto te, don Migliore, don Szymckus, i chierici, gli eremiti e tutti.
Gesù e la Santa Madonna tutti vi benedicano: tuo aff.mo
Sac.te Luigi Orione d. D. P.
P. S. - Se Mg.r Arcivescovo ti chiedesse dov'è don Dondero, -
gli dici che ha avuto il noto permesso, richiesto dalla famiglia, -
e che ritieni tornerà a Montevideo, almeno per qualche tempo,
ma non più addetto alla direzione della Floresta, bensì con altra mansione e con dipendenza
Ti dirò poi dove dovrà stare e cosa dovrà fare.
P. S. - Verrò presto: scrivimi ogni settimana, anche breve, a punti. -