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[Tortona] 5 giugno [192]3
Anime e Anime !
Caro Bartoli,
I Quanto al preside, dopo avere letta la tua lettera a don Sterpi in data I giugno dico:
1/ Non concedere affatto al preside il pian terreno,
il che vorrebbe dire impedire L'opera del soldato.
Piuttosto, se non si può fare a meno, stia dov'è, e paghi il cento per cento,
tenendosi le galline in casa.
Vuol dire che il suo fitto finirà col 24, - e ciò a noi servirà ora a qualche cosa,
come ti ho già detto una volta.
Però quindi non venire ad accomodamenti di sorta. Se battaglia ci vuol essere, ci sia!
Noi tuteliamo il nostro diritto. Richiesto, dirai: che Santa Clotilde fu acquistata
per aprirvi un istituto e scuole, come si usa da noi sempre.
II Quanto poi al ricorso contro il comm.r Parea,
se
sta vero che d
cambiando il piano regolatore noi verremmo a perdere
il diritto
che avremmo avuto ad aprire finestre verso S. Remo,
desidero che detto ricorso sia firmato anche da noi.
E con questa decisione lo rimando a don Sterpi, perché, quale procuratore, lo firmi.
Tu, anche per cartolina, assicura don Sterpi su quel punto.
Bisognerebbe che, secondo l'antico piano regolatore,
la strada fosse andata rasente la nostra villa dalla parte di S. Remo;
se no non capisco come noi avremmo potuto avere diritto ad aprire finestre.
III
Sto aspettando Di
Pietro o qualcun
altro, secondo l'espresso mio di jeri.
IV Dammi qualche notizia su l'andamento del convitto e dei chierici: sul circolo
dei soldati e sul circolo S. Luigi.
V Dimmi anche come stai a finanze, e se hai bisogno di danaro.
VI Quella buona donna sta bene, e fa bene.
VII E don Repetto che fa?
Saluto, conforto e benedico in G. Cr. e Maria SS.
Tuo aff.mo
don Orione d. D. Provv.za
Questa lettera rimase casualmente perduta tra un mucchio di carte e viene spedita
solo oggi 8 giugno.