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+ Sabato, Giugno [192]3
Anime e Anime!
Caro don Bartoli,
ricevo la tua del 14 corr.
I/ Ho ricevuto il giornale col piano regolatore.
II/ Voglio che ci uniamo alla protesta degli altri.
E tu sei autorizzato a ciò; non so però se basterà, non avendo tu veste legale, cioè procura.
III./
Oggi vado a Venezia, e porterò
con me la pratica, e ne parlerò a don Sterpi.
IV/
Quanto a quei del circolo, vedete se si può ottenere di
fermar che si fermino
ove sono sino a settembre, come mi scrivi. E mi vorrai informare.
V/ Ciò che ti dico è che non intendo che si ruini la villa, né che si taglino piante
senza mia personale licenza. Anche con la sig.ra Gavazzi si era detto di metterti là
in fondo, - e se loro va, va - se non va, non potrei concedere che si
ruini tutto per
o che si taglino palme.
VI Credo di esprimermi abbastanza.
Ma a dire questo o a far conoscere questo non sei autorizzato, per ora, -
e guardati da chi potesse comprometterci con imprudenze, avanti tempo.
VII/ Sono lieto che il circolo S. Luigi, come quello militare vadano bene, - Deo gratias!
VIII L'indirizzo alla casa e le norme deve darle sempre il direttore, non i singoli chierici;
per essi non esiste che una regola e una pedagogia: obbedire.
IX
Non sono essi bastevolmente formati per dare
essi indirizzi,
o attuare sistemi propri di educazione.
X Vedi che tra te e i giovani vi sia più affiatamento! Pare che più ti temano
o ti detestano (alcuni) che non ti amino. Ho adoperato un verbo forte, forse troppo.
Fatto sta che sarai stimato, ma, pare, non sii amato,
e che non abbia in mano il cuore dei tuoi giovani, forse di nessuno, o di pochi.
Ciò proviene dal tuo fare asciutto e sostenuto, di cui tu stesso ti accorgerai, certamente.
Ora tu vedi che un collegio nostro non può andare avanti così.
Non educhiamo cristianamente, se non abbiamo in mano il cuore dei nostri giovani;
il giovane è di chi lo sa prendere e affezionarselo:
il giovane è di chi lo illumina e di chi lo ama elevatamente.
Solo così se ne fa quello che si vuole di bene:
fu la grande arte di don Filippo Neri e di Don Bosco.
Diversamente, noi preti, non faremo neanche ciò che si fa in molti collegi laici,
e finiremmo anzi di fare odiare in noi qualcosa di molto più alto di noi,
di compromettere la religione e Iddio stesso che rappresentiamo agli occhi dei giovani,
per l'abito e pel ministero celeste che esercitiamo.
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È il tono che fa la musica: tu, caro Bartoli hai bisogno di cambiare tono:
la sostanza è ottima.
Anche San Bernardo con i suoi monaci aveva cominciato come te, - e non concludeva nulla,
si avvelenava il sangue e si avviliva, - ed erano monaci e di quei tempi!
Pensa un po' con i giovani, e con i giovani di oggi!
Domani, fuori collegio, tutt'al più ti saluteranno, se non si volteranno da un'altra parte,
ma temo che non verrebbero incontro sorridenti a nessuno di voi!
S. Bernardo la capì, e cambiò sistema, e fece dei suoi monaci ogni ben di Dio.
Non ut confundam te haec dico, sed ut filium meum carissimum moneo
in charitate Domini N. Jesu Christi.
È però vero che tu non sei stato troppo fortunato negli Assistenti,
e poi anche hai ereditato il convitto ad anno inoltrato, e mentre era già passato in più mani.
Ma la SS. Vergine ci ajuterà a metterlo su buone basi; sta di lieto animo!
Vedi che, in questo scorcio di anno, i giovani lascino l'istituto con una buona impressione.
XI Quanto a finanze, ti manderemo il danaro che ti manca, non temere:
Domani
combinerò con don Sterpi anche pure
per questo.
XII Anche l'anno scorso Orlandi, in fine d'anno, ammalò, e buttò sangue.
Se gli capitasse lo stesso, sarebbe affar serio, e non so se più potrebbe riprendersi.
Vedi tu di occuparti di lui, e anche di moderarlo con forza.
XIII Quanto a Pierino, gli scriverò.
Bada che quando fui lì seppi, da altri non da lui, che Cenci, per leggere il Segneri,
si sottraeva al lavoro, che pesava forse troppo su Pierino.
XIV Sono ora contento che Cenci lavori di più.
XV Non posso venire pel 24 corr., chissà dove sarò:
devo, dopo Venezia, andare a Roma e poi anche in Calabria!
XVI Bisogna che Putortì si prepari meglio per gli esami.
XVII Mg.r Daffra pare non sia rimasto bene degli esami. Non sai niente? -
Per S. Pietro avrei bisogno ricevessero il diaconato. Sarà pronto Putortì?
XVIII Vedendo quella vecchia, le chiederai quanto è che le devi dare pel I luglio.
E le
dirai: perché, se non viene
venisse Don Orione, così io glie le
li preparo.
Poi me lo fai subito sapere, poiché bisogna essere puntuale con quella tale.
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XIX E parimenti dirai al canonico della Costa che faccia mostra di niente,
e
ma chieda alle sig.ne dei soldati quanto
è che c'è da pagare col I luglio.
Ma faccia come se chiedesse lui come lui. Così dispongo tutto.
XX Avrei bisogno di sapere tutto il più presto.
XXI Al canonico Della Costa dirai che gli Esercizî a Villa Soranzo
non
cominciano prima del 10 luglio, ma
e, forse facilmente,
anche alcuni giorni dopo,
a causa degli esami governativi pei liceisti (3ª liceo) che si protrarranno forse sino al 12 e più.
Vedremo un po'.
XXII Determinerò meglio il giorno appena uscito l'ordine a Novi degli esami dei liceisti
XXIII So che don Giuseppe Pedemonti lo sostituirà volentieri alla Costa,
e ciò mi fa piacere.
XXIV Chissà se il fratello del presidente del circolo verrebbe subito con noi
agli Esercizî di Villa Soranzo? Sarei quasi più contento che non andasse a Bra,
dove quest'anno saranno tutti piccoli o quasi. Sentilo un poco, ma tu direttamente.
XXV Ricevo ora il tuo espresso che si riferisce a S. Clotilde e al sopraluogo
di domani alle 18. Comportati come ti sei comportato sin qui. cortese,
oserei dire più dolce ed espansivo di modi, ma educatamente deciso a chiedere lo sgombro.
Io, come ti ho detto, oggi devo andare d'urgenza a Venezia per l'orfanotrofio:
la congr. di C. approvò ad unanimità la vendita a noi:
c'è ora da agire con la prefettura per non perdere il frutto di tutto.
Tu dirai sempre che sei dispiacente, ma non ti è possibile cedere.
Vuol dire che se poi il pretore deciderà diversamente, o ricorreremo contro
o (se è possibile) vedremo di elevare il fitto in proporzione del danno.
Spedisco per espresso sicuro che ti giungerà a tempo.
Saluti, conforti e benedizione.
Tuo in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Orione d .D. Pr.
P. S. Sono tornati alla Congregazione: curia Antonio, De Francesco
e chiede di essere ricevuto in luogo di penitenza don Aliffi.
Questi però si trova ora molto malato, e sempre a Messina.