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Non ho tempo a rileggerla


 +        Roma, il 26 maggio 1929

         S. Filippo N.


 Caro don Bartoli,


 La grazia e pace di n. Signore siano sempre con voi!

 Ritorna il ch.co Antonio Cricenti, ora chierico veramente quanto ad ordinazione,
e speriamo che sia sempre più anche di spirito.

 A S. Pietro vi è altra ordinazione, e sarei disposto a far dare la tonsura
al ch.co Loiacono, se vedi che ci possa essere spiritualmente e religiosamente preparato.
Bisognerà provvedere subito i suoi documenti, e quindi ti metti in comunicazione diretta
col can.co don Perduca a cui è affidata la pratica per gli ordinandi.
A suo riguardo scriverai a me solo se tu ritieni che non convenga ancora promuoverlo,
adducendomi i motivi; - diversamente fai con don Perduca,
dicendogli che già hai tali disposizioni, - e mandi subito i documenti.

 Il ch.co Scillone ora è suddiacono, e se Dio vorrà, per Natale sarà sacerdote, -
però tutti devono essere in regola con gli esami; per la tonsura, per sé,
basta avere iniziato lo studio della teologia, ma si suole conferire dopo la I teologia.

 Il ch.co Loiacono dovrebbe, venendo, prima di S. Pietro,
prepararsi a dare anche l'esame di alcuni trattati di teologia.

Se Mg.r Vescovo si fermasse in diocesi anche per le ordinazioni di settembre,
gli farei dare anche i due minori; chiedere che glieli dia in qualche domenica

dopo S. Pietro, non crederei.

 Ho telegrafato don Curia a Marsala, da quattro una settimana, che venisse

a San Prospero, e ciò nello intendimento che ti sia di braccio destro per le feste

di S. Antonio. Spero sia giunto, e unisco lettera per lui, che già avevo scritto da circa

un mese, a Tortona, - e che poi non spedii. Gliela rimetti.

 Come vedrai, Sua Eccell.za Mg.r Paino mi ha liberato da quell'impegno
che avevo con lui circa l'istituto da aprirsi in Messina. E fu vera grazia della Madonna,
perché non avrei avuto personale preparato, - dato l'elemento che ci voleva affidare.
Deo gratias!

 Avevo pensato di mettere don Curia alla chiesa della Consolata in Messina,
ma, prima, vorrei ora fare un sopraluogo. Sarei venuto per S. Antonio,
ma il 9 giugno vi sono a Torino le feste pel Beato Don Bosco, -
e come ho preso parte 41 anno fa ai suoi funerali,
e così vorrei assistere al suo trasporto trionfale.

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 Sino a tutto il 2 giugno resto a Roma, qui alle Sette Sale, 22.

 Sento che avresti cambiato progetto pel Santuario di S. Antonio, -
prima mi pareva che volessi ricopiare quello di Tortona, ridotto.
Sta attento in quali mani cadi, - è vero che c'è Sant'Antonio!

 Ritorna Cardi, il quale mi dicono abbia deposto l'abito da chierico
con apatica indifferenza. Non è cattivo, ma si bagna addosso e a letto, ed ha sciupato
parecchi materassi e in più la lettiera. Non desidero sia ripreso a S. Antonio, -
non farebbe del ben agli altri.

 Così, prima di mandare su altri bisognerà escludere i figli delle vedove, che poi,
come fece la madre del Caridi, non fanno che esaltarsi e distogliere i figli, -
e anche gli altri, prima di credere alla loro vocazione, bisognerà stacciarli bene.

 Oggi si fa l'acquisto della nuova casa di Castelfranco Veneto,
allo scopo di salvare la vita di parecchi che lavorano a Venezia o presso Venezia,
e, non resistendo a quella bassura di clima finiscono tisici e muoiono, -
ogni anno ha le sue vittime, - e appena ab spero si sia fatto a tempo a salvare don Sterpi -

 Non mi pare avere altro, o non ricordo.

 Al tuo paese ci sono ora già dieci fanciulli interni, e speriamo bene!

 Ieri ho veduto ad Ognissanti la tua sorella sposata qui, - mi disse che tuo cognato
e tutti stanno bene.

 Il Cricenti ti dirà della festa di jeri, che riuscì un vero trionfo della Madonna.

 Saluto te e tutti e vi conforto in Gesù Cr. e Maria SS.

 Tuo aff.mo


        Sac. Luigi Orione  [d. D. Provv.za]