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Al M. Rev.do Signore

Sig.r Don Angelo Bartoli

Direttore Istituto San Prospero

Via Reggio Campi in Reggio Calabria


 +         3 marzo 1933 A. XI


 Caro don Bartoli,

 La grazia del Signore sia sempre con noi!

Martedì mattino (giorno di carnevale) fu telefonato al comm.r Castelli

da don Adaglio, che Don Orione aveva ricevuto la convenzione -

quando potevo andare per firmarla. Egli rispose, con molta cortesia,

dicendo che quel giorno non gli era possibile, che avrebbe telefonato lui,

ma che, da parte sua si ritenesse già come se avesse firmato.

 E, poiché don Adaglio gli disse che io avrei dovuto partire presto pel Piemonte, -

egli rispose che anche lui doveva partire, per la Francia, e ripeté:

[«]dica a Don Orione che ritenga il contratto come firmato.» Finora non ha chiamato, -

e, se non chiama ed io dovessi partire (può darsi sia andato in Francia),

firmo firmerò e lo lascio a don Adaglio da portaglielo per quando arriverà.

 Tu puoi già pubblicare che il contratto fu firmato, e che vengo,

se questa notizia ti può giovare per la propaganda.

 2/ Si, vengo, per dare la prima zappata, e portare via il primo cofano di terra.

 Tieni presente che dovrò essere qui pel concistoro,

perché ho bisogno di vedere il nuovo Vescovo di Ventimiglia e il Card. di Torino

come il Card. di Firenze, che era già a Padova, - e altre persone.

 3/ Sarà quindi subito dopo; non potrà essere pel 14 corr.

prima devo andare ancora a Genova per quell'acquisto e fare una punta a Tortona

 5/ Nessuna difficoltà che don Piccinini venga, anzi son ben contento.

 6/..Pel giorno che si iniziano i lavori, manderai L. 25.000 a Castelli

o, almeno, 20.000.

Non aver paura. Sant'Antonio deve farsi sentire, e questo modo gioverà molto.

 6/ Allarga la propaganda quanto più puoi, e sii puntuale nell'uscire col bollettino.

 7/ Urge avere quel terreno del Parroco di S. Lucia.

 8/ Ti mando una lettera di don Perciballi. Tu vai a Messina,

e te la intendi con lui bene.

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In via riservata dico dirò a te e a lui il mio pensiero, su la nostra permanenza

a Messina. Tu e lui, fate mostra di niente e vedete la chiesina in muratura che ci è stata

offerta, quella che dice che è essere in città.

 Non è questione per noi che la chiesa che ci offrono sia grande o piccola,

né che sia parrocchia o no, anzi io preferisco che non sia parrocchia, -

non voglio parrocchie: solo per necessità accetto parrocchie.

 Ciò che ci deve premere è, per ora, di avere un piede fermo in Messina,

in Messina - città, - non fuori: un piede a terra.

 9/ Il nostro programma deve essere un programma non massimo, ma minimo:

avere una piccola residenza alle porte della Sicilia, in Messina;

e purché ci sia tanto da  poter vivere un sacerdote con un fratello coadiutore, per ora.

Non chiediamo di più: il resto verrà, non temete!

Di lì m[u]overemo, noi, o chi verrà dopo di noi, per l'interno dell'isola.

 10/ Tu vedi, insieme con don Perciballi, se la chiesetta che offrono

ha tre o quattro camerette, e se è in un centro, che possa il sacerdote avere modo da vivere

sia con le elemosine di messa che con qualche altra funzione.

 11/ Non voglio che don Perciballi pretenda di fare funzioni che sono di diritto

parrocchiale: e non deve chiedere di farle, e non dovrà mai accettare di farle, se anche

lo pregassero, - così si evita di urtare con i parroci con la curia e con il clero locale.

 12/ Noi ci accontentiamo di una piccola residenza, purché sia in città,

perché di lì m[u]overemo verso l'interno dell'isola.

Tutto deve restare segreto, e tra te e Perciballi.

 Io vidi a lungo Mg.r Arcivescovo di Messina e ci siamo lasciati molto bene.

Seppi da lui che erano state offerte a don Perciballi due chiese, - mi fece meraviglia

e io non dissi nulla perché nulla sapevo. Non ho detto né che restiamo né che partiamo;

ma, venendo a Reggio, vado anche a Messina, già l'Arcivescovo lo sa

ed è cosa che va decisa con la mia venuta, - quindi ho urgenza

d’essere informato, - spassionatamente.

 Saluto, conforto e benedico in Gesù Cristo e Maria SS. te e tutti

 Aff.mo tuo


           Sac. Orione  d. D. P.


 P. S. 1/  Non si può prendere nessuna decisione circa l'offerta di S. Pier Niceto,

 se prima non c'è un piede fermo in Messina, - è evidente.

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 2/ Quindi risponda rispondete chiaramente che non essendo sicuri di restare

a Messina, ringraziamo, ma non ci è possibile pren pensare a fondazioni nell'isola;

forse dipenderà dal rimanere o non a Messina. Siate molto cortesi nella risposta,

e tenetevi la porta aperta.

 3/ In caso, bisogna poi andare tu e Perciballi a vedere sto convento

di S. Pier Niceto.

 4/ Il Rev.mo Mg.re di cui la lettera parla, è, certo Mg.r Bruno,

canonico della cattedrale, già Rettore del seminario, il quale è di S. Pier Niceto.

 5/ Non si chiede che l'Opera possa svilupparsi, ma solo di avere una chiesetta pubblica e alcune camere: una residenza in città, che dia da vivere in due.

 6/ Bisogna avvertire subito don Sterpi dell'invio della salma di don Bariani,

e del legno che lo porta a Genova, così mandiamo a prenderlo al porto,

appena sapremo che la nave è in arrivo. Perchè bisogna intanto, fare delle pratiche

pel trasporto, - o mandarlo a prendere noi con un[]auto.

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