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Non riletta


 [+]       Anime e Anime!

        Bs Aires, 6 marzo - A. marziano 1937

 Caro don Bartoli,


 La grazia di n. Signore e la Sua pace siano sempre con noi!

 Don Sterpi mi trasmette lettera del comm.r L. Castelli che chiede il mio benestare

per una somma di oltre un milione, da pagarsi a rate annuali di 130 mila lire per 10 anni.

Dice di avere ricevuto già 190 mila, - (mi pare) - perché non ho qui la detta lettera.

 Non ti posso dire la sorpresa che mi ha fatto al venire, solo ora, a conoscenza

di somma tanto rilevante, che si deve al Castelli; vuol dire che nell'orfanotrofio

avete avreste speso quasi il doppio che nel santuario.

 Ma possibile che don Sterpi abbia permesso che la Congr.ne si impegnasse

in un debito così forte? Dove prenderai tu quasi L. 11.000 mensili,

da poter pagare annualmente 130 mila lire?

 Il Castelli mi chiede che io riconosca tale suo credito, e che la Congr.ne

prenda impegno di pagare. Io mai, né quando ero in Italia né di qui ho saputo

che l'orfanotrofio avrebbe ipotecata la Cong.ne, né che la casa di Reggio si fosse impegnata

per una somma così rilevante. Anzi ho sempre raccomandato che si andasse cauti

nelle spese, che non vi gravaste di debiti.

 Nella tua di Natale, 15 dic. ,molto buona lettera nulla nulla mi dicevi circa tale

situazione :mi parlavi di spese per la cucina, letti, coperte, arredamento etc. nulla più.

 Nella tua del 6 dic. 1935, mi dicevi che Castelli aveva in mano già 170 mila lire; -

ora, se egli scrive che ha ricevuto a tutt'oggi 190 mila, vuol dire che nel 1936

non avrebbe avuto che 20.000 Lire. -

 Ma come si spiega che a tutto nov.bre del 1935 erano entrate 107 mila, e poi,

in tutto il 1936, a Castelli non si sarebbero date che 20 mila? Hai fondi in cassa e quanto?

 Ma come ti sei avventurato in una spesa di oltre un milione? -

 Dammi tutte le spiegazioni, senza tacermi nulla: bisogna sapere di che vita si vive,

e di che morte si muore.

 La Divina Provvidenza ci ajuterà, se la pregheremo umilmente e con fede,

ma, certo, bisogna non pretendere né obbligarla a fare miracoli per le n/ imprudenze.

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 Ora poi abbiamo la immane spesa di Roma e cioè l'impegno gravissimo di via Appia

e dei chierici che vanno crescendo; - io poi non posso ajutare, e don Sterpi

non va schiacciato da maggior peso.

 In attesa ti conforto e benedico, te e tutti in G. Cr. e Maria SS.

 Tuo aff.mo


           D. Orione d. D. Pr.


 P. S. Tutti qui vi salutano fraternamente.

 Saluto in Domino don Galluzzi, don Ladislao, don Del Grosso.

 Come sta ora don Del Grosso?

 Saluto e benedico anche i chierici e gli orfani, tutti, le suore e tutti.

 Pregate per me.

 Aff.mo sempre in G. Cr.


           D. Orione  d. D. P.


 Mandami la contabilità intera: santuario e orfanotrofio.

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