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+ [Tortona,] il 13 / XI / 1938 XVII
Caro don Bartoli,
la grazia di Dio e la Sua pace siano sempre con noi!
Ho ricevuto la consaputa grave lettera, molto serena e dettata da spirito
di coscienza e di carità, e verso il fratello e verso la Congregazione.
Sono contento dello spirito di prudenza che ti regge.
Ieri ho spedito la stessa lettera a Mg.r Cribellati, per espresso - raccomandato,
pregandolo di chiamare don G., e qualora non risultasse pienamente innocente
né vittima di calunnie, gli comunicasse che egli è trasferito ad Ognissanti.
E tutto sia fatto con ispirito di grande carità in Domino.
In qualunque modo tu, appena ricevuta la presente, continui la inchiesta, subito,
senza dare tempo che i giovani possano avere tempo di complottare, e fai loro scrivere
ciò che depongono, sia in un senso che in un altro, - chiami tutti gli indiziati, passivi
o attivi, compromessi direttamente o indirettamente. -
È cosa da farsi al volo, e tutto in brevissima ora, - poi imponi loro di non parlarne
a nessuno, - e magari, sino a che non hai esaurita la inchiesta li tieni a S Prospero.
Li tratti con serenità e, quasi, senza dare eccessiva importanza, quidquid dicant.
Tutti gli scritti devono restare riservati a te, a nessun altro per ora.
Sarei venuto giù io o don Sterpi, ma non mi è parso prudente, - per ora.
Vedremo come le cose si mettono. In qualunque modo, tengo pronto
un sostituto da mandarti.
Attendo assicurazione che hai dato corso alle disposizioni della presente.
Raccomandati al Signore, - anche qui si prega che tutto finisca bene.
Assicurali di stare tranquilli che nessuno potrà né punirli, né allontanarli. -
E
ciò sarà fatto si
dovrà fare, a meno che risultino calunnie.
Comunque, non si prenderà nessun provvedimento, senza mio permesso.
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