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Personale
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[Tortona] 8 Maggio 1923
Caro don Gemelli,
Fò seguito al mio telegramma da Venezia. Vedi, caro don Gemelli,
tu sei destinato al Brasile, perché, ritardando ad avere il passaporto,
ho dovuto inviare in Argentina, dove era urgente un soccorso, un altro.
In Brasile ti troverai bene.
In Argentina manderei, (e partirete insieme) don Manca,
ma mi preme che partiate al più presto.
Non è vero quello che ti hanno detto all'agenzia,
che poi, allo scalo ti sarà facile ottenere di andare più al Brasile che in Argentina;
e poi, anche questo fosse, non c'è da arrischiarsi.
Di più il passaporto pel Brasile ti servirà anche quale documento
per la tua permanenza in Brasile.
Lascia andare quindi ogni pratica per l'Argentina, e fa il passaporto pel Brasile,
che ti sarà molto più facile, perché si esige meno, così ad es.
non esigono le impronte digitali etc. Rivolgiti al Consolato del Brasile.
Se vedi che non ti è possibile - se non con lungo spazio di tempo -
avere a Messina detto passaporto, allora scrivimi, che te lo farò fare a Roma o qui.
Però sarebbe una vergogna non poter ottenere il passaporto in una città quale Messina,
se non dopo mesi e mesi. Ma dove siamo, in Africa forse, e non più in Italia?
Se trovi incagli, rivolgiti al questore o alla r. prefettura.
Quello che urge è che tu abbia il passaporto pel Brasile
Vedi che don Manca e gli altri sono pronti, e mi preme che, entro il mese partiate.
Ti mando una lettera ricevuta jeri, e rispondo per cartolina che tu sei incaricato,
e niente altro.
Tu vedi, e sappiti regolare.
Desidero che ogni vertenza e bega per il consaputo padiglione
(che non ho affatto intenzione né di vendere né di lasciare ipotecare)
sia finita prima della tua partenza da Messina.
La lettera del Vadalà fu mandata per raccomandata.
III Mg.r Vescovo di Noto offre 4 mila lire se gli vendiamo Monte San Luigi,
che va, come sai, giù di là fino al torrente,
dove il compianto don Bariani facendo la strada si rovinò l'occhio.
Tu che sei pratico mi dirai subito, a volta di corriere, se credi che detta somma basti.
Vedi che quel terreno è gravato da un canone annuo di L 25.
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Che se tu ritenessi che potesse costare di più (malgrado il canone)
allora mi dici quanto, secondo tuo criterio, potrebbe prendersi.
Che se si trattasse solo di 500 o L 1000 in più, desidero darlo al Vescovo,
cioè alla santa chiesa per meno, cioè per L. 4000. E ciò farei anche per rispondere
con
un atto cristiano ad un atto di iniquità
ingiustizia che ritengo si sia commesso
a danno della nostra povera Congregazione, per cui ho perdonato e perdono di cuore,
ma ciò non toglie che ciò che non è stata una buona azione
diventi un'azione buona pel perdono e pel perdono che io da parte mia ho dato,
ma che temo abbia in avvenire da essere espiato dolorosamente da chi lo ha commesso.
Attendo dunque relazione su tutto, anche sull'andamento della Casa
e chiesa della Consolata.
Ti conforto e benedico in G. Cr. e Maria SS.
Tanti saluti a quelli di S. Prospero come pure a quelli di Messina -
Tuo aff.mo in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Orione della Div. Provv.za
P. S. Se tu sapessi che da quel terreno potesse prendersi ad es. un 7 od 8 mila lire,
allora ti manderei a Noto. Ma là saresti sulle spese,
perché dovresti cercare il compratore che arrivi a dare quel tanto di più,
e poi essere sicuro che te lo dia subito, perché sai che non c'è da fidarsi.
A meno che là tu non conoscessi persona di assoluta fiducia che s'incarichi di vendere
e poi di mandarci (?) il denaro.
Dei preti non so se ci sia di chi fidarci. Non di D Bonfiglio.
Vedi un po' e scrivimi subito.