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 +        Anime e Anime !

         Tortona, il I Maggio 1925


 Caro don Gemelli,


 La grazia e la pace di Nostro Signore siano sempre con voi!

 Penso che sarete giunti, sani e salvi, in Palestina,

e che farete potrete oggi cominciare il mese della Madonna

sulla terra stessa che vide e fu patria della SS. Vergine e di Nostro Signore -

 Vi abbiamo seguiti col cuore con la preghiera -

 Don Gatti mi ha scritto, in data 17 aprile che partiva per Rodi,

e che don Adaglio e fra Giuseppe sarebbero venuti in Italia per meglio curarsi,

visto che costà non è possibile avere quanto fa bisogno né clima adatto

 Spero che questa mia giunga prima del loro imbarco.

Tu prendi, alla partenza di D. Adaglio, le redini di codesta Casa del Rafat;

ti raccomandi a Nostro Signore e alla SS. Vergine,

e non dubito che farai quello che potrai per adempiere bene e religiosamente

i doveri del tuo ufficio. Pregherò e farò pregare per te.

 Nelle difficoltà non bisogna avvilirsi, ma confidare nella Divina Provvidenza.

 Va sempre con una grande dirittura morale e lealtà e sincerità con tutti.

Semplice come la colomba, ma prudente con tutti come il serpente

Sopporta con pazienza le pene e le sollecitudini annesse al tuo posto.

Abbi vigilanza e pazienza con i tuoi confratelli; amali come tuoi fratelli,

e fa del bene alla loro anima. Fa che essi capiscano che tu li ami nel Signore,

e che vuoi il loro vero bene: fa che si sentano confortati dal tuo cuore

 Nostro Signore premia le fatiche del superiore,

anche quando esse non ottengono né presto né mai il frutto desiderato.

Non pretendere sempre che una cosa si faccia subito; guarda, caro D. Gemelli,

che un superiore spesse volte deve contentarsi di preparare la strada,

anzi delle volte di semplicemente additarla, lasciando che la cosa si faccia a suo tempo,

nell'ora di Dio - Mosè stesso, dice la S. Scrittura,

che dovette accontentarsi di additare ai suoi la Terra promessa.

È un fatto questo che ci deve insegnare molte cose.

 Ho sentito il servo di Dio Don Guanella dire più d'una volta:

«Bisogna, prima, che io cada in terra, come il frumento, e muoia,

perché possa essere capito dai mie».

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 Molte volte ti capiterà così con quelli che ti stanno ai fianchi.

Metto te e quelli che sono con te nelle mani della Madonna SS.: sia la vostra mamma.

 Quando don Adaglio partirà, io, da quel momento, ti metto nelle mani codesti figli, -

dei quali io e te dovremo dare conto a Dio.

 Mettiti nelle mani tu del Signore e della Santissima Vergine, e fa, col divino ajuto,

di sacrificarti come una vittima, e sacrificarti con allegrezza, fidando nell'ajuto di Dio,

che non ti mancherà.

 Scrivimi una volta al mese, anche io non ti potessi sempre rispondere,

e dàmmi relazione del personale e di tutto che crederai opportuno.

 Col Patriarca e con tutti va con ogni semplicità e prudenza,

e con sincerità di figlio e devozione; vuol dire che si resta fin che si può restare in Domino,

e poi, se non si potesse proprio nella condizione attuale della Casa, etc.

(come mi scrive don Gatti), ci inginocchieremo e diremo con umile cuore di figli:

Eccellenza, è con dispiacere, ma avanti così non si può.

Ed eEgli confido che avrà cuore di Vescovo e di Padre nel Signore.

 Don Gatti mi scrive anche che il Patriarca

vuole mettere le suore per la cucina, biancheria etc. -

Fate in modo che siano a debita distanza da voi altri, e da non essere schiavi di monache.

 Quanto a Cafarnao, don Gatti (al quale ho scritto da tre giorni a Rodi)

combinerà le condizioni col sig.r Senatore Schiaparelli;

ma lo stesso D. Gatti mi scrisse da Gerusalemme che ci vorrà un po' di tempo, -

perché a Cafarnao ci sia un locale adatto per i religiosi che vi si dovranno mandare.

 In questa prima quindicina di maggio partirà don Bruno e due o tre altri per Rodi

 Il papà di don Montagna come di don Sterpi sono ancora vivi,

ma vanno piano piano spegnendosi, specialmente il papà di D. Sterpi.

Fate di pregare per noi.

 Il pellegrinaggio a Roma è andato abbastanza bene; noi s'è fatto quel che si è potuto.

 Mg.r Vescovo ci ha scritto fin una lettera di soddisfazione e di ringraziamento -

Soli Deo honor et gloria! -

 Ho sentito a Venezia che il Lloyd Triestino ha la sua base colà,

e fa quindi capo linea a Venezia.

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 Parlane con don Adaglio, perché se fra Giuseppe,

invece di scendere a Brindisi, volesse proseguire per Venezia

e credesse che il clima di Villa Soranzo (che egli conosce) gli potesse fare bene,

continui pure, (se il biglietto gli dà facoltà). Che se, invece, sente che gli può giovare di più

il clima forte di Monte Mario a Roma, o più forte di Bra e di Cuneo,

veda un po' lui di regolarsi, secondo che codesti medici gli diranno -

Don Adaglio, invece, è bene che veda prima i suoi,

e poi andrà dove i medici gli diranno che gli fa meglio.

 Tutto quello che scrivo a te su questo riguardo ve lo leggete con D. Adaglio;

e così ho scritto a D. Adaglio cose per te.

 Saluto e conforto e benedico te, Cianci, Gismondi, Pio, Renato e tutti, -

e il Signore e la Madonna SS. Vi confortino e benedicano tutti.

 Tuo aff.mo


          Sac. Orione  d. D. P.


 P. S.  Ogni ossequio a Sua Beatitudine il Patriarca -


 P. S.  Questa lettera doveva, a principio, essere un semplice biglietto

da includersi nella lettera che ho scritto stamattina stessa a D. Adaglio -

Poi mi è venuta lunga, e penso ora di mandarla a parte nel timore che don Adaglio

e fra Giuseppe fossero già partiti per l'Italia, dove li aspettiamo,

come mi scrisse don Gatti, perché possano guarire -