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[Al M. Rev.do Signore

il Sig.r Don Sante Gemelli

Direttore Orfanotrofio Acandia

in (Egeo) - Rodi]


 [+]         Anime e Anime !

          Tortona, il 7 / 2 [1]930


 Caro don Gemelli,


 La grazia e la pace di N. Signore siano sempre con noi!

 I Ho ricevuto la tua del 20 genn. e poi il telegr.

che mi annunciava la partenza da Rodi per l'Italia di Pio. Sino ad oggi egli non è giunto,

a meno non sia andato direttamente a Cuneo o altrove.

 La tua lettera fu scritta, - evidentemente, - prima che tu ricevessi

la mia lettera esplicativa del telegramma che ti avevo mandato da Bra.

Dopo non ti sarai più meravigliato di un telegramma così reciso.

Che vuoi? Quando mi si dice che un uomo di Governo, inviato colà per un'ispezione,

mette in un memoriale destinato alle autorità che uno dei nostri, missionario,

ha dovuto essere ricoverato all'ospedale per certa malattia

contratta per vizî così disonorevoli, - io non dovevo tardare a prendere tutte le precauzioni

perché non ce ne venisse un danno e disonore a Rodi, -

e danno alla salute di codesti ragazzi e alla loro moralità.

 Ora don Adaglio mi telegrafa che la cosa è infondata.

 Io me lo auguro, ma, da parte mia, non potevo regolarmi diversamente.

 Penso però: Ma come poteva mai l'Onor.le Barbiellini scrivere una simile cosa,

se non gli fosse stata riferita? e da persone che affidassero?

 2/ Ho ricevuto gli attestati del suddiaconato di D. Gandini e D. Giachetti, -

e, da parte mia, sono ben lieto che Sua Eccell. Rev.ma ordini per Pasqua sacerdoti i due, -

anzi lo ringrazierai di cuore per me

 3/ A Mg.r Cribellati, che ora mi ha interpellato, ho risposto che pure lo ringrazio,

e che sono contento. Fa tu che essi siano preparati sotto ogni riguardo.

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 4/ Don Adaglio fu preso da febbri malariche, e venne, con suo grande strapazzo,

portato all'ospedale italiano di Caifa. Di là è uscito,

e, attualmente si trova all'Istituto Italiano «Scuole don Bosco» di Caifa, presso i Salesiani.

 Egli mi scrisse che tornare a Cafarnao e per la salute

e per l'urto terribile che c'è tra lui e le suore, non se la sente.

Restare a Caifa non può, e che ci fa? Venire in Italia,

dove io lo avevo chiamato per riferire su quella situazione,

non se la sente da solo di fare tale viaggio; - e mi dice che verrebbe a Rodi da te.

 Gli ho scritto che, da parte mia, sono ben contento E ne scrivo al Conte,

perché sia informato, poiché non so se egli gli scriverà, - anzi mi sono offerto di scrivere io

Vuol dire che pagheremo all'Associazione una congrua pensione

pel tempo che don Adaglio si fermerà a Rodi. Ti avverto di questo

perché tu lo accolga con ogni fraterna carità in Domino.

 5/ E Ma, in via riservata, ti avviso anche che il 20 gennajo,

giorno in che ebbi un lungo abboccamento col Conte,

(quando ancora don Adaglio non era caduto malato di febbri,

o, almeno, qui nessuno lo sapeva), -

il Conte, parlandomi di lui che aveva urtato con le suore di Cafarnao,

ebbe a dirmi che: «anche le suore di Rodi gli avevano scritto

(o detto) che quel di don Adaglio che, essendo passato da Rodi,

ne aveva sempre una per la sua cura etc.»

 Il pensiero era questo, - le parole equivalenti, press'a poco. -

Ora lui non sa questo, né deve saperlo per non affliggerlo;

ma te lo dico perché quando sia lì, se avesse bisogno di qualche cura,

vedi tu che non vada troppo dalle suore di codesto ospedale

( mi pare abbia detto che erano le suore dell'ospedale

che avevano fatta quella osservazione sulla incontentabilità di don Adaglio), -

perché non abbiano da scrivere al Conte e mettere ancora più in mala vista

il don Adaglio stesso.

 6/ Questi io desideravo tornasse anche pel desiderio dei suoi:

sua madre fece ora la polmonite, - se l'è cavata,

ma è ancora in convalescenza ed ha una età rispettabile,

ed è donna frusta dal gran lavoro. Può darsi che mentre ti giunge questa mia,

il don Adaglio già si trovi a Rodi; comunque, mi farai sapere subito come sta.

Pareva che stesse tanto bene ora di salute a Cafarnao!

 Pazienza, - et sit Nomen Domini benedictum!

 7/ Mi farò dovere e premura vedere S. E. il Governatore

e Sua Eccell. Mg.r Arcivescovo al loro giungere in Italia.

 Saluto, conforto e benedico te e tutti.

 Pregate per me!

 Tuo aff.mo in G. Cr. e nella Santa Madonna


       Sac.te Luigi Orione  della Div. Provv.za

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 8/ Abbiamo il can.co don Perduca malato da un mese circa.

Si manifestò la pleurite: ha poi le gambe gonfie e i piedi che non lo reggono - e febbre.

Si è già fatto un consulto, sino ad oggi poco o nessun miglioramento- Prega e fa pregare

 9 P. S.  Don De Paoli, venuto per la morte della mamma, parte il 20 corr.

 Giunse don Casa per la morte del fratello sacerdote e del padre

 È giunto don Contardi, che ha il padre grave, colpito da paralisi,

stanno bene tutti ti salutano.