V023T091 V023P150
Riservata
[+] Anime e Anime !
Tortona, venerdì 17 di febbraio 1928
Caro don Bruno,
Grazia e pace e conforti da Dio a te e a tutti!
Avrai ricevuto una mia lunga lettera, che ti ho scritto da Roma giorni fa.
Quando la scrivevo, ignoravo che il compianto Sen.re Schiaparelli
quella mattina stessa fosse già morto.
Scrivevo dopo avere mandato don Sterpi a prendere notizie di lui
alla vicina casa dell'associazione, e avevano risposto che il professore stava un po' meglio.
Spedii allora la lettera a te. Alla sera, tornando io alle Sette Sale da Ognissanti;
prendo
un giornale e vedo annunziata la morte della
dello Schiaparelli,
avvenuta inaspettatamente. Pensa l'impressione che ne ebbi!.
La mattina ti ho telegrafato, promettendo anche di scriverti,
ma da Roma non potei scriverti, - lo fo ora.
Quindi la lettera ricevuta da me era già scritta e spedita, il dì stesso della morte.
Ma
all'ufficio dell'associazione di Roma non lo sapevano, so
lo si seppe solo alla sera.
Io venni su da Roma col desiderio di prendere parte ai funerali.
Per un incidente non potei arrivare, - tuttavia avevo già telegrafato a don Gatti
di andare a rappresentarmi e mandai anche D. Gemelli per voi e per Cafarnao.
Avrai appreso dai giornali altre notizie e come i funerali
furono fatti a conto dello Stato - Ora non sappiamo chi gli succederà: vedremo.
D. Gemelli non poté quindi parlare col Senatore, ed ora lo tengo qui,
né
intendo rimandarlo in Palestina sino a che non sappia
sappiamo ben chiaro
come le cose si metteranno: noi a Cafarnao resteremo solo
se la associazione ci dà un altro Istituto o Casa in Palestina,
dove si possa andare nei mesi di mal aria, quando a Cafarnao si cade come stracci.
Noi miriamo ora a fare patti che impediscano la rovina della salute dei nostri congregati,
e
anche che non siano si
faccio uno sfruttamento del nostro personale,
ma
che ci sia si dia
un'equa retribuzione, che permetta di contribuire pei
nostri probandi
e novizî e per quando sarete inabili o vecchi.
Tu ora cerca subito di farti dare dalla superiora dell'ospedale italiano
quel denaro che sai che ti veniva da parte dell'associazione.
V023P151
Non
tardare: dà ascolto a me, Se se
già non lai lo
avessi preso.
Non si sa, domani, come le cose andranno; tu dirai che hai da pagare i fornitori etc.
Non è più ora il momento di fare questioni se devi o no dipendere da una suora:
vedi di levarti tutti i debiti e anche prelevi quel tanto che puoi per fare le spese,
e perché in questo possibile caos o ristagno di cose,
che succederà per la successione del Senatore, tu o meglio l'Istituto
non
abbia abbiate a
soffrirne: pagate paga
anche i mensili all'agronomo
e
al maestro. come Come
ti ho scritto, e come già avevo detto al Senatore e a te,
al maestro Cantoni bisogna dare non meno di L. 500 mensili.
Pensa che al Ravazzoli (compagno del Cantoni) che non ha diploma,
noi diamo viaggi, vitto pulizia, L. 300 mensili più tasse per esami
e impegno di fargli prendere il diploma con ogni spesa inerente.
Tu all'agronomo come al maestro pagherai mensilmente.
quando
Quando il Senatore mi propose pel
maestro L. 400, io non l'ho accettato,
te lo ricorderai, là nella sala d'aspetto alla stazione di Alessandria -
Io non trovo un maestro, occupato tutto il giorno per L. 500 al mese;
quindi per ora metti quello, e poi vedremo.
Desidero che tu mi informi subito se hai potuto avere
dalla superiora dell'ospedale il denaro che hai bisogno per l'orfanotrofio
e se hai pagato i debiti fatti da don Gemelli, in tua assenza.
Egli mi dice che ha preso il denaro dove gli hai detto tu. Attendo dunque.
Come ti scrissi già, io non potei vedere il Governatore, -
ho visto che si fece rappresentare ai funerali - Ti raccomando una grande calma e serenità,
ma sopra tutto, una grande fiducia nel Signore.
Fate suffragi al Senatore, - anche oggi ho applicato la Messa per lui.
Appena saprò altre cose, te le riferirò.
Oggi ho interessato D. Perduca per le ordinazioni a codesti cari chierici -
Vedi di occupartene.
Ti conforto e vi benedico tutti in Gesù Cristo e nella Santa Madonna.
Scrivimi qui.
Cercherò
di vedere il Senatore Governatore,
-
e andrò anche a Torino per vedere che notizie ci sono - Il Conte Venerosi,
sostituto del professore è in Africa, diretto a Gibuti: ma fu richiamato.
V023P152
Ricevi saluti fraterni da D. Gemelli e da tutti.
Domani vado a Venezia.
Pregate per me.
Tuo aff.mo in G. Cr.
Sac. Orione d. D. P.
P. S. Tuo fratello fu a Roma con la sposa, furono dal Papa, assai contenti
P. S. Quelle L. 1000 che hai trattenute per la cappella, vedi pure di prelevarle
(se già le avessi adoperate), per tenerle, invece, a disposizione,
poiché tutti mi dicono che quel denaro non è dell'associazione.
Schiaparelli era una coscienza cristiana adamantina,
e certo avrebbe riconosciuto che venivano a noi, -
ma chi verrà sarà della rettitudine d'uno Schiaparelli?
Ti ricordi la lettera che ti ho dettato a Schiaparelli?
Forse era il Signore che gli faceva annunziare la prossima morte