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[+] Anime e Anime !
Tortona, il 7 Marzo [1]928
S. Tommaso d'Aquino
Caro don Bruno,
La grazia e pace di N. Signore siano sempre con noi!
Ricevo
Ho ricevuto la tua gradita lettera del 3 / 3 [19]28,
-
e sono meravigliato come essa abbia potuto già giungermi stamattina: in 3 giorni!!
Rispondo brevemente, ma subito.
Allo stato delle cose, non credo prudente portare via degli orfani Armeni
da Rodi subito Sono orfani che noi abbiamo ricevuto da educare, da custodire,
ma da Autorità costituite, - quindi, - domani, potremmo incontrare responsabilità,
gravi appunti, se non pure conseguenze, qualora ci capitasse qualche disgrazia,
se prima non ci intendiamo bene e non si fa di accordo con l'associazione e col Governo.
Che
direbbe direbbero,
domani, l'associazione e il Governatore?
Chiarendo le cose noi potremo ottenere ugualmente tutto; e, forse,
avere ancora dall'associazione qualche aiuto o almeno appoggi morali,
quando occorressero.
Sarà poi cosa di cui mi interesserò con sollecitudine con l'associazione
e ne parlerò, dopo, anche al Governatore.
Il Conte Venerosi non è ancora tornato dall'Africa, - appena lo sappia a Torino -
e non dovrebbe tardare, poiché già doveva essere in Italia pei primi di marzo, -
subito sarò da lui, e te ne riferirò! Gli parlerò anche del trasferimento di certi orfani Armeni
combinato al loro posto con italiani. Sarò ben contento che i cari probandi Armeni
me li accompagni tu, - sostituendoli con italiani. Ma tutto d'accordo.
Bisogna però sapere aver pazienza, per non rovinare tanto lavoro e bene già fatto.
Tu e tutti voi altri fate quanto potete e più che potete per alimentare le vocazioni armene,
ma che non siano vocazioni artificiali
Non muovere nulla, non fare spostamenti di personale, se non ti scrivo.
Sopporta, e abbi pazienza con le suore, e cerca confortarle all'unione, alla concordia
e al buono spirito di preghiera e lavoro.
Poi vedremo quanto al cambio.
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Non mi risulta che il Governatore sia a Roma, ma è certo che lo voglio vedere.
D. Gemelli è ancora qui in attesa di sentire il Conte Venerosi e vedere
che si combina per Cafarnao. Ma avrei intenzione di non mandarlo più lui a Cafarnao, -
ma di mandarvi un prete di minore valore: là per la campagna vi è già fra Giuseppe
e due bravi giovani, quanto al sacerdote basta che ci mandi uno da Messa.
Di don Gemelli mi vorrei servire per qualche Casa di maggiore importanza e nostra.
Sabato ha preso Messa don Curia, e il diaconato don Pierino Migliore,
Don
Michele Tiburzio don Perciballi, don Mussa e don
Anzolin di Padova.
Il suddiaconato fu conferito al ch.co D. Giuseppe Callegari di Bobbio
e don Michele Tiburzio. Il ch.co Arlotti giunto appositamente dal Brasile
per essere ordinato ricevette la tonsura.
Sono del tuo parere: che non convenga avere a Rodi chierichetti Armeni,
ma,
se il Governatore non vorrà
avere dei chierici, meglio che li abbia italiani
Se sapessi che i nostri chierici troverebbero facilità di promozione
agli esami di licenza liceale o, come si dice ora, di maturità a Rodi,
io ne manderei parecchi che già fanno la 3ª e la 2da liceo. Bisognerebbe che il Governatore
(e credo basterebbe) passasse una parola agli esaminatori.
Io preparerei un elemento adatto per codeste scuole italiane in Rodi e isole.
Che se qualche Armeno dovrà poi tornare a Rodi,
meglio è che, prima, si formi qui in Italia.
Gli Armeni che verranno non ho difficoltà che, in un primo tempo, si fermino a Roma.
Però! anch'io, prima di fondare (sia pure con elementi italiani) un seminarietto a Rodi,
desidero essere ben sicuro che non si fa un contr'altare ai francescani,
né cosa che non sia di pieno gradimento al prefetto Apostolico.
Comunque, di questo, prima di fare, ci intenderemo bene.
Quanto all'ordinazione è bene, prima di chiedere permessi,
avere tutte le carte e documenti richiesti, poi si farà subito.
Ora ci sono già le carte di Filippo, -
ha
scritto qui il padre di Giacchetti per
chiedendo spiegazioni per le carte,
e gli abbiamo già risposto.
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Per motivi particolari, e che non riguardano i chierici, desidero che,
prima
di chiedere permessi e di parlare
parlarne extra di ordinazioni,
tutte
le carte che ci vogliono, ci siano
a nostre mani.
Non
parlatene quindi. Poi Ma
state tranquilli che io darò corso tosto,
e anche D. Perduca è assai impegnato
Ma vogliamo che le cose si facciano bene, con serietà
e con quella preparazione che i sacri canoni esigono.
Conforto te e tutti - Tu sta calmo, calmissimo fidato nel Signore
Prepara buone vocazioni: non parlare di venire via da Rodi, - ciò può nuocerci, ora.
Se anche dovessi tu venire via, non sono cose da dirsi:
prima si combinano i trasferimenti con occhio lungimirante,
e poi si fanno e poi si dicono. Avanti in Domino!
Coraggio! Benedico te e tutti con grande e paterno affetto in Gesù Cristo
e nella Santa Madonna.
Tuo aff.mo
Sac. Orione della Div. Provv.za