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+ Instaurare omnia in Cristo !
Mio caro Ferretti,
Messina 18 / 9 -[1]909
Ho ricevuto tutte le vostre lettere - Sono stato a Noto e in Calabria a Cassano.
Ho
molto lavoro non posso rispondervi esattamente a tutto, ma
intanto vi scrivo
questo per tranquillizzare i vostri.
Dunque dite ad Angelo ed alla vostra mamma che io
sono
contento che facciano tutto come meglio credono: sia per trafficare
nel bestiame
come nel prendere altra cascina: che non stiano a
dubitare di me che io ho tutta la fiducia
nella vostra
casa cioè in essi e in voi. Che quanto alle nostre
condizioni,
io faccio tutto come dirà Angelo poiché ho
piena fiducia di lui.
Scriverò più a lungo appena avrò
più tempo.
Jeri
sono partiti di qui quattro giovanotti: probandi eremiti i quali
vengono a Cuneo.
Essi vengono direttamente senza passare
a Tortona, si fermeranno domani (19) a Roma.
Sarete avvertiti
da don Gatti del loro arrivo. Essi, chi da 7 anni, chi da 4 anni
sono con noi: ed hanno già il voto privato di purità
ciascuno riservato per sé all'insaputa
degli altri
- Se persevereranno verrò all'Immacolata per vestirli -
Uno ha
già 18½ anni, due 16 anni e uno 15. Sono forti ed hanno buono
spirito e sempre
hanno lavorato. Essi passano diretta mente
sotto la vostra direzione e custodia,
e sono sottratti a
tutti gli altri. Preparate per essi alla cascina e non a S.
Antonio.
Nel vitto e letto (alla buona) e orario del
mattino, e S. Meditazione e insomma quanto
a pratiche della
vita religiosa stiano come a Noto. Nel resto, cioè nei lavori di
campagna
dipendano da Angelo e in tutto il resto da voi
solamente
Voi
farete per amore di N. Signore vita con loro alla cascina.
Essi
rimarranno sotto la vostra custodia sinché voi resterete a Cuneo,
poi verrà un altro
per essi. Venendo giù alla S.
Messa, la quale sia per tempo e a comodo di essi, tenuto
conto dei lavori. Voi farete loro da padre e guida
spirituale e da mamma spirituale,
dando loro ogni segno
di virtù e pietà - Vedrete che essi sono già formati alla vita
di
mortificazione e lavoro, ma bisogna aiutarli. Quanto a vitto,
roba grossolana e sana
e in quantità, ma niente
in più quanto a vino o pietanza che quanto avevano a Noto,
dove
furono educati molto bene. Voi domandate loro tutto quello che
avevano e facevano
a Noto, - e variate meno che sia possibile,
e crescete le ore di lavoro e di pietà. -
Mangerete con essi,
qualche cosa di più per fortificarvi- Direte a D. Felice, se
torna,
che essi fanno da sé e dipendono da voi per incarico
avuto.
Se
vedrete il canonico, ditegli che lo riverisco e che stia lieto che
tutto si farà
in Domino. Mi salutate don Chiappa, il maestro e
i giovani tutti che vi raccomando tanto.
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Mi salutate tanto la vostra mamma, Angelo, Guido Arnaldo e la vostra sorella -
Dio vi benedica tutti
Aff.mo. in G. Cr.
Don Orione
P. S. Fate provvedere subito abiti e biancheria per i quattro venuti.
Il
mangiare ve lo fate portare alla cascina da un ragazzo perché a S.
Antonio
non c'è buono spirito come vorrei per essi.
Maggiorino
dopo intesosi con don Sterpi, si potrà andare a Tortona
se
non è necessario a Cuneo.
¨